Via Concordia, 7 - Pordenone - 0434 365387
Tu sei qui: Home / Centro Iniziative Culturali Pordenone / Arte / Convegni / Edizioni precedenti / L'arte di scrivere d'arte 2021

L'arte di scrivere d'arte 2021

Quindicesima edizione dialogo a più voci

sabato 18 settembre 2021
10:30
Auditorium Casa dello Studente Antonio Zanussi
Via Concordia, 7 Pordenone

CONVEGNO APERTO

Il dialogo a più voci sui caratteri di stile e strategie di comunicazione della critica d’arte, ideato e condotto dal critico d’arte Fulvio Dell’Agnese, raggiunge la quattordicesima edizione. Quest’anno il discorso viene affidato all'intervento di Riccardo Falcinelli, graphic designer, docente di Psicologia della Percezione, ISIA Roma Design.

Apertura ore 10.30
Maria Francesca Vassallo
Presidente Centro Iniziative Culturali Pordenone

Introduce e modera
Fulvio Dell’Agnese, storico dell'arte


riccardo falcinelli
Figure. Come funzionano le immagini

Quale sottile filo rosso collega, sul piano compositivo, i dipinti olandesi di Vermeer o de Hooch e il calibratissimo cinema giapponese di Ozu?
E cosa attira così prepotentemente il nostro sguardo in un paesaggio dipinto da Friedrich a inizio ‘800 e in una fotografia in bianco e nero di Dorothea Lange?
Insomma, come funzionano le immagini?
Nel suo libro
Figure Riccardo Falcinelli esplora le infinite sfaccettature del problema, impostando con il lettore – come nel precedente Cromorama – un vivace dialogo visivo oltre che verbale.

INGRESSO gratuitO CON prenotazione obbligatoria inviando mail a cicp@centroculturapordenone.it.
L'incontro si svolgerà nel rispetto delle misure di sicurezza Covid-19

riccardo falcinelli (1973) è uno dei piú apprezzati visual designer sulla scena della grafica italiana, che ha contribuito a innovare progettando libri e collane per diversi editori.
Insegna Psicologia della percezione presso la facoltà di Design ISIA di Roma. Insieme a Marta Poggi, è autore dei graphic novel Cardiaferrania (minimum fax 2000), Grafogrifo (Einaudi Stile Libero 2004) e L’allegra fattoria (minimum fax 2007). Nel 2011 ha pubblicato con Stampa Alternativa & Graffiti Guardare. Pensare. Progettare. Neuroscienze per il design. Per Einaudi Stile Libero ha pubblicato Critica portatile al visual design (2014), Cromorama (2017) e Figure (2020). Suo è l’attuale progetto grafico di Einaudi Stile Libero.

 

