La sposa turca... e non solo!
Ciclo di film dedicato al regista turco-tedesco Fatih Akin e convegni aperti su Europa multiculturale
dal 24 febbraio al 10 marzo 2010 |
Auditorium Centro Culturale Casa A. Zanussi
Pordenone – Via Concordia 7 |
La sposa turca (gEGEN DIE WAND) – 24 febbraio 2010 – ore 19.00
Solino – 3 marzo 2010 – ore 19.00
In luglio (IM JULI) – 10 marzo 2010 – ore 19.00
AI CONFINI DEL PARADISO (AUF DER ANDEREN SEITE) - 11 marzo 2010 - ore 19.00
Mercoledì 24 febbraio 2010 ore 19.00
la sposa turca (GEGEN DIE WAND)
Versione originale con sottotitoli in italiano
Germania 2004, regia Fatih Akin, 121 min.
Titolo italiano deviante al posto dell’originale tedesco (che sta per Contro il muro) di un dramma esistenziale sull’emigrazione turca in Germania, vincitore, a sorpresa, dell’Orso d’oro al Festival di Berlino 2004.
Un bel film tedesco che descrive gli immigrati senza retorica cercando di trovare la verità nella confusione dei sentimenti che sembra essere diffusa tra tutti gli strati della popolazione ma che trova ulteriori ostacoli quando le tradizioni impongono le loro regole assurde e prevaricatrici.
Due immigrati turchi a Berlino – il 40enne Cahit e la 20enne Sibel – s’incontrano in ospedale, entrambi sopravvissuti a un tentato suicidio. Lui è già morto dentro, distrutto dall’alcol e dalla droga; lei, ricca di irrequieta vitalità, è oppressa dall’ottuso tradizionalismo moralista della famiglia per sfuggire al quale propone all’uomo un matrimonio in bianco. A cerimonia nuziale conclusa, ciascuno dei due continuerà la propria strada. Ovviamente il rapporto tra i due si evolve in un’altra direzione e ha un epilogo struggente e sconsolato a Istambul.
Mercoledì 3 marzo 2010 ore 19.00
SOLINO
Versione originale con sottotitoli in italiano
Germania 2002, regia Fatih Akin, 124 min.
Nei primi anni Sessanta, Romano Amato e sua moglie Rosa partono da Solino, il loro paese natale situato in Puglia e vanno in Germania a cercare fortuna. Con loro ci sono i due figli, Giancarlo e Gigi. A Druisburg, nel distretto tedesco della Ruhr, la coppia apre la prima pizzeria italiana della zona. La loro idea ha successo e negli anni la famiglia conquista la tranquillità economica. I fratelli Amato crescono in una Germania che sta cambiando velocemente e non riescono a capire se si sentono ancora italiani o del tutto tedeschi. Uniti dalla comune passione per il cinema, Giancarlo e Gigi, però, si innamorano della stessa donna e litigano furiosamente. Gigi torna a Solino insieme alla madre e per 10 anni i due non si incontrano fino al giorno in cui sentono in grado di tirare le somme e guardare serenamente al loro passato. Fatih Akin sfoglia un’epopea familiare che copre un arco di 20 anni e che racconta di nostalgia e del diventare adulti, del successo professionale e della sfortuna personale. Girato fra la Germania e la Puglia con un cast di attori di primo piano dei due paesi, con uno stile che fa propria la lezione del neorealismo italiano, ma anche del cinema di Scorsese e Tornatore, Fatih Akin riesce a raccontare, con il suo tipico intreccio di forti passioni, senso dell’humor, la storia di una famiglia le cui vicende sono esemplari dell'emigrazione italiana in Germania. Turco di seconda generazione, Akin racconta spesso storie di emigrazione. Nonostante la giovane età (essendo nato nel 1973 ha raccontato un periodo che non ha vissuto e che era superato quando lui era adolescente negli anni 80) e le radici culturali diverse (negli anni 60 e 70 le abitudini degli immigrati turchi erano molto diverse da quelle degli italiani), ha saputo cogliere uno spirito di appartenenza e ha raccontato una storia di immigrazione italiana molto credibile.
Mercoledì 10 marzo 2010 ore 19.00
IN LUGLIO (IM JULI)
Versione originale con sottotitoli in italiano
Germania 2000, regia Fatih Akin, 100 min.
Commedia interculturale on the road, dalla Germania alla Turchia, che mette in scena i turbamenti del protagonista Daniel, giovane insegnante di fisica sulle orme di una ragazza turca di cui è innamorato e che sconvolge la monotonia della sua esistenza. Un allegro Road Moovie da Amburgo a Istanbul, attraverso il caldo di un’estate europea.
Giovedì 11 marzo 2010 ore 19.00
Ai confini del paradiso (AUF DER ANDEREN SEITE)
Versione originale con sottotitoli in italiano
Germania/Turchia 2007, regia Fatih Akin, 122 min.
Nonostante la contrarietà del figlio Nejat (Davrak), Ali, un anziano turco che vive a Brema (Kurtiz), decide di vivere con Yeter (Köse), una prostituta anch’essa turca che fa il mestiere per aiutare negli studi la figlia Ayten che vive a Istanbul (Yelsiçay). Ali causa accidentalmente la morte di Yeter e Nejat, che le si era affezionato, lascia il suo lavoro di docente e si reca in Turchia per cercare Ayten. La quale, invece, ricercata perché appartenente a un gruppo antigovernativo accusato di terrorismo, ha raggiunto la Germania. Qui trova la solidarietà e l’amore di una studentessa, Lotte (Ziolkowska), che la segue nel suo ritorno da prigioniera in patria dandosi da fare per liberarla. Dopo La sposa turca, un altro bellissimo film di Fatih Akin che va alla ricerca delle proprie radici in una storia intrecciata e multiculturale che confina con le rabbie di Fassbinder e con uno sguardo sulla Istanbul di oggi dove sventolano le bandiere, come nei libri di Pamuk. E come in Babel, i percorsi sono paralleli: affetti che non si incrociano, amori difficili, cortei pericolosi, rimorsi e rancori svenduti anche post mortem.
