Via Concordia, 7 - Pordenone - 0434 365387

Avamposti al femminile

Pioniere e visionarie del '900
Tra moda, scienza, architettura

dal 3 febbraio al 3 marzo 2022
14^ edizione di “Narratori d’Europa” dell'IRSE
In presenza e in diretta streaming

PROGRAMMA

Giovedì 3 febbraio 2022 ore 17.30-19.00
ROSA GENONI. Moda e politica.
una prospettiva femminista fra 800 e 900

saggio di
Manuela Soldi (Marsilio Editore 2019)

DIBATTITO APERTO CON LA PARTECIPAZIONE DI

Stefania Savocco, coordinatrice degli incontri.
Manuela Soldi, autrice del volume su Rosa Genoni.
Virginia Ricci, giornalista di moda e costume di Io Donna, magazine del Corriere della Sera.
VEDI LA REGISTRAZIONE
DELLA DIRETTA STREAMING


 
VEDI L'INTERVISTA A
STEFANIA SAVOCCO
MANUELA SOLDI
VIRGINIA RICCI

Personalità poliedrica e complessa, Rosa Genoni (Tirano, 1867–Milano, 1954) è stata sarta e designer, docente e giornalista, pacifista e protofemminista. Una figura centrale per la definizione di alcuni canoni del made in Italy.
Nel patrimonio artistico nazionale, nel crogiolo di tradizioni artigianali che attraversano la penisola, a inizio del Novecento Genoni individua il substrato ideale per un progetto originale, che non resta utopia isolata ma per decenni si concretizza nella formazione delle operatrici di moda milanesi, sue allieve presso la Società Umanitaria.
Rosa Genoni disegna una moda non più subordinata a un pensiero maschile ed esterofilo, un abito che diventa opportunità primaria di manifestazione della creatività e del lavoro delle donne.
Donna impegnata politicamente, all’avvicinarsi del primo conflitto si dedica al soccorso dei profughi per lo più emigrati, costretti a rientrare in Italia. Fonda l’associazione Pro Umanità nel dicembre del 1914, attraverso la quale si prodiga per diffondere idee pacifiste a causa delle quali sarà bollata come disfattista. Nel 1915 è l’unica delegata italiana al Primo Congresso Internazionale delle donne a l’Aia e nel 1919 al Congresso a Zurigo in cui è fondata l’Associazione femminile internazionale e pacifista. Nel 1933 dà le dimissioni dalla Società Umanitaria di Milano, che era passata in mano fascista.

 

Manuela Soldi è assegnista presso l’Università Iuav di Venezia, dove segue un progetto sull’azienda Bottega Veneta. Ha conseguito il premio Franca Pieroni Bortolotti nel 2015 per la ricerca di dottorato Mani italiane. Lavorazioni tessili e industrie artistiche in Italia 1861-1911, condotta presso l’Università di Parma. Ha al suo attivo collaborazioni con CSAC di Parma, Festivaletteratura di Mantova e Accademia Santa Giulia di Brescia.

Virginia Ricci giornalista di moda e di costume, laureata in comunicazione con una tesi sulla moda del Settecento francese, master in Fashion Journalism & Styling all'Istituto Europeo di Design. Ha iniziato a scrivere di moda per Elle Italia. Dopo sei anni in quella rivista approda nella redazione di Io Donna, magazine del Corriere della Sera dove ancora lavora. Si occupa in primis di moda, nell’attualità redige biografie, soprattutto vintage, ama il costume più del “fashion”.

 

Giovedì 10 febbraio 2022 ore 17.30-19.00
GIORNI FELICI
romanzo di Brigitte Riebe
(Fazi Editore, 2021. Traduzione dal tedesco di Teresa Ciuffoletti e Nicola Vincenzoni. Titolo originale Die Schwestern vom Ku’damm. Wunderbare Zeiten, Rowohlt Verlag GmbH, Hamburg, 2019)

Presentazione critica con approfondimenti multimediali e lettura testi a cura di Stefania Savocco.
Dibattito aperto.

