Problemi e rischi della nuova Europa
XIX corso di cultura economico-giuridica
da giovedì 6 marzo a venerdì 11 aprile 2003 |
Auditorium Centro Culturale Casa “A. Zanussi”
Via Concordia 7 Pordenone |
CHI HA PAURA DELLA NUOVA EUROPA?
Problemi e rischi dell’allargamento
Fabrizio Coricelli, docente di Politica Economica, Università di Siena,
Direttore Scuola di Specializzazione Discipline Bancarie
Ordinario di Politica Economica presso l’Università di Siena; nella stessa Università e’ Direttore della Scuola di Specializzazione in Discipline Bancarie e del Master in Economia e Banca. E’ anche Direttore del programma di Dottorato della Central European University, con sede a Budapest. Research Fellow del CEPR di Londra e del William Davidson Institute, University of Michigan. Laureato in Economia all’Universita’ di Modena, ha conseguito il Ph.D. in economia presso la University of Pennsylvania. Ha lavorato per sei anni come senior economist presso il Fondo Monetario Internazionale e la Banca Mondiale sui programmi di aggiustamento dei paesi ex-socialisti. Nel 2001-2002 e’ stato Consigliere Economico presso la Commissione Europea, nella DG Economia e Finanza. Ha scritto numerosi articoli e libri sui problemi delle riforme nei paesi ex-socialisti. Tra le sue pubblicazioni più recenti: “Growth in Transition: What we know, what we don’t and what we should”, (con Nauro Campos), Journal of Economic Literature, Settembre 2002.
LA COMUNITÀ SBILANCIATA?
Migrazioni, mercato del lavoro, welfare
Emilio Reyneri, docente di Sociologia del Lavoro, Università di Milano-Bicocca
Ordinario di Sociologia del Lavoro all’Università di Milano Bicocca
Dal 1984 al 1997 è stato professore ordinario di Sociologia Economica presso la Facoltà di Economia di Parma, ove è stato anche direttore dell’Istituto di Scienze economiche. Membro del consiglio scientifico di riviste di sociologia economica e di relazioni industriali, e dell’Associazione Italiana di Sociologia. Svolge attività di consulenza per organismi pubblici a livello locale e nazionale sui temi della politica del lavoro e dell’immigrazione. Tra le sue più recenti pubblicazioni: Occupati e disoccupati in Italia, Il Mulino 1997; Migrants involvement in irregular employmeny in the Mediterraneaan countries of European Union, Ginevra, ILO, 2001; “Integrazione del mercato del lavoro” in G. Zincone (a cura di ) Secondo rapporto sull’integrazione degli immigrati in Italia, Il Mulino, Bologna 2001;Sociologia del mercato del lavoro, Bologna il Mulino,2002 (seconda edizione).
FRIULI AI MARGINII DELL’EUROPA?
Nuove sfide per politica dei trasporti, urbanistica e del territorio
Paolo Feltrin, docente di Scienza dell’Amministrazione, Università di Trieste
Docente di Scienza dell’Amminstrazione all’Università di Trieste.
Ha insegnato presso le università di Firenze e Catania e la Scuola superiore di pubblica amministrazione di Roma, e al corso di dottorato in Scienza Politica di Firenze. Ha svolto attività di ricerca su incarico del Ministero della Funzione pubblica e del Ministero del lavoro. Collabora con alcuni tra i principali istituti demoscopici italiani. E' stato segretario del Cesos di Roma e fa parte della redazione "Quaderni del pluralismo". Collabora con "Il Sole 24 ore" e "Il Gazzettino". Tra le sue pubblicazioni:. L'organizzazione regionale: la struttura politica, in Cinsedo (a cura di), Rapporto sulle regioni, Milano,Franco Angeli,1994Transizione di regime e possibili scenari di consolidamento: un modello interpretativo, in Associazione per gli studi e le ricerche parlamentari (a cura di), Quaderno n. 6, Torino, Giappichelli, 1996;Quale società della piccola impresa, Edizioni NIS-Carocci, Roma,1997; La città della Piana, Edizioni Lavoro, Roma,2000; Madri di giorno, Edizioni Lavoro, Roma,2001.
UN LIVELLAMENTO IN BASSO?
Commercio internazionale dei paesi entranti e quote di mercato da dividere
Lucia Tajoli, docente di Economia Politica, Politecnico Milano
Docente di Economia Politica al Politecnico di Milano. Dopo la laurea in Economia Politica alla Bocconi, é stata Visiting scholar presso la University of Michigan. E’ senior research fellow presso l'Istituto di Studi di Politica Internazionale per l'area Europa centro-orientale, membro del Gruppo di studio CNR su Sviluppo Economico ed Economia Internazionale, della Rivista di Politica Economica e di Industrial and Corporate Change. Pubblicazioni recenti: Integrazione produttiva e commerciale tra Unione Europea e Europa Centro-Orientale, Quaderno Global Watch n.3, ISPI, Milano, 2000; La posizione dell’Italia nella frammentazione internazionale dei processi produttivi, con S. Baldone e F. Sdogati, in L’Italia nell’economia internazionale. Rapporto ICE 2001-2002, Istituto nazionale per il Commercio Estero, Roma 2002; EU Enlargement to the CEECS:Trade Competition, Delocalisation of Product, and Effects on the Economies of the Union, a cura di S.Baldone, F.Sdogati, L.Tajoli, Franco Angeli, Milano 2002
L’ITALIA SARA’ COMPETITIVA?
