Sentieri Illustrati 2013
Quinta edizione con l'illustrazione per bambini
da sabato 28 settembre 2013 a venerdì 28 febbraio 2014 |
Nuovi Spazi Casa Zanussi |
Licna Hiša (David e Polona K. Licen)
Marta Lorenzon
Cat Zaza (Caterina Zandonella)
Ascolta la videointervista a cura di Giorgio Simonetti
Tecniche sempre diverse in uno scenario internazionale
La quinta edizione di Sentieri Illustrati conferma l’interesse della manifestazione ad andare oltre i confini non solo regionali, ma anche nazionali: se due delle protagoniste hanno radici nel nostro Friuli Venezia Giulia, è anche vero che la loro sperimentazione creativa si è sviluppata anche all’estero. Marta Lorenzon è da poco ritornata da un’esperienza artistica parigina, mentre Caterina Zandonella ha deciso di vivere ed operare in modo stabile nella capitale francese, dove il lavoro degli illustratori è preso davvero sul serio. Polona Kunaver e David Ličen, pur arrivando dalla vicina Slovenia, sono gli interpreti di un modo diverso di fare illustrazione, sia per il loro retroterra favolistico mitteleuropeo, sia per la loro esperienza internazionale, che li ha portati ad affinare una tecnica d’illustrazione molto originale in Finlandia, grazie agli insegnamenti di un’artista rumena.
Ogni anno è sorprendente constatare come la declinazione di un mondo apparentemente dedicato solo all’immaginario dei più piccoli abbia, in realtà, sfumature pressoché infinite. Le combinazioni sono le più varie: Marta Lorenzon parte dalla scelta di una carta dalla texture speciale, preziosa non perché sia sofisticata, ma anzi, per la sua qualità artiginale. Su questa stende il colore e poi, con il pennello del computer, che comunque è sempre guidato dalla sua mano, realizza le sue illustrazioni.
Caterina Zandonella usa i colori, ma ama molto il nero: con un tratto di pennello che sembra quello di un antico calligrafo cinese muove i suoi personaggi in spazi magici, nei quali il bambino, ogni volta che si perde in essi, scopre qualche particolare nuovo.
Polona Kunaver e David Ličen, pur nelle diversità che li caratterizzano, amano i colori e li esprimono attraverso la tecnica originalissima dell’acquaforte: sono in grado di usare fino a venti colori diversi in una stessa lastra, riuscendo ad esprimersi anche in libri dai formati piccolissimi.
Accanto alla mostra non mancheranno gli appuntamenti per i bambini delle scuole dell’infanzia e primarie, con i laboratori creativi nei quali tutti proveranno ad entrare nel mondo dei racconti di Marta, Caterina, Polona e David.
Martina Ghersetti
Chi ha fretta non legga le fiabe
Qual è il tempo della fiaba? O meglio, quali sono i tempi della fiaba? Sì, perché si potrebbe dire che ci sono due principali dimensioni temporali che la caratterizzano: quella interna alla narrazione e quella esterna, per così dire, propria di colui che legge o ascolta. Naturalmente tutti sappiamo che il tempo che connota tradizionalmente il racconto fiabesco è quello del “c’era una volta”, quello di un passato non meglio definito in cui gli anni o i secoli non contano se non come presa di distanza dalla realtà di tutti i giorni e la sua prevedibile, concreta scansione in giorni, in ore o addirittura in minuti. Il “c’era una volta” è il grimaldello che apre le porte di un mondo diverso dall’ordinario, fantastico, ancestrale, onirico in cui tutto si ingigantisce o si dilata fino a toccare gli estremi paradossali di ogni aspetto e così il lettore si ritrova ad essere risucchiato nel flusso della narrazione come se fosse privo di peso, per poi finire, quasi senza accorgersene, nel vortice travolgente della fantasia più straniante.
Ad esempio il pozzo profondissimo in cui cade Alice, protagonista del celebre racconto di Lewis Carroll, è quello in cui si ritrova a precipitare piacevolmente ogni lettore o giovanissimo ascoltatore di fiabe immergendosi in un tempo altro, diverso dall’abituale. E infatti grazie alla suggestiva immagine di quel cadere senza gravità si comprende pure come il tempo della lettura dei racconti fiabeschi abbia a che fare soprattutto con la lentezza, quella piacevole lentezza che permette di godere di ogni particolare mentre si va giù nel profondo della narrazione sentendosi comunque sempre più leggeri, per essersi sgravati dal peso del mondo ordinario. Ovviamente il tempo della lettura o dell’ascolto non sarà quasi mai un tempo lineare, che va da qui a lì servendosi di riga e squadra (quello lo si lasci alle persone che hanno una qualche incombente ansia di concretezza), quanto piuttosto sarà del tipo ondivago, ciclico o labirintico per cui magari ci si soffermerà a lungo su un particolare oppure dopo un po’ ci si ritroverà al punto di partenza. Chi ha fretta dunque non legga le fiabe. Per gustarle appieno come un cestino di fragole profumate bisogna prendersi il proprio tempo, anzi bisogna riprendersi il proprio tempo, come sanno fare tutti i bambini e talvolta qualche adulto che, per sua fortuna, sa recuperare un grano dell’istintiva saggezza infantile.
Angelo Bertani
------------------------------------------
417^ mostra d’arte dal 28 settembre 2013 al 28 febbraio 2014
Progetto grafico e allestimento a cura di Silvia Pignat
orario:
Martedì - Sabato 16.00 - 19.00
Chiuso 1 novembre, 24, 25, 26 e 31 dicembre 2013, 1 gennaio 2014
Laboratorio per le scuole materne ed elementari, dal 4 al 16 novembre 2013, e dal 27 al 31 gennaio 2014, due turni ogni mattina, a cura degli illustratori
Info: 0434.553205 - cicp@centroculturapordenone.it
Coordinamento
Maria Francesca Vassallo
Presidente del Centro Iniziative Culturali Pordenone