PROIEZIONI PER CLASSI IN ALTRO ORARIO PREVIO ACCORDI CON LA SEGRETERIA IRSE TELEFONO 0434 365326
PREMIO SPECIALE DI 600 EURO della Banca Popolare FriulAdria CréditAgricole per una tesina su:
"Immigrazione questione europea. Il Trattato di Lisbona estenderà il potere di codecisione dell'Europarlamento su diverse materie, tra queste il tema dell'immigrazione; l'Europa dovrà misurarsi con una questione che investe gli stessi concetti di residenza e di cottadinanza, come pure i diritti sociali e politici dei migranti".
N.B.: Leggere il Regolamento del Bando
Europa multiculturale? Percorsi culture trasformazioni
Alle tematiche migrazioni, integrazioni e cittadinanza sono dedicati anche due incontri organizzati dall’IRSE per il ciclo “Europa multiculturale? Percorsi, culture, trasformazioni”
Auditorium Centro Culturale Casa A. Zanussi Pordenone
Via Concordia 7
NUOVI ITALIANI. I GIOVANI IMMMIGRATI
CAMBIERANNO IL NOSTRO PAESE?
Incontro-dibattito con Gianpiero Dalla Zuanna, docente di Demografia, Università di Padova.
Gianpiero Dalla Zuanna è docente di Demografia all’Università di Padova. A partire dal 2002 si occupa in particolar modo delle problematiche concernenti l’integrazione delle seconde generazioni di immigrati. L’attività di ricerca principale in questo ambito è stato il coordinamento di una indagine sui “Figli di italiani e di stranieri”, su un campione nazionale delle scuole medie inferiori italiane. Dal gennaio 2007 è consulente del Ministero delle Politiche per la Famiglia. Fa parte del Comitato Scientifico della rivista di Demografia GENUS e, dal 2005, del Comitato Scientifico dell’Istituto Cattaneo di Bologna.
Tra le sue pubblicazioni: Fare famiglia in Italia, con M. Barbagli e M. Castiglioni, Il Mulino 2004 e Nuovi italiani. I giovani immigrati cambieranno il nostro paese?, con P. Farina e S. Strozza, Il Mulino 2009.
A metà del 2009, in Italia vivono 900 mila stranieri con meno di 18 anni, 600 mila in più rispetto al 2001. Tutto fa pensare che questi ritmi di crescita si riproporranno anche negli anni futuri. Dalla Zuanna ha curato la prima ricerca nazionale sui giovani immigrati, mettendo a confronto le loro speranze e le loro possibilità con quelle dei coetanei italiani appartenenti alle diverse classi sociali.
I ragazzi stranieri non frenano la modernizzazione culturale; al di là di ogni retorica essi possono essere veramente una risorsa per l’Italia, poiché la loro ansia di farsi strada nella vita e di integrarsi nella società italiana è veramente divorante. Vanno quindi rigettati i dubbi sulla cattiva «qualità» dell’immigrazione italiana, in quanto tutta concentrata negli strati lavorativi più umili. I risultati della ricerca presentati nel libro di Dalla Zuanna mostrano che, se messi in grado di far fruttare i loro talenti, i giovani figli di stranieri realizzeranno brillanti percorsi di mobilità sociale ascendente, dando una spinta poderosa alla costruzione dell’Italia di domani.
I MUSULMANI E LA SOCIETà EUROPEA
PERCEZIONI RECIPROCHE,
CONFLITTI, TRASFORMAZIONI
Incontro-dibattito con Stefano Allievi, docente di Sociologia, Università di Padova.
Stefano Allievi è professore di Sociologia all’Università di Padova, specializzato nello studio dei fenomeni migratori, in sociologia delle religioni e in studi sul mutamento culturale in Europa, con particolare attenzione al pluralismo culturale e religioso, e in specifico alla presenza dell’islam.
Tra i suoi libri: Musulmani d’occidente. Tendenze dell’islam europeo, Carocci 2002; Islam italiano, Einaudi 2003; Niente di personale signora Fallaci, Aliberti editore 2006; Le trappole dell’immaginario: islam e occidente, Forum 2007; I musulmani e la società italiana. Percezioni reciproche, conflitti culturali, trasformazioni sociali, (a cura di), FrancoAngeli 2009.
L’incontro prenderà spunto dal recente volume curato da Allievi “I musulmani e la società italiana”, frutto di una ricerca europea che ha coinvolto università e istituzioni di Gran Bretagna, Francia, Germania, Belgio, Olanda e di cui l’autore ha curato la parte italiana. Si tratta della prima importante ricerca comparativa che ha cercato di sondare lo stato delle relazioni tra musulmani che vivono in Europa e cittadini dei diversi Paesi, ragionando sulle trasformazioni che la presenza islamica produce, sui cambiamenti culturali e sociali che avvengono, sulle relazioni che si instaurano, sui conflitti che emergono e su come si compongono. Nel testo si fa particolare riferimento alla questione della formazione delle identità, alla loro percezione reciproca, alla questione dei simboli e al loro uso nello spazio pubblico.
È comunque gradita l’iscrizione, facendo pervenire i propri dati alla Segreteria Irse. Telefono 0434 365326
Gli studenti universitari e delle Scuole Superiori che desiderano un certificato di frequenza devono richiederlo al momento dell’iscrizione.