Il Giappone tra modernità e tradizioni
Fotografie di Ruggero Da Ros e Paola Penzo
da giovedì 7 gennaio a domenica 28 febbraio 2016 |
Spazio Foto
Centro Culturale Casa A. Zanussi Pordenone |
Lo spazio espositivo della Casa dello Studente inizia l’anno con una mostra sul Giappone
un Paese che da sempre rappresenta “l’altro da sé” rispetto alla nostra cultura, quasi un elemento alieno agli aspetti estetici e ideologici “classici” a cui siamo abituati. Mistero che è stato sicuramente alimentato dalla sua totale chiusura al mondo fino alla metà del XIX secolo. Sono poche le persone al mondo a non essere state in qualche modo influenzate dalle idee, dalla cultura e dall’economia giapponesi, nonostante questo il Giappone resta per molti un enigma irrisolto. Occidentalizzato, ma diverso da ogni altro paese occidentale, asiatico, ma molto lontano dalle altre società asiatiche. Il Giappone è un paese unico, nel quale si fondono tradizione e modernità. Eppure fu proprio attraverso la mediazione di un occidentale, e più precisamente di un italiano, che il Giappone ha assunto il nome con cui lo conosciamo oggi. Giappone, Japan, Japon derivano tutti dal termine Cipango o jipangu, con cui Marco Polo lo trascrisse dal cinese, prima in persiano (la lingua da lui utilizzata per parlare con gli interpreti cinesi) e poi in “italiano”, nel suo Milione. Il significato cinese della parola Cipango è “luogo dove ha origine il sole”, da cui il nome “Paese del sol levante” con cui talvolta chiamiamo il Giappone. Lo sanno bene i viaggiatori Paola e Ruggero, che questa estate lo hanno visitato rimanendoci più di tre settimane. Le loro foto ci immergono in un mondo onirico, tra atmosfere antiche e tecnologie future, ponendo ancora una volta l’interrogativo sulla realtà di questo Paese. Chi può dire se sia più interessante la futuristica Tokyo o l’antica Kyoto? Visitare la mostra e magari un giorno, chissà, partire per scoprirlo di persona.
In queste immagini c’è spazio per la commemorazione del bombardamento nucleare di Nagasaki e Hiroshima, per gli inferni di Beppu (una miriade di variopinti geyser che avvolgono la città), per i paesaggi naturali mozzafiato, come quelli del monte Asu, considerato uno dei vulcani attivi più belli del mondo, per le Isole dell’Arte (dove l’arte è stata usata per contrastare il declino economico e demografico) con musei che spiazzano il visitatore per l’emozionante semplicità, per un approfondimento spirituale con un assaggio di vita monastica nei templi del monte Koyasan, per fare un tratto dell’antico cammino dei samurai, per lavarsi negli onsen (le diffusissime terme comuni dove si entra rigorosamente nudi), per dormire nelle antiche locande in legno con una sauna al posto del bagno, per camminare a fianco di una geisha lungo le vie di Kyoto ed infine per scoprire Tokyo: città dello shopping e della frenesia collettiva.
Paola e Ruggero hanno viaggiato in autonomia, senza prenotazioni alberghiere e senza il famoso abbonamento per i velocissimi treni shinkansen, che non è poi così conveniente come dicono. E‘ sufficiente avere un po’ di dimestichezza con il sito di prenotazioni alberghiere Booking, un programma di viaggio ben preparato prima della partenza, un volo comprato all’ultimo momento, un po’ di spirito di avventura e via! Girare il Giappone è più semplice ed economico di quanto si pensi. Per chi volesse delle indicazioni pratiche di viaggio può scaricarle dal blog: veneziatokyo.blogspot.com
> La mostra è aperta fino al 28 febbraio 2016
dal lunedì al venerdì 9.00-19.00
sabato 9.00-18.00
domenica 15.30-19.00
ingresso libero