VEDI L'INTERVISTA A
STEFANIA SAVOCCO


VEDI LA REGISTRAZIONE
DELLA DIRETTA STREAMING

 

Ritornano le sorelle Thalheim (protagoniste di Una vita da ricostruire, primo libro di una trilogia, best seller in Germania) e il loro negozio sul viale del Ku’damm.
Berlino, 1952: grazie al boom economico, gli affari vanno a gonfie vele e i grandi magazzini Thalheim sono sulla bocca di tutte le berlinesi: sottogonne e calze di nylon, ma anche raffinate collezioni dall’Italia, vanno a ruba. Ma i colpi di scena sono sempre dietro l’angolo.
Quando un concorrente minaccia di portare via tutto ai Thalheim, Silvie si rende conto che deve assumersi la responsabilità del negozio e dei suoi cari. Un romanzo delicatamente femminista che unisce alla piacevolezza un’accurata ricostruzione storica.

Brigitte Riebe ha conseguito un dottorato in Storia e successivamente ha lavorato come editor per una casa editrice. Ha pubblicato numerosi romanzi di grande successo, in cui ripercorre le vicende dei secoli passati. I suoi libri sono stati tradotti in diverse lingue. Della trilogia Die Schwestern vom Ku’damm, sono state tradotti in italiano sempre per Fazi Editore Una vita da ricostruire e Giorni felici.

 

Giovedì 17 febbraio 2022 ore 17.30-19.00
IL LIBRO DI BLANCHE E MARIE
romanzo di
Per Olov Enquist
(Iperborea, 2006. Traduzione dallo svedese di Katia De Marco. Postfazione di Dacia Maraini. Titolo originale Boken om Blanche och Marie, Norstedts Förlag, Stoccolma, 2004)

Presentazione critica con approfondimenti multimediali e lettura testi a cura di Stefania Savocco.
Dibattito aperto.
VEDI L'INTERVISTA
A STEFANIA SAVOCCO


 
VEDI LA REGISTRAZIONE
DELLA DIRETTA STREAMING

 

Marie è Marie Curie, l’eroina della scienza, la visionaria polacca cui la scoperta del radio e le rivoluzionarie ricerche sulla radioattività valsero ben due Premi Nobel, il primo dato a una donna e la prima a meritarne un secondo.
Blanche è Blanche Wittman, la paziente preferita di Charcot per i suoi innovativi esperimenti terapeutici, la "regina delle isteriche" alle cui pubbliche sedute di ipnosi assistevano Freud e Strindberg, Babinski e Sarah Bernhard, e accorreva tutta l’élite medica, intellettuale e mondana della Parigi di fine Ottocento.
Due donne che vengono da origini e mondi lontani e il cui incontro è la scintilla di un’unica domanda, una comune lotta e uno stesso destino: entrambe bruciate nell’anima e nel corpo dall’inspiegabile e letale luminescenza azzurra del radio e da quella non meno misteriosa e mortale della passione. Guarita dopo la morte di Charcot, e diventata assistente di laboratorio di Marie, sua amica e confidente, Blanche è la testimone di cui Enquist si serve per intrecciare le due grandi avventure scientifiche che segnano l’inizio della modernità, farne rivivere i protagonisti e, attraverso i due luoghi simbolo della sua vita, il laboratorio delle ricerche sul radio e l’infernale gineceo della Salpêtrière, il più rinomato ospedale neurologico del tempo, dove Charcot apre la via all’esplorazione del tenebroso continente femminile, indagare su un’epoca ricca di fermenti libertari e di oscurantismo, di ambigua ricerca di verità e di ipocrisia.

