Diversi sguardi
Max Busan - Pierpaolo De Bona - Claudio Mrakic - Sabina Romanin - Stefano Tessadori / 371° mostra d'arte
da sabato 8 aprile a domenica 14 maggio 2006 |
Galleria Sagittaria
Via Concordia 7 - Pordenone |
Si inaugura sabato 8 aprile 2006, alle ore 18.30, presso la galleria “Sagittaria” del Centro Iniziative Culturali Pordenone, la mostra intitolata “Diversi Sguardi”, che presenta opere di cinque artisti.
Si tratta del pittore Max Busan e dello scultore Claudio Mrakic di Gorizia, del fotografo Pierpaolo De Bona di Longarone, di Sabina Romanin e di Stefano Tessadori, pordenonesi.
E’ un genere di mostra ormai tradizionale per la “Sagittaria”, attraverso la quale si intende mettere il pubblico a contatto con autori che magari hanno già un valido curriculum alle spalle, ma che sono presso di noi ancora poco noti.
Max Busan è pittore di tradizione “informel”, di tono nettamente lirico, di sensibilità cromatica assai rilevata.
In questa occasione presenta opere tutte molto recenti, nelle quali il suo temperamento assai ricettivo scrive quasi delle pagine di diario in presa diretta dalla vita quotidiana, con una giustezza grafico-cromatica di alto rilievo.
Claudio Mrakic è scultore e pittore. Presenta in questa occasione un gruppo di sculture in legno che traggono forza da intuizioni molto personali, oblique e originali figure di una fantasia che si abbandona liberamente ad estri tra il fantastico, l’ironico e il surreale, senza d’altro canto mai cadere in una deriva meramente ludica.
Pierpaolo De Bona, in un gruppo di immagini tratte da un suo decennale lavoro intitolato “Concept Rimini”, rivisita una realtà che viene costretta, attraverso una manipolazione che mantiene grande proprietà compositiva, a porre domande su se stessa, a svelare la sua sostanziale “metafisicità”. Con tecnica solida e raffinata.
Sabina Romanin lavora con la macchina da cucire. Con fili di diverso colore traccia ritratti di limpida consistenza fisionomica, di trasparente pulizia. Sono figure attraverso le quali lo spettatore viene ammesso nel cerchio magico di una specifica esperienza di vita e da ciò, in sostanza, il fascino di questo lavoro.
Stefano Tessadori, architetto, è presente con un gruppo di disegni che appartengono sì alla logica della sua disciplina, ma che contemporaneamente si propongono come “paesaggi” della mente e del sentimento, oggetti di un desiderio lirico che sa di utopia. Con alta capacità grafica.
La mostra, accompagnata da un catalogo a cura di Giancarlo Pauletto e in cui vengono riprodotte cinque opere per ogni artista, rimane aperta fino al giorno 14 maggio 2006, con i sottonotati orari: feriale, 16 -19.30, festivo, 10.30 - 12.30; 16 – 19.30. Chiuso i giorni 16, 17, 25 aprile e 1 maggio.
E’ un genere di mostra ormai tradizionale per la “Sagittaria”, attraverso la quale si intende mettere il pubblico a contatto con autori che magari hanno già un valido curriculum alle spalle, ma che sono presso di noi ancora poco noti.
Max Busan è pittore di tradizione “informel”, di tono nettamente lirico, di sensibilità cromatica assai rilevata.
In questa occasione presenta opere tutte molto recenti, nelle quali il suo temperamento assai ricettivo scrive quasi delle pagine di diario in presa diretta dalla vita quotidiana, con una giustezza grafico-cromatica di alto rilievo.
Claudio Mrakic è scultore e pittore. Presenta in questa occasione un gruppo di sculture in legno che traggono forza da intuizioni molto personali, oblique e originali figure di una fantasia che si abbandona liberamente ad estri tra il fantastico, l’ironico e il surreale, senza d’altro canto mai cadere in una deriva meramente ludica.
Pierpaolo De Bona, in un gruppo di immagini tratte da un suo decennale lavoro intitolato “Concept Rimini”, rivisita una realtà che viene costretta, attraverso una manipolazione che mantiene grande proprietà compositiva, a porre domande su se stessa, a svelare la sua sostanziale “metafisicità”. Con tecnica solida e raffinata.
Sabina Romanin lavora con la macchina da cucire. Con fili di diverso colore traccia ritratti di limpida consistenza fisionomica, di trasparente pulizia. Sono figure attraverso le quali lo spettatore viene ammesso nel cerchio magico di una specifica esperienza di vita e da ciò, in sostanza, il fascino di questo lavoro.
Stefano Tessadori, architetto, è presente con un gruppo di disegni che appartengono sì alla logica della sua disciplina, ma che contemporaneamente si propongono come “paesaggi” della mente e del sentimento, oggetti di un desiderio lirico che sa di utopia. Con alta capacità grafica.
La mostra, accompagnata da un catalogo a cura di Giancarlo Pauletto e in cui vengono riprodotte cinque opere per ogni artista, rimane aperta fino al giorno 14 maggio 2006, con i sottonotati orari: feriale, 16 -19.30, festivo, 10.30 - 12.30; 16 – 19.30. Chiuso i giorni 16, 17, 25 aprile e 1 maggio.