L'economia del welfare tra stato e società
Tendenze europee e problemi italiani
nei rapporti tra pubblico e privato
XVIII Corso di cultura economico-giuridica
da giovedì 7 marzo a venerdì 3 maggio 2002 |
Auditorium Centro Culturale Casa “A. Zanussi”
Via Concordia 7 Pordenone |
MODELLI DI WELFARE E INTEGRAZIONE EUROPEA
Tendenze e prospettive
Tito Boeri, direttore Corso di Laurea in International Economics and Management, Università Bocconi Milano
Direttore del Corso di Laurea (in lingua inglese) Degree in International Economics and Management (DIEM) dell’Università Bocconi Milano. Insegna Economia del lavoro e Economia della Transizione. Direttore scientifico della Fondazione Rodolfo Debenedetti, istituzione volta a promuovere la ricerca nel campo della riforma dei sistemi di welfare e dei mercati del lavoro in Europa. È stato senior economist presso l'OCSE a Parigi dal 1987 al 1996. È stato consulente del Fondo Monetario Internazionale, della Banca Mondiale, della Commissione Europea e dell'Ufficio Internazionale del Lavoro. Tra le sue pubblicazioni: “Structural Change, Welfare Systems and Labour Reallocation”, Oxford University Press, dic. 2000; (con G. Bertola, G. Nicoletti), “Welfare and Employment in a United Europe”, Mit Press, 2001, edito in italiano da Il Mulino con il titolo “Protezione sociale, occupazione e integrazione europea”; (con A. Borsch-Supan, G. Tabellini), “Would you like to Shrink the Welfare State? The Opinions of European Citizens”, in Economic Policy; “Would you like to Reform the Pension System?”, in American Economic Review.
LO STATO DI SALUTE DEL WELFARE EUROPEO
TRA PUBBLICO E PRIVATO
Mario Baldassarri, viceministro per l’Economia e le Finanze
Ordinario di Economia Politica, Facoltà di Economia, "La Sapienza" di Roma , Direttore Responsabile Rivista di Politica Economia S.I.P.I. Roma. Editorialista economico su quotidiani e settimanali.
Ha conseguito la laurea in Economia presso l'Università di Ancona e il dottorato (Ph.D) in Economia presso il Massachusetts Institute of Technology, Cambridge-USA, laureandosi con Franco Modigliani, Robert Solow e Paul Anthony Samuelson. Ha insegnato all'Università di Torino e all'Università Cattolica di Milano. Dal 1980 al 1988 è professore ordinario di Economia, all'Università di Bologna e d'allora ad oggi alla Facoltà di Economia dell'Università "La Sapienza" di Roma. Dal 1982 al 1988 è stato Consigliere di Amministrazione presso l'ENI. Dal 1984 al 1988 è stato consigliere economico dell'EFIM.
E' stato consigliere economico presso il Ministero delle Finanze, il Ministero del Bilancio, il Ministero del Tesoro, la Presidenza del Consiglio dei Ministri e la Confindustria. E' stato membro della Commissione Tecnica sulla Spesa Pubblica del Ministero del Tesoro, del Comitato Scientifico del Ministero delle Partecipazioni Statali, del Comitato Nazionale della Scienza e della Tecnica del Ministero dell'Università e della Ricerca Scientifica.
DIRITTO ALLA SALUTE E MERCATO SANITARIO
Tendenze in Europa e organizzazione regionale
Carla Collicelli, vicedirettore generale Censis, Centro Studi Investimenti Sociali Roma
Lionello Barbina, direttore Agenzia Regionale Sanità del Friuli Venezia Giulia
Carla Collicelli è vicedirettore generale del Censis. Dopo la laurea in Filosofia all’Università La Sapienza di Roma, si è specializzata a Francoforte sul Meno presso il DIIPF (Deutsches Institut für International Pedagogische Forschung). Dal 1980 lavora al Censis, dapprima come ricercatore (1980-1984), poi come responsabile del settore delle politiche sociali (1984-1993) e dal 1993 come vice-direttore. Si occupa in modo particolare di stato sociale, sanità, modelli di sviluppo sociale ed economico, emigrazione, giovani. Ha collaborato e collabora con la Presidenza del Consiglio, il Cnel, l’Ocse, ed altri organismi italiani ed esteri. È Segretario Generale del Forum per la Ricerca Biomedica e membro del Comitato Scientifico della Fondazione Serono. Conta diverse pubblicazioni, sia all’interno della produzione Censis, che presso altri editori.
Lionello Barbina è direttore generale dell’Agenzia Regionale della Sanità del Friuli Venezia Giulia. In tale veste ha partecipato e partecipa ad attività di consulenza e collaborazione con Istituzioni pubbliche e private del territorio nazionale. Dal 1989 al 1995 è stato direttore del Servizio Pianificazione sanitaria con compiti di attuazione del processo di aziendalizzazione sul territorio regionale.