Per Olov Enquist nato nel Nord della Svezia nel 1934, scomparso nel 2020, è una delle grandi “coscienze critiche” della società scandinava. Al gusto per l’indagine storica e al desiderio di essere testimone del proprio tempo, ha saputo aggiungere una capacità di scrittura che gli ha fruttato premi e riconoscimenti in tutto il mondo. Il libro delle parabole è il suo ultimo romanzo pubblicato da Iperborea, dopo il successo de Il medico di Corte (Premio Super Flaiano e Premio Mondello) e de Il libro di Blanche e Marie (Premio Napoli 2007).

 

Giovedì 24 febbraio 2022 ore 17.30-19.00
LA SIGNORA BAUHAUS

romanzo di Jana Revedin (Neri Pozza, 2020. Traduzione dal tedesco di Alessandra Petrelli. Titolo originale Jeder Hier nennt mich »Frau Bauhaus«, DuMont Buchverlag, Köln, 2018)

Con la partecipazione dell'autrice Jana Revedin
in dialogo con Stefania Savocco.
Dibattito aperto.


VEDI LA REGISTRAZIONE
DELLA DIRETTA STREAMING



VEDI L'INTERVISTA
A JANA REVEDIN


Germania, maggio 1923. La ventiseienne Ise Frank siede tra i banchi dell’Università tecnica di Hannover, sebbene non sia un architetto, né tantomeno una studentessa di quell’ateneo. Ise, che lavora come libraia, giornalista e critica letteraria a Monaco, si trova lì per assistere all’insolita conferenza in programma quel giorno.
Sul palco c’è un uomo con un vestito di lana pettinata grigio scuro, un papillon di seta bordeaux.
Si chiama Walter Gropius ed è il fondatore del Bauhaus, una scuola di arte e architettura il cui obiettivo principale è quello di operare una conciliazione tra arti e artigianato in un nuovo linguaggio legato alla produzione industriale, impostando nuovi canoni estetici per l’architettura e il design moderni.
Da quel momento la vita di Ise è destinata a cambiare per sempre.
Sposando Gropius, nell’ottobre dello stesso anno, Ise sposa anche il progetto del Bauhaus, divenendone la principale sostenitrice e lavorando instancabilmente per la sua promozione, al punto da meritare l’appellativo di Signora Bauhaus.
Con una prosa ricca ed evocativa Jana Revedin riporta brillantemente in vita l’atmosfera degli anni Venti, raccontando, attraverso la straordinaria vita di Ise Frank, un emozionante capitolo della storia contemporanea.

Jana Revedin nata nel 1965 a Costanza, è un architetto e una scrittrice. È autrice di opere di riferimento di teoria architettonica e si è specializzata nell’architettura riformatrice del modernismo. Dopo aver studiato a Buenos Aires, Princeton e Milano, ha conseguito il dottorato di ricerca allo IUAV di Venezia. Oggi è professore ordinario di architettura e urbanistica all’Ecole spéciale d’architecture di Parigi. Vive a Venezia e a Wernberg, in Carinzia.

 

Giovedì 3 marzo 2022 ore 17.30-19.00
LE RAGAZZE DELL’ATELIER DEI PROFUMI
romanzo di
Charlotte Jacobi (Editrice Tre60, marchio editoriale di TEA, 2021. Traduzione dal tedesco di Irene Abigail Piccinini. Titolo originale Die Douglas-Schwestern, Piper Verlag GmbH, München/Berlin, 2020)

Presentazione critica con approfondimenti multimediali e lettura testi a cura di Stefania Savocco. In dialogo con la traduttrice Irene Abigail Piccinini.
VEDI LA REGISTRAZIONE
DELLA DIRETTA STREAMING



