Storia del Friuli e dei friulani

da venerdì 8 novembre a venerdì 6 dicembre 2024

Walter Tomada giornalista e professore di lettere

[ 3 incontri › 9 ore ]

 

1. Venerdì 8 novembre 2024 › 15.30
1915-1918: fratelli in trincea

2. Venerdì 22 novembre 2024 › 15.30
Ventennio fascista, guerra e resistenza

3. Venerdì 6 dicembre 2024 › 15.30
Dopoguerra, boom e faglie della storia

 

Il Novecento è in Friuli ancor più che altrove secolo di conflitti atroci che segnano in maniera ancora indelebile l’identità dei luoghi e delle persone che abitano questa terra dai confini mobili.
La Prima Guerra Mondiale segna l’irruzione di una violenza senza pari in un territorio che si stava avviando a un lento ma vigoroso sviluppo: il Friuli diviso tra Italia e Austria subisce offensive e controffensive ed esce distrutto.
Il Friuli diventa “sentinella della Patria” che il fascismo di confine organizza come avamposto per le operazioni militari verso la Yugoslavia. Dopo che il fascismo porterà l’Italia al secondo conflitto mondiale, il dissenso si esprimerà in una Resistenza che darà vita a zone libere, teatro di grandi esperimenti democratici, ma anche di episodi assai cruenti.
Il dopoguerra porta in dote la difficile nascita della Regione autonoma e due catastrofi epocali, prima il disastro conseguente alla costruzione della diga del Vajont e poi il sisma del 6 maggio 1976. Il Friuli diventa una delle locomotive economiche del Nord Italia e dopo la caduta della cortina di ferro torna ad esercitare un ruolo di regione ponte fra Nord, Sud, Est e Ovest d’Europa.