Gli scienziati e la guerra
Incontri a cura di Daniele Bertacco docente di storia e filosofia
[ 3 incontri › 9 ore ]
1. Martedì 12 marzo 2013 › 15.30
“Il navigatore italiano ha fatto il suo ingresso nel nuovo mondo”: Enrico Fermi ed Ettore Majorana
Costretto all’esilio dall’Italia nel 1938, Fermi sarà uno dei principali protagonisti del Progetto Manhattan, che condurrà gli Stati Uniti a disporre dell’arma atomica. Qualche anno prima, intanto, il suo geniale allievo Ettore Majorana aveva fatto perdere le sue tracce: suicidio? Oppure, come è stato ventilato da Leonardo Sciascia, la lucida premonizione che la fisica avesse imboccato una strada sbagliata, e la conseguente volontà di non avere più alcun ruolo nei suoi pericolosi “progressi”?
2. Martedì 19 marzo 2013 › 15.30
Quello strano incontro a Copenaghen
Nel 1941 la Danimarca è sotto l’occupazione nazista e Niels Bohr, ebreo, una sorta di “patriarca” della ricerca fisica, riceve la visita del suo ex-allievo Werner Heisenberg, ora capo del programma nucleare nazista: quale lo scopo di questa visita, e di un colloquio privato che si concluderà in maniera burrascosa? Vuole carpire informazioni su quanto gli Stati Uniti siano vicini a realizzare la bomba? O vuole al contrario tranquillizzare, attraverso Bohr, gli stessi scienziati impegnati in America, confessando che in realtà egli sta boicottando le ricerche naziste?
3. Martedì 26 marzo 2013 › 15.30
Anche tu, matematico?
Nel 1940 il matematico G.H. Hardy osservava con sollievo che la sua disciplina non poteva avere applicazioni belliche: fu smentito di lì a poco dal ruolo fondamentale che il collega Alan Turing (ritenuto il padre del computer) svolse alla British Cypher School, il dipartimento che si occupava di intercettare e decifrare i messaggi in codice tedeschi.
› Progetto speciale a cura dell’Istituto Regionale di Studi Europei del Friuli Venezia Giulia