VEDI L'INTERVISTA
A IRENE ABIGAIL PICCININI


Amburgo, 1897. Sin da piccole, Marie e Anna Carstens hanno la passione per le fragranze floreali e le essenze profumate. Grazie a Berta, un’amica di famiglia, diventata titolare della famosa ditta di saponi Douglas dopo la morte del marito, le ragazze vengono introdotte all’affascinante mondo dei profumi, scoprendo le tecniche e i segreti per ottenere essenze originali e raffinate.
Quella passione ben presto si trasforma in un sogno: aprire una profumeria di lusso nel centro di Amburgo. Ma in un’epoca in cui l’unica prospettiva per una donna è quella di sposarsi, è impensabile che due ragazze possano fondare la propria impresa.
Dopo alcuni viaggi a Parigi e Bruxelles, dove incontrano stilisti e maestri del profumo come Coco Chanel e François Coty, le due sorelle riescono finalmente a realizzare il loro progetto.
Grazie all’accostamento dei profumi all’arte, alla musica e alla letteratura, le ragazze attirano da subito i maggiori esponenti dell’alta società tedesca, creando un punto di riferimento culturale in città e ponendo le basi di quello che, negli anni, diventerà l’impero delle profumerie Douglas.

Charlotte Jacobi è lo pseudonimo degli autori Eva-Maria Bast e Jørn Precht. Eva-Maria Bast è una nota giornalista e una scrittrice pluripremiata. Vive tra il lago di Costanza e Würzburg. Jørn Precht è docente universitario e sceneggiatore. Oltre a libri di saggistica, ha pubblicato romanzi storici, aggiudicandosi il premio letterario Homer nel 2018.

Irene Abigail Piccinini ha studiato filosofia e storia del pensiero ebraico a Torino, Heidelberg e Gerusalemme. Negli anni del dottorato di ricerca ha incominciato a tradurre per l’editoria dall'inglese e dal tedesco. Traduttrice, tra gli altri di tutti, di Jonathan Safran Foer. Intellettuale dai molteplici interessi, spazia dalla storia della scienza alla bioetica, alla politica, all’economia, all’antropologia e alla pedagogia.

 

«L’Italia ha posto l’empowerment femminile al centro della sua Presidenza del G20. Non ci può essere una ripresa rapida, equa e sostenibile se ci dimentichiamo di metà del mondo». Così il presidente del Consiglio Mario Draghi, intervenendo alla seconda sessione di lavoro sul G20 dedicata alle donne e alla diseguaglianza di genere.
Già. Perché le donne sono una risorsa, non un ostacolo.
Sono la capacità di coniugare sensibilità e intelletto, di pianificare con generosità e rigore, di coltivare il sogno affrontando il rischio e accettando le sfide. Sono multitasking e sempre con uno sguardo onnicomprensivo e proiettato in avanti. In ogni campo.
Ecco perché, per il quattordicesimo ciclo della serie Narratori d’Europa dell’Istituto Regionale Studi Europei del Friuli Venezia Giulia, abbiamo scelto il titolo Avamposti al femminile. Pioniere e visionarie del Novecento. Tra moda, scienza, architettura. Storie di donne in grado di illuminare la strada di chiunque, nel presente, abbia voglia di ascoltare, al di là dei preconcetti di genere.
Partiremo perciò con una figura poliedrica a cavallo fra Ottocento e Novecento, quella di Rosa Genoni, di cui, insieme all’archivista Manuela Soldi, autrice del libro Rosa Genoni. Moda e politica, e alla giornalista Virginia Ricci, ricostruiremo l’apporto fondamentale al made in Italy e lo strenuo impegno politico e sociale. Il dibattito a tre voci cercherà di disegnare il ritratto della “piscinina” che a dieci anni a Milano cuce per altri, impara poi il mestiere a Nizza e attinge all’arte nostrana per garantire un’identità nazionale e originale al prodotto sartoriale italiano rendendolo concorrenziale rispetto al primato fino ad allora goduto dai cugini d’Oltralpe nel campo della moda; ma l’incontro sottolineerà parimenti come la Genoni, a partire dall’adesione convinta alle idee socialiste, si sia battuta pure per la pace e per garantire alle operaie del suo settore diritti fondamentali come il congedo per maternità, un salario dignitoso o la diminuzione dell’orario lavorativo.
Sempre restando nel medesimo ambito, con Giorni Felici di Brigitte Riebe, assisteremo a come tre sorelle tentino di riportare nella Berlino del dopoguerra il gusto per le stoffe e per gli abiti sofisticati, l’amore per il bello e l’eleganza, in risposta agli orrori prodotti dalla brutalità dei conflitti.
Quindi toccherà allo svedese Per Olov Enquist, e a Il libro di Blanche e Marie, sul due volte Premio Nobel, la Curie, e sulla sua assistente di laboratorio, due donne che hanno lottato contro il moralismo dei primi del XX secolo e che hanno pagato un alto tributo tanto alle ricerche sulla letale luminescenza azzurra del radio quanto alle rispettive passioni amorose.
Invece con La signora Bauhaus dell’architetto e accademica tedesca Jana Revedin conosceremo Ise Frank, moglie di Walter Gropius, colei che realizzò la prima “casa della donna emancipata” ed ebbe un ruolo centrale nella divulgazione delle teorie del movimento tedesco, perché, spostando la scuola da Weimer a Dessau e ottenendo fondi per essa, creò una sorta di quartier generale operativo per Gropius e per i suoi collaboratori.
Infine con Le ragazze dell’atelier dei profumi di Charlotte Jacobi seguiremo fra Amburgo e Parigi le peripezie di due sorelle con la passione per le fragranze floreali, decise a fondare la propria impresa in un'epoca in cui l'unica prospettiva per la donna era quella di sposarsi, e non era possibile neppure pensare che vestisse in pantaloni, figurarsi che aprisse un negozio tutto suo!
«Le donne hanno sempre dovuto lottare doppiamente», osservava un’altra grande scienziata italiana, Rita Levi Montalcini, che le definiva perciò «la colonna vertebrale delle società». E la letteratura ancora una volta ce ne racconterà capacità, sguardo, coraggio e resilienza. Stefania Savocco

