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Da vicino. Incontri con artisti nordest contemporaneo. Marzo 2015

Incontri con artisti del Nord Est contemporaneo
a cura di Angelo Bertani

dal 14 al 28 marzo 2015
Sala Appi Centro Culturale Casa A. Zanussi Pordenone

 

Guarda le videointerviste ai tre artisti
realizzate da Giorgio Simonetti

 

› Sabato 14 marzo 2015, ore 17.00
ELIO CAREDDA
Nato a La Spezia nel 1953, Elio Caredda vive e lavora a Udine. In ambito artistico dapprima si è espresso come musicista, di seguito, per approfondire alcuni aspetti della comunicazione sociale, ha studiato Scienze Politiche all’Università di Pisa e infi ne ha seguito i corsi dell’Accademia di Belle Arti di Venezia. Per poter affrontare la propria personale ricerca alla consapevolezza attraverso il “fare poietico” dell’arte, si è dedicato a studi di meditazione. Ha collaborato per molti anni con la Galleria LipanjePuntin di Trieste. Tra le principali mostre degli ultimi anni ricordiamo: Maravee Energy, a cura di Sabrina Zannier, Ariis (Udine), 2007: Palinsesti, a cura di Alessandro Del Puppo e Denis Viva, San Vito al Tagliamento (PN), 2007; Tutto in una notte, Galleria 3g, Udine, 2010; Odissea, Studio Corbellini, Cividale (Udine), 2010; Passion Make, Galleria LipanjePuntin, Trieste, 2010; Nessuno è perfetto, Galleria 3g, Udine, 2010; Fixed Game, Galleria 3g, Udine, 2011; Lo Stato dell’Arte, Biennale di Venezia Diffusa, a cura di Vittorio Sgarbi, Trieste, 2011; Palinsesti, a cura di Denis Viva, San Vito al Tagliamento (PN) e Casa Cavazzini, Museo d’Arte Moderna e Contemporanea, Udine, 2011; Maravee, a cura di Sabrina Zannier, Castello di Susans (Udine), 2013.

› Sabato 21 marzo 2015, ore 17.00
NICOLA TOFFOLINI
Nicola Toffolini è nato a Udine nel 1975. Vive e lavora a Firenze e a Coseano (UD). Diplomatosi presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia, nel 2001 ha fondato, con Eva Geatti, la compagnia teatrale Cosmesi. Tra le sue personali più recenti: 1:1, D406, Modena, 2013, NOOTKA, Squadro, Bologna, 2012; [...], Ai Colonos, Villacaccia di Lestizza, 2011; Offesa della natura, Guilmi Art Project - Artist in residence, Guilmi, 2011; Perché essere arresi non significa essere vinti, Park of Living Art, Torino, 2010; GHOSTRACK (con Eva Geatti), Not Gallery, Napoli, 2010; Bradisismica, Biagiotti Progetto Arte, Firenze, 2009; Oltre la siepe, Rocca Estense, San Martino in Rio, 2008. Tra i  riconoscimenti si segnalano: Premio Targetti Art Light, Firenze e Opel and the united arts for Europe, Francoforte (Germania), 2001; Premio Iceberg - Spettacolo, Bologna, [Cosmesi] e XXII Premio Oscar Signorini - Bioarte, Milano, 2005; Finalista, Premio Internazionale della Performance, Trento [Cosmesi], 2006; Finalista, Maninfesto_ Scultura e Installazione, Centro di Arte Contemporanea, Passariano (Udine), 2008; Premio Mondo, Forlì [Cosmesi], 2010; Finalista, Premio Biennale Agenore Fabbri, Milano, 2014.

› Sabato 28 marzo 2015, ore 17.00
MAROTTA & RUSSO
Marotta & Russo sono un duo di artisti italiani. La loro ricerca disegna i confi ni espressivi e concettuali di un personale neoumanesimo digitale votato alla sperimentazione dei linguaggi e delle logiche postmediali contemporanee. Stefano Marotta è nato a La Chaux de Fonds (CH) nel 1971, vive a Udine. Roberto Russo è nato nel 1969 a Udine, dove vive. Entrambi sono docenti all’Accademia di Belle Arti di Venezia e hanno fondato Efl ux, digital studio di Udine. Installazioni pubbliche permanenti: In Teoria, Casa Cavazzini, Museo d’Arte Moderna e Contemporanea, Udine, 2012; DUE+, Parco di Palazzo Rota, San Vito al Tagliamento (PN), 2011; EFLUX, Centro Piscine, Caldogno (VI), 2010. Mostre personali selezionate: &, a cura di M. Cavallarin, scatolabianca(etc), Milano, 2013; Are You Hiuman?, Spazio Ultra, Udine, 2011; DUE+, a cura di D. Viva, Fondazione Furlan, Pordenone, 2011; Out of Order, Design Center, San Donà di Piave (VE), 2009; Marotta & Russo, a cura di R. Caldura, Galleria Comunale Contemporaneo, Mestre (VE), 2006; Object Oriented, a cura di L. Beatrice, Sergio Tossi Arte Contemporanea, Firenze, 2006; Objectkit, a cura di A. Zanchetta, Andrea Arte Contemporanea, Vicenza, 2006.


