Bhutan, terra oltre tempo e spazio
Fotografie di Paolo Filipetto, Alessandra Piva, Sandra Santarossa
da lunedì 3 settembre a domenica 28 ottobre 2012 |
Spazio Foto |
Il Bhutan regno del “Drago Tonante”, nella traduzione del nome nazionale è l’ ultimo paese buddhista rimasto indipendente, più precisamente l’ ultimo baluardo che riesce ancora ad essere depositario di una religione e di una cultura minoritarie e minacciate.
Un piccolo stato himalayano dove la natura spettacolare ed incontaminata, la storia, le tradizioni, le vicende umane e sociali, restano ancora, indissolubilmente legate alle dottrine ed agli insegnamenti buddhisti.
Non sono le semplici immagini di un viaggio esotico, quelle che lo Spazio Foto del Centro Culturale Casa A. Zanussi ospiterà dal 3 settembre al 28 ottobre 2012 nella mostra “Bhutan, terra oltre tempo e spazio, con le fotografie di Sandra Santarossa e Alessandra Piva. Si tratta, piuttosto, delle immagini di un’esperienza prima di tutto spirituale, che la memoria fotografica ha registrato cercando di trasmettere i sentimenti di chi ha vissuto il viaggio in Bhutan, paese circondato dalle cime dell’Himalaya, alla ricerca di una parte inespressa di sé. La mostra è una testimonianza di un percorso di scoperta di una cultura lontana, attraverso i valori che i numerosi monasteri quasi inaccessibili del Bhutan racchiudono da centinaia di anni immutati, trasmettendo di generazione in generazione preghiere e riti sempre uguali.
A ciò che l’uomo ha costruito tra le alte montagne si accompagna anche ad un paesaggio maestoso, nel quale l’uomo si inserisce con la sua modesta piccolezza. Un’unica grande città, Thimpu, la capitale del Bhutan, è presente, poi ci sono solo villaggi isolati, nei quali la gente accoglie i visitatori in modo molto accogliente, abituata com’è a vivere lontana dagli stimoli di una modernità che anche nella città più grande è vissuta come qualcosa di stridente in un Paese che invita alla meditazione e al silenzio.
Info: 0434.553205- cicp@centroculturapordenone.it
Questo viaggio è stato un appuntamento con il destino, che trova le sue radici in un momento preciso ancora 30 anni fa, quando Sandra realizzò un dipinto, che rappresentava il famoso monastero “Taktshang” (tana della Tigre).
Questa presa di coscienza ha fatto nascere una grande desiderio di conoscenza, verso questa terra, che è stato possibile soddisfare vivendo questa realtà, intrisa di spiritualità e grande pace, con la netta sensazione di essere ritornate a casa.
Ampi spazi, delimitati ovunque dalla catena himalayana, il bianco candido dei ghiacciai, il blu intenso del cielo, il verde dei boschi, la terra bruciata delle valli, tutto incorniciato dalle innumerevoli bandierine di preghiera colorate.
In Bhutan le leggende religiose e la realtà politica sono indissolubilmente legate, e racchiuse all’interno dei numerosi Dzong (monasteri-fortezza). L’unica parte del Bhutan che incomincia a schiudersi al mondo occidentale è la capitale Thimpu, che conserva pur sempre una dimensione a misura d’ uomo, per dimensioni e densità di popolazione.
Tutto il resto da noi visitato è stato un concentrato di monasteri e paesaggi incontaminati. Anche qui la natura presenta il conto ai suoi abitanti, costretti, nella stagione secca, a ricostruire quello che le piogge hanno distrutto.
I lunghi trasferimenti in macchina hanno permesso di entrare in contatto con la vita rurale dei pochi villaggi che si incontrano in centinaia di chilometri, di essere ospiti nelle loro case e di assaporare l’accoglienza, la gentilezza, la semplicità e la tenacia di questo popolo.
L’aver messo da parte scetticismo, razionalità, logica, ed impazienza, ha creato le condizioni per provare sensazioni forti agganciate a memorie lontane, oltre il tempo e lo spazio.
Ogni scalata per raggiungere quel pezzo di terra sacro dove sorgeva un monastero, conduceva sempre ad un’oasi di pace e pienezza interiore e più salivamo più lasciavamo a valle le cose terrene per avvicinarci a quelle del cielo…
Questo viaggio ha lasciato un’impronta indelebile dentro di noi, che ci piacerebbe trasmettere a tutti coloro che hanno visto questa mostra, proponendo alcuni momenti che hanno catturato i nostri occhi e i nostri cuori creando un legame con questa terra!
Alessandra Piva e Sandra Santarossa