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Vivere con intensità le piccole cose

 

In un tempo in cui la straordinarietà è presentata come l’unica strada di realizzazione, è fondamentale recuperare il valore e la preziosità del vivere quotidiano e ordinario.
Vero luogo di profondità e intensità, vera occasione per una pienezza di umanità. E allora diventa necessario assecondare il richiamo ad avere aree di sosta, ad alimentare la propria tensione alla contemplazione, ad ascoltare e comunicare la propria profondità. Partendo dal darsi alcuni criteri di saggezza ed equilibrio: la moderazione, il rigore, la passione.
Per essere capaci di dipingere le proprie giornate e così formare il quadro di una vita in cui siano curati con attenzione tutti i particolari che, pur sembrando inutili, fanno la ricchezza artistica dell’opera.

 

Apatia esteriore ed energie interiori.

Viviamo tempi difficili, particolari, caratterizzati da tensioni e tendenze contrastanti, contraddittorie. Tempi di cui è stato scritto: «Il clima generale ha la passione dell’apatia», una passione apatica.

Ilvo Diamanti, direttore dell’Osservatorio sociologico del Nord-Est, ha utilizzato quest’espressione tautologica, ripetitiva e anche un po’ assurda, per indicare la passione della non passione, l’avere il gusto di non appassionarsi di niente.
È una rappresentazione efficace dell’apparente generale modalità di rapportarsi alla realtà, ma è necessario fare una lettura più integrale, che metta in evidenza anche il potenziale, ciò su cui si può contare. Una lettura che sia espressione di fiducia e di speranza. Più vero e completo pare, infatti, ciò che lo stesso autore, da osservatore acuto della situazione e della sensibilità italiane ed europee, sostiene nel libro La generazione invisibile: vi è un diffuso atteggiamento di apatia esteriore a cui corrispondono magmatiche energie interiori. Di tali energie bisognerebbe avere consapevolezza per poterle fare emergere e per valorizzarle.

Il testo risulta da una serie di riflessioni svolte a Ostuni e Pordenone, rielaborate a cura dell’autore e di Michela Favretto.

Nota bibliografica. Remo Bodei, La vita delle cose, Laterza, Roma-Bari 2009; Martin Buber, Il cammino dell’uomo, Qiqaion, Bose-Magnano 1990; Raffaele Morelli, Le piccole cose che cambiano la vita, Mondadori, Milano 2006; Colette Nys-Mazure, Celebrazione del quotidiano, Servitium, Sotto il Monte (BG) 1999; Luciano Padovese, Il gioco della vita. Per una felicità possibile, Concordia Sette, Pordenone 2008; Antonio Spadaro, Tante piccole cose. Gli oggetti della vita quotidiana, in «La Civiltà Cattolica», q. 3799 (4 ottobre 2008), pp. 22-30; Pierre Teilhard de Chardin, L’inno dell’universo, Il Saggiatore, Milano 1972.

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