Molta diffidenza nei confronti dell’arte contemporanea è dovuta semplicemente al fatto che non la si conosce “da vicino”.

Naturalmente tutte le possibili obiezioni sono legittime, quando muovono da una conoscenza diretta e non prevenuta, ma un di più di conoscenza di solito non è controindicato, specie di questi tempi in cui molti si sentono in grado di dare giudizi estemporanei (“mi piace” / “non mi piace”) sollecitati come sono dai social network che poi così social non lo sono davvero sempre. In ogni caso, si deve cercare di uscire dal paradosso per cui viviamo sempre più immersi nel presente (magari dimenticando di essere nani sulle spalle di giganti) e però non vogliamo confrontarci realmente con la cultura del presente, preferendo ad essa una dimensione consolatoria e rassicurante.

Se questo è senz’altro giustifi cabile su un piano strettamente emotivo e individuale (tutti noi abbiamo bisogno di momenti consolatori), non lo è invece su un piano propriamente più ampio qualora si intenda ancora assegnare alla cultura il compito di analizzare, e magari anche comprendere, il nostro rapporto con il mondo, il nostro essere nel mondo.

La cultura per suo statuto non può prescindere (più che mai nell’epoca attuale) dalla volontà di capire, dalla necessità di comprendere, evidentemente non solo il passato ma anche il presente: in gioco, come sempre, vi è una visione attiva o passiva nei confronti di ciò che ci circonda.

E anche l’arte contemporanea, nonostante tutte le sue contraddizioni (ma chi non ne ha?), ci ricorda questa problematica ma necessaria presa di posizione. Pur nel suo ambito ristretto, per così dire nel suo piccolo, anche la quarta edizione degli incontri che vanno sotto il titolo Da Vicino si muove su questa strada e dunque intende offrire ancora una volta alle persone almeno un po’ curiose un’occasione di confronto diretto con alcuni artisti, in primis alcuni tra coloro che lavorano nel nostro territorio ma che hanno saputo elaborare una visione non localistica. Entrare nel laboratorio creativo di un artista non è un’opportunità che viene spesso offerta, nemmeno in occasione delle mostre: e però sapere come nasce un’opera già ci mette sulla strada di capirla meglio, più in profondità; e con ciò ci offre pure la possibilità di comprendere un frammento in più del nostro presente.

Nell’ambito della quarta edizione di Da Vicino avremo modo di incontrare Elio Caredda (1953) che ci illustrerà i contenuti della sua personale, in corso dalla fine di febbraio presso la Galleria Sagittaria. Il lavoro di Caredda esprime una spiritualità che va alla ricerca di una sintesi interiore e vivificante tra Oriente e Occidente: il bianco e le sue infinite variazioni caratterizzano spesso le sue opere proprio perché egli opera per sottrazione e, ben consapevole che la meta coincide spesso con la ricerca, intende sempre favorire un’intensa e illuminante relazione simbolica tra la dimensione della materia e quella dell’interiorità. L’appuntamento del 21 marzo avrà come protagonista Nicola Toffolini (1975), un artista friulano che lavora nell’ambito di più linguaggi (disegno, opere oggettuali, installazioni, teatro) e ha già ottenuto molti importanti riconoscimenti nazionali e internazionali. Egli si esprime prima di tutto attraverso il disegno: i suoi taccuini registrano, in maniera minuziosa, le fasi evolutive dei suoi progetti installativi, mescolando volontà analitica, rappresentazione naturalistica e invenzione artistica; al tempo stesso tecnofi lo e tecnofobo, Toffolini conferisce poeticità e visionarietà a un disegno apparentemente scientifico in cui entra in gioco il nostro contraddittorio rapporto con ciò che defi niamo “naturale”.
Infi ne, il 28 marzo, incontreremo Marotta & Russo (Stefano Marotta, 1971; Roberto Russo, 1969) un duo di artisti che si dedica all’arte digitale e alla sua rappresentazione nel web: un ambito da noi ancora poco frequentato. La loro ricerca delinea i confini espressivi e concettuali di un personale neoumanesimo digitale votato alla sperimentazione dei linguaggi e delle logiche postmediali contemporanee. Marotta & Russo si confrontano con un passaggio epocale anche dal punto di vista artistico: dall’utopia, il tradizionale “non luogo” degli esperimenti creativi, siamo passati alla “netopia”, il luogo non ben determinabile del network, dove tutti quanti (più o meno consapevolmente) stiamo compiendo una performance collettiva e globale.
In buona sostanza, Da Vicino continua dunque a guardarsi attorno e dar conto di alcuni talenti: secondo un progetto semplice e doveroso che dà spazio all’analisi del presente perché credere nella cultura è quanto mai strategico per costruire futuro.
Angelo Bertani

 INGRESSO LIBERO

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Rassegna stampa

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