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Mostra Linda Tramontin

Mostra d’arte e dedica Sala a Virgilio e Linda Tramontin

sabato 31 maggio 2014
18:30
Nuovi Spazi Casa Zanussi

VOCAZIONE ARTISTICA
DI LINDA TRAMONTIN

L’avevamo avvicinata nei primi anni del Centro che quest’anno sta vivendo il suo cinquantesimo di vita. Linda, figlia del grande incisore e pittore Virgilio, si era accostata al nostro impegno soprattutto per l’amicizia con la sua più giovane collega d’insegnamento, Maria Francesca Vassallo, attuale presidente del Centro Iniziative e della Galleria d’arte Sagittaria.

Allora Francesca, che frequentava la Casa proprio fin dagli inizi, discretamente ma molto efficacemente com’è nel suo stile,  si era coinvolta alla strutturazione delle iniziative che quasi subito avevano favorito una partecipazione insperata soprattutto di giovani universitari e molta altra gente curiosa di cultura.

Per questo curava relazioni con diverse  persone particolarmente significative, soprattutto della sua generazione, che riteneva interessanti anche per un supporto alle promozioni che la Casa stava facendo con ritmi piuttosto accelerati.

Così Linda Tramontin, insegnante di lettere ma specializzata in studi artistici, figlia d’arte e appassionata lei stessa soprattutto di pittura, disegno e incisione, molto brava nella scrittura e ben allenata alla critica d’arte per contaminazione domestica, entrò da protagonista nel gruppetto che si impegnava a dare continuità alla fortunata partenza della attività espositiva di Via Concordia a Pordenone. Assunse soprattutto il compito di curare una prima serie di mostre di giovani artisti che promettevano molto bene – come poi la loro storia ebbe a confermare – in un apposito spazio che fu chiamato “Nuovi incontri”; assieme a Francesca curò contatti con pittori non certo secondari, come a esempio Guido Cadorin per cui anche stese un lungo saggio per il catalogo in occasione di una mostra importante qui da noi, inaugurata con la presenza del poeta Ezra Pound, del Vescovo Vittorio De Zanche, di Diego Valeri e numerose altra personalità. Scrisse, poi, saggi per giornali, periodici e cataloghi d’arte per diversi altri artisti e varie esposizioni: Roberto Crippa, Giorgio Igne, Mario Moretti, Giovanni Pellis, la mitica Collezione Deana,  solo per fare alcuni nomi.

Tutto questo pur continuando a insegnare lettere con efficacia particolare, secondo la testimonianza di chi le era collega. E nei tempi liberi spesso accompagnava il padre, a cui assomigliava non poco nel carattere. Gli stava accanto sulle grave e nella pedemontana, dove mentre Virgilio disegnava o acquerellava o dipingeva, anch’essa si cimentava nel silenzio che le permetteva di assimilare la poesia dell’ispirazione e pure la grande perizia paterna nel segno e nel colore. Quella eccellenza di Virgilio che, riconosciuta per l’opera incisoria a livello internazionale, era quasi sconosciuta prima della antologica di sola pittura, assolutamente inedita, che la Sagittaria gli ha dedicato proprio fino alla primavera  di quest’anno.Quindi oltre che una potenziale corresponsabile del Centro soprattutto per l’attività artistica – ma non solo, in quanto l’impegno di Linda riguardava anche altri ambiti operativi della Casa – avevamo acquisito tra noi una artista vera. Conserviamo personalmente di lei qualcosa di molto bello: quattro acquerelli che interpretavano le quattro stagioni colte attraverso i verdi cangianti degli antichi alberi antistanti l’ingresso della Casa. Ma solo molto dopo la sua scomparsa potemmo conoscere un grande quantità di lavori di cui non sapevamo l’esistenza.

Una scoperta che con questa mostra ordinata da Giancarlo Pauletto nei Nuovi Spazi della Casa Zanussi, sulle pareti della Sala che rimarrà dedicata a Virgilio e Linda Tramontin,  porta a conoscenza del pubblico solo una parte delle opere pittoriche di Linda e una piccola porzione dei suoi numerosi disegni: opere e disegni che la famiglia di Linda ha voluto affidare in dono alla Fondazione Concordia Sette che garantisce il patrimonio di cinquant’anni di donazioni di tanti artisti. Ma le opere di Linda, per noi preziose per le ragioni affettive che si possono ben comprendere, non lo sono di meno per il loro valore intrinseco.

Alcuni saggi critici, infatti, pubblicati in varie occasioni, sono concordi nel delineare i tratti più chiari della vocazione artistica espressa nei lavori che di lei ci rimangono. Si tratta di un saggio di Luciano Perissinotto ospitato in  un volume su Linda pubblicato subito dopo la sua tragica scomparsa; e poi una postfazione  di Giancarlo Pauletto su una serie di acquerelli che avevano impreziosito il volume di racconti brevi di Maria Francesca Vassallo uscito nel 2008; e infine il testo di presentazione di un anno fa steso dalla stessa Vassallo per una prima mostra di Linda collocata nella prestigiosa sede della ex chiesa di San Lorenzo a San Vito al Tagliamento: fiori e paesaggi della pittrice scomparsa.

Sostanzialmente questi saggi concordano nel sottolineare l’innata tensione di Linda al disegno e al colore, alimentata dal continuo contatto con il lavoro del padre; la nitidezza e l’equilibrio tra segni e spazi compositivi, che denotano una raggiunta maturità di un percorso artistico; la finezza con cui sapeva rendere “arbusti con fioriture quasi estive, trasparenti sul fondo dei prati verso la cima della montagna. Un tocco veloce di matita, una veloce sfumatura di acquerello, una traccia di inchiostro che penetra tra le rughe della carta”. Una caratura artistica che ben si evidenzia nella mostra che inaugura nei Nuovi Spazi di Casa Zanussi la Sala intestata proprio a Virgilio e Linda: padre e figlia tanto uniti nella vita, ambedue benemeriti della Casa che così li vuole ricordare, insieme, nel cinquantesimo anno della sua attività.

 

INFO Galleria Sagittaria Pordenone / Centro Iniziative Culturali Pordenone
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