La meccanica delle figure

Chiunque si sia trovato a mettere a punto un testo in cui le parole devono accompagnarsi alle immagini sa quanto complesso sia articolare nell’impaginato le due componenti; al punto che i celebri saggi Einaudi di Storia dell’Arte – quelli con il dorso arancione –, con la loro originaria e drastica scelta di compattare le illustrazioni in un blocco a centro volume, appaiono ad un certo punto a chi scrive come la sagace soluzione proposta da Alessandro Magno per sciogliere il nodo di Gordio.
In Figure Riccardo Falcinelli non cede certo alla tentazione di seguire il pur glorioso modello. Anzi, il suo volume vive di un necessario, strettissimo e calcolato rapporto delle immagini – spesso poste fra di loro a confronto – con il testo, che finisce per essere percepito dal lettore come una sorta di didascalia allargata, discorsivo accompagnamento alla visione.
Nel suo libro, impostando dunque con chi lo sfoglia – come nel precedente Cromorama – un vivace dialogo visivo oltre che verbale, Falcinelli esplora le infinite sfaccettature del “funzionamento” delle immagini, artistiche ma non solo. E allora la creazione ad ogni pagina di un mosaico di riproduzioni diventa fondamentale per accompagnare chi legge in una serie di sorprendenti indagini.
Si arriva così a scoprire che, sul piano compositivo, un sottile filo rosso collega i dipinti olandesi di Vermeer o de Hooch e il calibratissimo cinema giapponese di Ozu, tutti costruiti sul reciproco innesto in profondità di spazi scanditi da linee ortogonali. Si indaga il rapporto tra le figure in primo piano e quelle sullo sfondo, che non è detto risultino secondarie; e Falcinelli suggerisce di chiedere informazioni al riguardo a Hiroshige, Paul Gauguin e Orson Welles, perché una xilografia, un olio su tela e una sequenza cinematografica possono mostrare “regole d’ingaggio” delle forme sorprendentemente simili. Ci si interroga su cosa sia ad attirare così prepotentemente il nostro sguardo dentro a un paesaggio dipinto da Friedrich a inizio ‘800 e in una fotografia in bianco e nero di Dorothea Lange. E si comprende quanto la scelta di una determinata altezza dell’orizzonte sia decisiva in un quadro di Claude Lorrain quanto – perché no? – in un cartone animato con Tom & Jerry.
Insomma il volume ci accompagna in un “dietro le quinte” di costruzione delle immagini artistiche, senza per questo che di esse rimanga minimamente appannata l’aura. Certo – spiega Falcinelli – delle opere d’arte oggi vale la pena considerare la “iconogenia”, ovvero la capacità di mostrarsi efficacemente in riproduzione, soprattutto sullo schermo del cellulare; certo, «la cifra del mondo moderno», con buona pace di Benjamin, «non è la riproducibilità delle immagini, ma la loro trasmissibilità». Però neppure l’accelerazione tecnologica può togliere alle figure più intense la capacità di suscitare una vera e propria esperienza spirituale.
Scrive Falcinelli, nelle ultime righe del suo saggio: «Di fronte alla perfezione di immagini complesse si può sentire, forse in modo illusorio, che tutto torna, che la vita ha una sua sensatezza». Come non concordare? A lui capita di percepire quel senso delle cose ammirando le sospese nature morte di Chardin, a me ogni volta che mi ritrovo davanti a una certa Annunciazione dipinta 700 anni fa da Simone Martini; e mi accade anche per via di un particolare: nella tavola Maria ha in mano un libro e, per quanto visibilmente turbata dal messaggio dell’Angelo, mantiene il pollice leggiadramente infilato tra le pagine per tenere il segno della propria lettura. In quel gesto c’è il senso della sua fiducia in un oggetto meraviglioso, che in tanti amiamo e che, fra le dita della bellissima Vergine di Simone, per ultimo fra le cose umane fa tacere la sua voce al cospetto del divino.

Fulvio Dell'Agnese
 

Hanno partecipato alle precedenti edizioni: Claudio Ambrosini, Giovanni Bianchi, Fabrizio Borin, Sandro Cappelletto, Massimo Carboni, Monica Centanni, Elio Ciol, Enrico Crispolti, Manuel Fanni Canelles, Federico Ferrari, Elisabetta Francescutti, Nicola Gardini, Francesca Ghedini, Marcello Ghilardi, Maria Pia Guermandi, Guido Guerzoni, Eleonora Marangoni, Melania Mazzucco, Tomaso Montanari, Giorgio Patrizi, Bruno Pedretti, Franco Piavoli, Marco Pierini, Davide Rondoni, Nicoletta Salomon, Fabio Scotto, Paola Somma, Claudio Spadoni, Ivan Theimer, Hans Tuzzi, Alessandro Zaccuri, Bruno Zanardi.

Scarica il pdf

Centro Culturale Casa A. Zanussi Pordenone – Via Concordia, 7 – Pordenone
Tel. 0434 365387 – Fax 0434 364584 – info@centroculturapordenone.it