Caterina Santambrogio
e Arianna Russo
L’arte di lavorare ed essere amiche
Si conoscono da quattordici anni
e ciò che le ha fatte incontrare è la stessa voglia di sperimentare, di esprimersi prima di tutto attraverso oggetti di uso quotidiano.
Lavoro e vita, poi, sono andati in parallelo, per questo è un po’ difficile parlare di Caterina Santambrogio e di Arianna Russo separatamente.
Certo, l’edizione di “Sentieri illustrati” alla quale partecipano è stata una bella sfida, perché hanno provato ad esprimersi lavorando ognuna per conto proprio, riuscendo senz’altro a proporre dei lavori davvero suggestivi, ma, allo stesso tempo, perfettamente complementari.
Perché Caterina non copia Arianna, come Arianna non copia Caterina. La loro è un’alchimia, una simbiosi perfetta, che nasce da una comunione d’intenti che si è trasformata subito in amicizia. Si sono incontrate perché Caterina aveva deciso di dedicarsi alla ceramica, voleva migliorare la propria tecnica in quel campo. Le avevano suggerito di contattare Arianna, che già da sei anni lavorava come decoratrice presso le Ceramiche Galvani. Caterina, che ha sempre illustrato, cercava nuovi stimoli nella ceramica, Arianna pensava invece di ampliare i suoi orizzonti nel campo dell’illustrazione.
Hanno iniziato a produrre tazze molto particolari, oggetti che racchiudevano il declinarsi di un mondo fantastico, nel quale un manufatto non era uguale ad un altro. Oggetti di uso comune e quotidiano, ma unici nella loro originalità.
Ne è nata una ricerca comune, nella quale condividono le proposte, producono i propri lavori riuscendo a fondere le due mani in un unicum che ha siglato il lavoro del loro laboratorio artigianale che hanno chiamato “Pinocchio in bicicletta”, tanto per dare subito l’idea della dinamicità delle loro idee, che si muovono veloci, ma ad un ritmo umano come quello di questo semplice mezzo di locomozione, che permette, facendo un po’ di fatica, di assaporare il paesaggio e di non perdere neppure un suo particolare.
E così sono le tavole di Caterina e Arianna: sono come delle scatole cinesi, si possono vedere in molti modi diversi. Si può partire da un particolare, seguirlo nello spazio della tavola, vedere come si unisce ad un altro in un gioco non casuale, ma perfettamente organico con l’intero che si vuole rappresentare. Emblematico in tal senso è il cielo stellato che formano le tavole del calendario 2009 creato per l’associazione “Il Noce” di Casarsa. Così come sono irresistibili le casette di legno che abitano un villaggio onirico di personaggi altrettanto sognatori, l’uno legato all’altro, ma anche portatore di un piccolo cosmo ricco di colori che suggerisce sempre qualcosa d’altro. Lo sguardo è stimolato a guardare fuori e dentro le finestrelle aperte di queste casette ricche di calore, oggetti, particolari che popolano ogni opera come, probabilmente, sono affollate di figli, oggetti, impegni familiari e non le stesse case delle autrici: quattro figli Caterina, due Arianna. Entrambe hanno uno spazio per lavorare condiviso con loro, dove sul tavolo si mescolano i colori delle illustrazioni con i disegni dei bambini e dei ragazzi di casa.
Caterina Santambrogio è nata nel 1972 a Pordenone, dove tutt’ora abita e lavora. Lo stesso vale per Arianna Russo, nata nel 1973: si sono diplomate all’Istituto Statale d’Arte di Cordenons (Pn). Caterina in seguito ha frequentato l’Accademia di Belle Arti di Venezia ed un corso di illustrazione con Emanuele Luzzati come docente. Arianna ha frequentato il corso professionale con specializzazione "arte e decorazioni ceramiche artistiche" organizzato dalla Galvani ceramiche s.r.l, per la quale ha lavorato sei anni come decoratrice, appassionandosi alla ceramica. Proprio questa tecnica fa incontrare le due artiste, che insieme sperimentano questo materiale realizzando manufatti artigianali. Insieme creano il laboratorio “Pinocchio in bicicletta”, che si occupa di decorazione su legno, su pareti, oggettistica di vario tipo e laboratori artistico-didattici per le scuole. Insieme partecipano ad alcuni concorsi di illustrazione.
Pubblicano presso le Edizioni Campanotto “Grande mare piccolo piccolo” di Pietro Formentini e “Il tempio del tempo” di Guido Sperandio. Realizzano i calendari 2007, 2008, 2009 e 2010 per l’associazione “Il Noce” di Casarsa (Pn). Per le Edizioni Omino Rosso di Pordenone è uscito “Matilda e l’avventura del bosco nero” di Daniela Dose.
“Quello che ci fa lavorare così in sintonia è il fatto che abbiamo gli stessi gusti, supportati dagli stessi valori. La delicatezza e l’attenzione reciproca ci hanno permesso di vivere serenamente le nostre maternità: quando una di noi aveva bisogno di dedicarsi di più ai figli piccoli, l’altra era già lì pronta a sobbarcarsi un bel po’ di lavoro: anche questa alternanza è stata spontanea. Di solito non abbiamo neppure bisogno di parlare, con uno sguardo ci diciamo già tutto”.