Il potere che c'è in ognuno di noi
Rielaborazione e aggiornamento da testi base e relazioni di dibattiti svolti in incontri di Presenza e Cultura a Pordenone e altri convegni e seminari tenuti a Como, Padova, Santa Giustina (Belluno) e Ostuni (Brindisi).
Per alcune correzioni del testo si ringraziano: Laura Zuzzi e Michela Favretto. Inoltre Marzia Marcuzzo per l’impaginazione. (2016)
Luciano Padovese
Il potere che c’è in ognuno di noi
Fosse la perla rara
Mio pane è l’ambizione
questo quotidiano orgoglio
di cantare: e fosse
un canto mai udito,
fosse la perla rara
che il cercatore scopre e va:
– venduta ogni cosa onde
comperarne il campo; –
perla che lo scriba trae
dal suo tesoro:
cose inaudite
dalla fondazione del mondo
[David Maria Turoldo, Canti ultimi]
La complessità di un concetto. Quando si parla di potere, si è soliti riferirsi alla rilevanza sociale di una autorità costituita. Quando poi, come nella generalità dei casi, si tratta di tale materia a livello di grande popolarità, è molto facile far coincidere tale concetto con atteggiamenti molto discutibili. Cioè una facoltà di pochi di imporre le proprie idee e le proprie decisioni; l’impossibilità dei più a far arrivare a chi comanda opinioni diverse dalle loro o informazioni efficaci per il con seguimento reale – e non solo proclamato – del bene comune; cioè per un esercizio della autorità a servizio di tutti, come dovrebbe essere.
Da qui, in negativo, l’allontanamento della gente dalle istituzioni: astensione da ogni tipo di partecipazione alla vita politica e anche sociale; sfiducia generalizzata verso chi governa, a qualsiasi livello; incapacità di distinguere il bene dal male negli interventi di chi ha autorità; la sensazione di essere praticamente in balìa di altri senza poter veramente contare. Questa situazione sta prendendo piede, sia pure con ovvie differenze, anche all’interno di strutture base come la famiglia, la scuola, l’università, la Chiesa, il mondo del lavoro. A proposito di quest’ultimo ambito basti pensare alla frantumazione, con conseguente insignificanza, che stanno oggi dimostrando le categorie sindacali che un tempo disponevano di ben altre possibilità di rappresentanza e influenza a difesa dei diritti dei lavoratori.
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