 

Come consuetudine degli incontri IRSE, ampio spazio è dato al dibattito con interventi liberi.


Gli incontri si svolgeranno in PRESENZA all’Auditorium di Casa dello Studente Antonio Zanussi Pordenone, Via Concordia 7 e verranno trasmessi contemporaneamente anche in DIRETTA STREAMING.
Saranno inoltre visualizzabili, dal giorno successivo, su questa pagina e sul canale YouTube Cultura Pordenone.


LA PARTECIPAZIONE È GRATUITA E APERTA A TUTTI
È obbligatoria la prenotazione per entrambe le modalità, in presenza e in streaming.


Per accedere agli incontri in presenza è necessario possedere la certificazione verde Covid-19 (Green Pass). Durante gli incontri verranno rispettate le misure vigenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica covid-19.

 

CONCORSO "DONNE INNOVATIVE"



Legato alla serie di incontri Avamposti al femminile, il Concorso “Donne innovative” rivolto a studentesse e studenti di Scuole Superiori e Università.

Viene richiesta – oltre alla partecipazione in presenza o in streaming agli incontri del ciclo Narratori d’Europa 2022 Avamposti al femminile - la realizzazione di un video sul tema "Donne Innovative" scegliendo tra diverse modalità: lettura/drammatizzazione di una scena topica o recensione personale in stile Booktuber, di uno dei romanzi presentati durante Narratori d'Europa 2022, o realizzazione di una videointervista a donne “innovative" del proprio ambito familiare, territoriale e oltre.
L’ispirazione può venire dai libri presentati nel corso di Narratori d'Europa 2022 oppure da altri personaggi femminili e eventi del ’900 liberamente scelti, mettendoli a confronto con le sfide attuali.

Una apposita Commissione sceglierà le dieci migliori realizzazioni video cui verranno assegnati premi in denaro.

QUI IL BANDO

 

 

DONNE_INNOVATIVE_CONCORSO_RGB.jpg 178.9 KB
Scarica il pdf

Centro Culturale Casa A. Zanussi Pordenone – Via Concordia, 7 – Pordenone
Tel. 0434 365387 – Fax 0434 364584 – info@centroculturapordenone.it