Via Concordia, 7 - Pordenone - 0434 365387

Poldelmengo. Opera al nero

Pordenone / Spilimbergo

Galleria Sagittaria / Pordenone, Via Concordia 7
Maggio - Settembre 2020

Fondazione Ado Furlan / Spilimergo, Piazza Castello 5
Palazzo Tadea / Spilimbergo, Piazza Castello 4
Maggio - Ottobre 2020

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Angelo Bertani, curatore della mostra, presenta Massimo Poldelmengo alla Galleria Sagittaria Pordenone

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Ascolta la videointervista alla storica dell'arte Caterina Furlan

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Visita lo studio di Massimo Poldelmengo

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Servizio del TGRFVG
di sabato 6 giugno 2020

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Stamperia Albicocco Udine e Massimo Poldelmengo

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Massimo Poldelmengo e le opere donate
alla Fondazine Concordia Sette

 

Un invito molto speciale

Quello con Massimo Poldelmengo sarà un viaggio a sorpresa. Guidato da Angelo Bertani. Con alcune tappe già pensate e altre svelate un po’ alla volta. Nei prossimi mesi. Fino a settembre. Il periodo prestabilito per far incontrare il pubblico con il suo lavoro. Con un po’ della sua storia. E alla ricerca delle sue opere in edifici e piazze del territorio. Una narrazione diversa da quella programmata. Che comincia dalla Fondazione Concordia Sette con alcune opere donate dall’artista che usciranno dal caveau del Centro Culturale Casa Antonio Zanussi di Pordenone ed entreranno nelle sale della Galleria Sagittaria per essere riprese e commentate dal loro autore. L’occhio della telecamera si sposterà poi nel suo studio a Villaorba di Basiliano (Udine), tra le sue carte, per capire come nascono progetti e bisogno di condividerli. Una presenza, la sua, che scopriamo con Caterina Furlan nella Fondazione dedicata al padre Ado, a Palazzo Tadea e al Castello di Spilimbergo. È una sfida con il tempo e con i tempi. Che mette in gara tra loro le capacità comunicative delle parole e delle immagini, il racconto flash sui social e quello sulla carta stampata, e in dialogo aperto con i ritmi della musica. In attesa di ritrovarci, appena sarà possibile, con l'artista e le sue opere.

 Segui il percorso virtuale in

 

Massimo Poldelmengo (Pordenone 1964) nel 1989 si diploma all’Accademia di Belle Arti di Venezia, nello stesso anno frequenta la Facoltà di Belle Arti di Madrid.
Dal 1992 al 2001 partecipa a varie edizioni della rassegna d’arte contemporanea Hic et Nunc. In seguito alla mostra Nuove Contaminazioni, nel 1996 sue opere entrano nelle collezioni civiche udinesi e della Fondazione Teatro Nuovo “Giovanni da Udine”.
Nel 2007 affianca l’architetto Davide Raffin nel progetto per la chiesa del Sacro Cuore di Baragalla a Reggio Emilia. Nel 2009 vince il Premio In Sesto, organizzato dal Comune di San Vito al Tagliamento, nel 2010 l’opera Scala 2001 entra a far parte della collezione della Fondazione Ado Furlan e nel 2013 la Fondazione Aquileia e l’Associazione culturale “Venti d’Arte” organizzano una sua importante personale ad Aquileia. Nel 2014 presso la Galleria Regionale d’Arte Contemporanea “Luigi Spazzapan” è presentata la mostra XVI e l’Impronta del XVI. Una sua personale è allestita nella sede di
rappresentanza del Friuli Venezia Giulia a Roma nel 2016 e nel 2017 presso la Stamperia d’Arte Albicocco di Udine viene esposta una serie di sue opere grafiche di grandi dimensioni. Nel 2019 realizza un’opera d’arte monumentale per Trieste Airport in Ronchi
dei Legionari (GO).