Scenari di ruolo e competitività per il “sistema Italia”
Gian Battista Bozzola, economista industriale
Docente di tecnica industriale e commerciale, ha insegnato nelle Università di Torino, Milano (Università Bocconi), Udine e Trieste. Ha abbinato la sua attività universitaria a quella di dirigente in grandi complessi industriali (Montecatini, Zanussi). È stato consulente economico della Camera di Commercio di Udine nel periodo 1980-1990. Autore di numerosi testi universitari di economia e organizzazione, ha collaborato alla “Enciclopedia dell’azienda italiana” (Etas-Kompass) e al “Trattato di economia delle aziende industriali” dell’Università Bocconi. Tra le più recenti pubblicazioni “Lungo i sentieri dell’economia”, Edizioni Concordia Sette, Pordenone, 2002. È consulente per le attività del Dipartimento economia e società dell’Istituto Regionale di Studi Europei del Friuli Venezia Giulia (IRSE) fin dalla fondazione negli anni settanta.
EUROPA INDIFESA?
Per una politica di difesa e di sicurezza comune
Gianni Bonvicini, Direttore Istituto Affari Internazionali, Roma
Studioso di questioni europee e di politica estera, è attualmente direttore dell'Istituto Affari Internazionali (IAI) di Roma e Presidente dell'Istituto Trentino di Cultura (ITC) di Trento. Dirige la rivista trimestrale di relazioni internazionali "The International Spectator". E’ membro di centri di ricerca all'estero e in Italia, fra i quali il Tepsa (Trans European Policy Studies Association) di Bruxelles, e l’European Strategy Group della Bertelsmann Science Foundation di Gütersloh. La sua produzione scientifica si focalizza essenzialmente sui temi di attualità dell'Europa e della politica estera italiana. Fra gli studi più recenti : The Northern EU: National Views on the Emerging Security Dimension, Ulkopoliittinen instituutti & Institut für Europäische Politik (2000); Preventing Violent Conflict in Europe, Nomos Verlag (1998); Per una politica economica estera dell'Italia nell'era della competizione globale, Mediocredito Centrale (1997); Italia senza Europa? Il costo della non partecipazione alle politiche dell'Unione Europea, Angeli Editore (1997)
VERSO L’EUROPA A 25
“Europa necessaria” era il tema del XXX corso di cultura storico-politica dell’IRSE, svoltosi negli ultimi mesi del 2001. Con una linea di argomenti di carattere storico, politico, dottrinale si erano tracciate, in quel corso, le basi di una “filosofia istituzionale” per l’Unione Europea, alla vigilia dell’adozione della moneta unica. A questi temi si collega, a breve distanza di tempo, il XIX corso di cultura economico-giuridica dell’Istituto, che avrebbe potuto avere per titolo anche “l’Europa inquieta”, tali e tante sono le preoccupazioni per le possibili conseguenze del salto imminente – anche se graduale – dagli attuali 15 a 25 Paesi membri dell’Unione.
Alle motivazioni politiche e agli interessi economici dell’allargamento fanno riscontro, infatti, non poche inquietudini sulle conseguenze del progressivo attuarsi di una così vasta area che dovrebbe inglobare situazioni politiche, strutture economiche, società e culture così profondamente, storicamente diverse, sia fra loro che rispetto all’attuale compagine dell’Unione.
Non è la prima volta, nella storia, che si tenta di creare la “grande Europa”, dall’impero di Augusto a quello di Carlo Magno, dai furori bellici di Napoleone ai disegni criminali e aberranti di Hitler. Ora, dopo la faticosa costruzione dell’Europa dei 15, si cerca, nella pace pur sempre in pericolo, di costruire una nuova dimensione continentale “allargata” ad est e a sud, con tutte le difficoltà di ordine politico-istituzionale ma soprattutto economico-sociale che tale impegno comporta. Di qui le inquietudini che, al di là delle voci ufficiali di consenso e di impegno, gravano sulle conseguenze dell’allargamento, non solo per le aree dell’economia, ma anche per quelle della difesa e della sicurezza comune.
L’arduo obiettivo di questo XIX corso IRSE è pertanto quello di analizzare problemi e rischi, ma anche ragioni e opportunità del processo di allargamento, con particolare riferimento alla situazione del nostro Paese. Saremo ancora capaci di recuperare quel ruolo di protagonisti che avevamo avuto nel 1951 (trattato CECA) e nel 1957 (trattato CEE), o saremo soltanto dei comprimari politici di secondo piano e dei marginali operatori di mercato? Da questo corso ci attendiamo risposte realistiche e ragionate a tali inquietanti interrogativi.
G.B.B.