NATIVITAS
I presepi di Umberto Valentinis
Nell'ambito delle iniziative del XXXI Festival Internazionale di Musica Sacra 2022 "Trinitas. Trinità dell'Umano"
www.musicapordenone.it
da sabato 3 dicembre 2022 a domenica 15 gennaio 2023 |
SESTO AL REGHENA
SALONE ABBAZIALE SANTA MARIA IN SILVIS |
Questi Presepi si potrebbero definire “Scenografie della Natività”: luoghi dove si dispiega il racconto della Nascita.
Due tipologie si alternano, talvolta combinandosi. Alla prima appartengono i presepi dove l’elemento paesistico prevale, mentre nella seconda è l’elemento architettonico a dominare, ma in molti vi è un’alternanza delle due tipologie.
Nei Presepi “paesistici” è l’assemblaggio degli elementi naturali di partenza: - radici, frammenti di ceppaia, cortecce, elementi minerali -, a suggerire soluzioni formali, a orientare i criteri di organizzazione del materiale. L’immaginazione dell’artefice, immersa nel suo vissuto, gremita di reminiscenze iconografiche, risponde alle suggestioni formali che riconosce, annidate nei materiali, assecondandole fino a dare forma alle loro segrete potenzialità espressive.
In questo tipo di Presepi il disegno, e quindi il progetto, non preesistono alla loro realizzazione, che è in tutto e per tutto, “opera in divenire”. Molto più importante del disegno è qui la sensibilità analogica dell’artefice, educata al gioco incessante della metamorfosi, e a quello delle mutevoli corrispondenze che attraversano la natura.
Paesaggi, quindi, tra reminiscenza e citazione, dove l’impronta delle prime esplorazioni nei paesaggi dell’infanzia nei dintorni di Artegna, la densità dei residui emozionali depositati dalla gravimetria del tempo nella corrente della prima memoria, si mescola a innumerevoli altre suggestioni, originate da altri paesaggi in altri tempi; a ricordi di tante cose viste e amate, dimenticate e risorte.
Il paesaggio che alla fine si configura non sarà mai la riproduzione di un paesaggio esistente, ma sempre un’interpretazione di emozioni e suggestioni, provate da chi l’ha concepito, sedimentate e conservate nel tempo e divenute memoria, e basso continuo del vissuto inconsapevole, prima di diventare immagine, manufatto.
Non vi si ritroveranno elementi figurativi puntualmente caratterizzanti, così come mancheranno specifiche connotazioni temporali. Ma se pure la dimensione simbolica predomina sulla fedeltà topografica, molto di ciò che si vede evocherà atmosfere familiari, così che sembrerà di riconoscere cose sconosciute, come se fossero note. Per le riuscite più felici, questi presepi si potrebbero definire “accumulatori di emozioni”, capaci di trasmetterle a chi li osserva. [...]
Dal testo di Giancarlo Pauletto
La mostra verrà aperta sabato 3 dicembre 2022, ore 17.00 nel Salone abbaziale Santa Maria in Silvis Sesto al Reghena
Presentazione a cura di
Giancarlo Pauletto
Eddi De Nadai
Intermezzo musicale con
Giovanni Floreani
Diplomato all’Istituto Tecnico Malignani
e Master Europa Innovation. Frequenta corsi privati di fisarmonica e chitarra dal 1967 al 1969 proseguendo poi da autodidatta. Inizia il suo percorso di attenta ricerca musicale alla tradizione folk degli anni ’80. Diventa musicista professionista nel 1996, dopo aver svolto innumerevoli lavori, dall’agricoltore all’impiegato, da agente di rappresentanza al designer.
Nel 1996 fonda l’Associazione Furclap (produzioni artistiche e musicali, spettacoli, animazioni) e nel 1999 la società Colori (organizzazione eventi e allestimento set). Nel 2002 promuove la costituzione di una società cooperativa che si occupa degli adempimenti fiscali di artisti, musicisti e attori. La sua carriera include la realizzazione di numerosi CD, DVD, pubblicazioni, produzioni teatrali, innumerevoli partecipazioni a festival musicali e artistici e seminari in tutta Italia e all’estero in Austria, Francia, Eritrea, Scozia, Svizzera.
SALONE ABBAZIALE SANTA MARIA IN SILVIS
3 DICEMBRE 2022 - 15 GENNAIO 2023
INGRESSO GRATUITO
Chiuso il 25 e 26 dicembre 2021 e il 1° gennaio 2023
Info: www.comune.sesto-al-reghena.pn.it / www.viedellabbazia-sesto.it
Coordinamento Maria Francesca Vassallo e Stefano Padovan
486a mostra d’arte