LA TUTELA PREVIDENZIALE FRA PUBBLICO E PRIVATO
Esperienze europee e nodi italiani
Giuliano Cazzola, economista, componente collegio sindacale Inpdap
Giuliano Cazzola economista, politologo, è stato per trent’anni dirigente sindacale con incarichi di primo piano. Editorialista de Il Sole 24ore, autore di libri e saggi, è considerato uno dei massimi esperti in materia di stato sociale, pensioni e problemi del lavoro. L’ultimo suo saggio è intitolato “C’eravamo tanto amati. Il sindacato: battaglie, polemiche e speranze deluse di un ex della Cgil”, Sperling & Kupfer, Milano 2001.
NUOVO MERCATO DEL LAVORO IN EUROPA
TRA SUSSIDIARIETÀ E FEDERALISMO
Renato Brunetta, parlamentare europeo, vicepresidente della Commissione Industria, Commercio Estero, Ricerca e l’Energia. È titolare della cattedra di Economia del lavoro presso la Seconda Università di Roma, Tor Vergata. Editorialista de “Il Giornale”, di Panorama e de “Il Gazzettino”. Consigliere del CNEL. Dal 1992 al 1997 è stato membro del Comitato Tecnico Scientifico della programmazione economica (CTS) presso il Ministero del Bilancio. Negli anni ’83-’87 è stato responsabile, presso il Ministero del Lavoro, di tutte le strategie per l’occupazione e la politica dei redditi. Negli anni ’92-’93 (con i governi Amato e Ciampi) ha collaborato alla realizzazione dei cosiddetti accordi di luglio sulla politica dei redditi. Tra le sue pubblicazioni: “Il modello Italia”, Marsilio, Venezia 1991; “Economics for the New Europe”, Macmillan, Basingstoke 1991; “Disoccupazione, isteresi, irreversibilità”, Etas, Milano 1992; “La fine della società dei salariati”, Marsilio, Venezia 1994; “Sud”, Donzelli, Roma 1995; “Economia del lavoro”, Collana di Economia, Utet, 1999.
IL PRIVATO SOCIALE: UN NUOVO MODELLO
SOCIALE E ORGANIZZATIVO
Esperienze a confronto in Europa
Chiara Mio, docente di Programmazione e Controllo, Università di Venezia
Giovanni Zanolin, assessore ai Servizi Sociali del Comune di Pordenone, Presidente “Impresa a Rete”
Chiara Mio è professore associato presso il Dipartimento di Economia e Direzione aziendale della Facoltà di Economia dell’Università di Venezia, con insegnamento di Programmazione e Controllo. Dal 1995 rappresenta (come delegato) il Consiglio Nazionale Dottori Commercialisti nella FEE-Federations des Experts Comptables Européens nell’Environmental Working Party, oggi Sustainability Working Party. In tale ruolo ha partecipato a numerose commissioni di studio internazionali dedicate alla sostenibilità e ai principi contabili internazionali per la rappresentazione nel bilancio di esercizio del tema ambientale e sociale. È presidente della Commissione “Vison 2000” del Consiglio Nazionale Dottori Commercialisti. Tra le sue pubblicazioni: “Il budget ambientale. Programmazione e controllo della variabile ambientale”, Egea, Milano 2001; “Ragioneria generale e applicata. 2. Analisi e contabilità dei costi”, Etaslibri, Milano 1998.
Giovanni Zanolin è assessore ai Servizi Sociali del Comune di Pordenone, ha una lunga esperienza nel campo della cooperazione sociale come formatore e coordinatore di Progetti europei nei settori specifici della riqualificazione del personale e dello sviluppo dell’imprenditorialità giovanile. È presidente di “Impresa a rete”, cooperativa sociale di tipo A della quale sono soci 92 consorzi e coop sociali di 20 regioni italiane.
SCUOLA CULTURA IMPRENDITORIA CULTURALE
Opportunità e sfide
Alessandro Cavalli, docente di Sociologia, Università di Pavia
Massimo Colomban, fondatore Permasteelisa spa
Alessandro Cavalli è professore ordinario di Sociologia all’Università di Pavia. Si è laureato all’università Bocconi di Milano, nel 1963. È stato Harkness Fellow all’Università di Yale e all’Università di California, Berkeley, nel 1965-67. Docente all’Ecole des Hautes Etudes di Parigi e alle Università di Heidelberg e Louvain-La Neuve. È direttore della rivista “Il Mulino”, membro dell’Accademia Europea, del Consiglio italiano per le Scienze Sociali e dell’Istituto IARD. Pubblicazioni recenti: (con O. Galland), “Gioventù in Europa”, Pinter, Londra 1995; (con A. Bagnasco, M. Barbagli), “Corso di sociologia”, Il Mulino, Bologna 1997; (con C. Buzzi, A. de Lillo), “Giovani verso il 2000”, Il Mulino, Bologna 1997; “Gedächtnis und Indentität”, in K.E. Müller, J. Ruesen, “Historische Sinnbildung”, Rowohlt, Reinbeck 1997; (con G. Deiana), “Educare alla cittadinanza democratica”, Roma 1999.