Con il procedere degli anni nel lavoro di Massimo Poldelmengo ha avuto un ruolo sempre più importante il fuoco, inteso come strumento creativo ma soprattutto come agente costitutivo, ovvero componente in assenza, dell’opera: ad esempio, in mostra, le grandi incisioni al carborundum portano le tracce evidenti del fuoco che nell’azione artistica per certi versi performativa si è dilato sui fogli, nella sfida tra casualità e intenzionalità.
E lo stesso si può dire dei metronomi: nella videopera in forma di trittico che ci accoglie in Galleria li vediamo avvolti dalle fiamme e poi nella sala principale li ritroviamo esposti a dimostrare, per exempla, da un lato l’azione del fuoco qui nelle sembianze di braccio armato del tempo e dall’altro lo stadio primo di una trasformazione alchemica che però ha condotto all’entropia, almeno in prima apparenza: e del resto sempre in mostra, quattro grandi fotografie rappresentano, nelle diverse fasi, il processo che ha visto per protagonista il fuoco-tempo e ha riguardato, quali emblemi della temporalità, una specchiera, un pianoforte e lo stesso metronomo che simbolicamente ha scandito la trasmutazione stessa con il suo battito implacabile. Ovviamente nel caso del nostro artista non si potrà parlare di un’adesione all’Alchimia secondo i sacri precetti filosofici o parafilosofici, ma è indubbio che l’alchimia come processo artistico intuitivo è presente nel lavoro di Poldelmengo fin dagli inizi e continua ad essere una costante anche oggi, nelle distruzioni o nelle combustioni paradossalmente rigenerative che di recente hanno trovato come oggetto/soggetto pure il pianoforte ora esposto nella sede spilimberghese della Fondazione Furlan: del resto, con coerenza, egli ha voluto intitolare questa sua personale Opera al nero, locuzione che indica la nigredo, la prima fase del processo in cui la materia deve essere decomposta perché possa recuperare la condizione che rende possibile la creazione. E infatti, è bene precisarlo, Massimo Poldelmengo in verità non vuole distruggere nulla, tutt’altro: egli ci segnala, ora con la pregnanza fattuale della materia, ora con un improvviso inclinarsi delle cose (e magari anche dello specchio in cui dovremmo riconoscerci), che la nostra presunzione di uomini di fatto brucia con il bruciare del tempo, ma che a salvarci può essere proprio una nota d’oro che resiste, nonostante tutto, a ogni incendio. Da alchimista qual è, Poldelmengo ci invita a non smettere di credere nella pietra filosofale dell’arte.* [...] Angelo Bertani, dal testo in catalogo

TEMPO SOSPESO

Anche a questo servono gli artisti. E questo ci pare di leggere in Massimo Poldelmengo. Arrivato con le sue opere in un momento in cui l’invisibile sta invadendo e fermando mezzo mondo. A rompere gli schemi usuali. Scardinando ogni genere di abitudini e attività. A cominciare da ciascuno
di noi. Un meccanismo di sicurezze in cui ci siamo arroccati e aggrappati. Per poi scoprire che ci limitano e impoveriscono fino ad affievolire slanci e sentimenti che ci fanno sentire vivi. Oggi, tutto si è interrotto improvvisamente.
Un fattore imprevedibile ha cancellato il modo di pensare e organizzare la giornata. Il tempo si è svuotato dalle cadenze frenetiche che quasi meccanicamente ci hanno riempito, fino a poco prima. Immettendo nuove paure e nuovi rischi, anche per la vita. Un tempo, quello, consumato velocemente, che ci sfuggiva incalzato dalla quantità di impegni, obblighi, acquisti che occupavano le nostre giornate, i mesi, se non addirittura gli anni. Una vertigine, dove tutto era da fare ma sembrava già deciso e già fatto. Un futuro senza più sorprese. Ora il dolore e la morte. Ma anche nuove solidarietà, nuovi valori e composizioni. Da modulare. Da costruire. Modificabili.
In un tempo che si prolunga. Fino a quando, non è dato sapere. È così anche per l’artista che stiamo per ospitare nelle sale della Galleria Sagittaria. Uno studio di spazi e di volumi da porre in equilibrio fermo, oppure azzardato, attraverso muri e pareti. Su cui ancorarsi o da trafiggere.
È così che gli artisti si esercitano a vivere. Cercando e ricercando. In profondità. In continuo cambiamento. Questo crediamo di aver imparato nella lunga frequentazione con tantissimi di loro che il Centro Iniziative Culturali Pordenone continua a proporre, per tutti.
Un ringraziamento speciale, con riconoscenza, ad Angelo Bertani e Caterina Furlan per la loro continua ricerca sui messaggi dell’arte nella storia e nella contemporaneità e in particolare per la cura della mostra di Poldelmengo, sviluppata in contemporanea a Pordenone e a Spilimbergo, nella sede della Fondazione Ado Furlan e nell’attiguo Palazzo Tadea.
Maria Francesca Vassallo
Presidente Centro Iniziative Culturali Pordenone

 

A cura di ANGELO BERTANI e caterina furlan
Coordinamento Maria Francesca Vassallo
464a mostra d’arte
Galleria Sagittaria / Pordenone, Via Concordia 7
Maggio - Settembre 2020
Ingresso libero su appuntamento (+39 0434 553205)
Sono previste visite guidate / Catalogo in Galleria
Fondazione Ado Furlan / Spilimergo, Piazza Castello 5
Plazzo Tadea / Spilimbergo, Piazza Castello 4
Maggio - Ottobre 2020
Ingresso libero su appuntamento (+ 347 4140083)
Info: Centro Iniziative Culturali Pordenone
Via Concordia 7, PN - tel. +39 0434 553205
www.centroculturapordenone.it / cicp@centroculturapordenone.it

Fonazione Ado Furlan
Piazza Castello 5, Spilimbergo
www.fondazioneadofurlan.org / info@fondazioneadofurlan.org

 

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Rassegna stampa

IlGazzettino 22mag2020_pagXXIII
MessVeneto 22mag2020_pag44
IlGazzettino 19mag20_PagCultura

Centro Culturale Casa A. Zanussi Pordenone – Via Concordia, 7 – Pordenone
Tel. 0434 365387 – Fax 0434 364584 – info@centroculturapordenone.it