Massimo Colomban imprenditore, fondatore del gruppo Permasteelisa, uno dei principali operatori mondiali nella progettazione e installazione di involucri architettonici (tra cui la Sydney Opera House, il Guggenheim Museum di Bilbao, il Parlamento Europeo di Strasburgo). È membro fondatore dell’associazione Europe’s 500 che riunisce le prime 500 società europee per tasso di crescita. Ha fondato nel 1988 il Kyoto Club, il primo Network italiano fra imprese per la promozione dell’eco-efficienza. Ha istituito il Premio Internazionale “Quaternario” per le tecnologie innovative applicate in architettura. È membro dell’Overseers’ Committee all’Università di Harvard, Cambridge e Massachusetts per il triennio 2000-2002. La sua più recente impresa è stata la ristrutturazione del Castello Brandolini di Cison di Valmarino, futuro centro culturale.
Coordinatore del Corso: Chiara Mio, Università di Venezia
IL PUNTO SU WELFARE
Il termine “economia del benessere” (o “welfare economics”) ha origini lontane, con partenza dal “pensiero utilitarista” inglese della seconda metà del ’700 ai teorici dello “Stato sociale” lungo tutto il corso del ’900, con ripetuti intrecci tra questo particolare filone di dottrina e altre branchie quali la politica fiscale, la scienza delle finanze, il diritto del lavoro, gli indirizzi amministrativi e le proposte tecniche di politiche dell’occupazione e della sicurezza sociale. La materia è talmente complessa da non poter evitare d’essere fonte di contrapposizioni, e talora di aperti scontri, non solo tra economisti, ma anche e soprattutto in campo politico e sindacale, tra i fautori di uno statalismo totale quale gestore del “welfare”, sia individuale che collettivo (si pensi solo al famoso “Rapporto Beveridge” di copertura sociale “dalla culla alla bara” del 1942), e per contro i fautori di un ripristino dei valori di responsabilità soggettiva e personale a fronte dei rischi dell’esistenza. Se alcuni postulati della “politica del welfare” sono ormai saldamente acquisiti nella società europea, in termini di tutela pubblica dell’occupazione, della salute, dell’assistenza sociale, del regime pensionistico, non altrettanto saldamente sono peraltro definiti (e affrontati) i metodi e gli strumenti con cui reperire, gestire e allocare le risorse occorrenti per sostenere un così esteso sistema di copertura sociale del “welfare”. Mentre la lista dei conclamati diritti a tale copertura ha raggiunto livelli di ampiezza e completezza difficilmente allungabile (a meno di ricadere nei nefasti schemi dell’integralismo statale proprio dei regimi totalitari), ancora incompleta ed incerta è la lista delle fonti e dei mezzi di reperimento delle risorse, dei soggetti preposti a gestirle, dei limiti entro i quali un sistema di “Welfare State” è economicamente gestibile. Con questo XVIII corso di cultura economico-giuridica l’IRSE propone pertanto temi e motivi di piena attualità e di rilevante complessità, che interessano ogni cittadino quale soggetto-oggetto, ad un tempo, delle “politiche di welfare”, nei termini in cui sono attualmente praticate ed in cui potranno - o meglio dovranno - essere impostate e gestite, in prospettiva, nel corso dei prossimi anni. Il confronto tra le situazioni nei paesi dell’UE e la nostra situazione italiana si propone dunque di dare una dimensione aggiornata e realistica dei problemi e delle esigenze, ma anche delle concrete possibilità e degli oneri inerenti all’attuazione di efficienti ed efficaci sistemi di tutela pubblica del “welfare” dei singoli, delle famiglie, delle collettività. Una conoscenza non superficiale di tali argomenti è tra gli elementi fondanti di una “cultura dell’economia” quale ormai da un ventennio l’Irse promuove e sviluppa con questi corsi, nella ragionata convinzione che tale base culturale sia fondamentale anche per le scelte politiche e amministrative dei cittadini in quanto soggetti, e non oggetti, nella gestione e nella destinazione delle risorse della collettività.
Gian Battista Bozzola, consigliere Irse