Un futuro insieme
Testimonianze tratte dai dibatti svolti in tre incontri aperti di Sabato dei giovani di Presenza e Cultura negli ultimi tre mesi del 2011.
Deregistrazione e stesura delle sintesi e schede a cura di Marco Salvadego, Catrinel Alina Popa e Adriano Consonni; articoli di Yuliya Sokol e Matteo Savoia; collaborazione redazionale di Eugenia Presotto, Mary Pavan, Federico Del Fabbro, Twumasi Kumah e Stefano Naressi: tutti ragazzi del Gruppo Quelli del Sabato.
Decidere insieme
Non si realizza felicità sostenibile senza perseguire
di continuo il meglio di sé. Questo richiede il rischio
di un ininterrotto esercizio di orientamenti e di scelte.
Ma data la necessità di armonizzarci con il tessuto
delle nostre innumerevoli relazioni, da cui non possiamo prescindere, come armonizzare con esse le proprie decisioni, salvaguardando libertà, originalità, doverosa autonomia?
Vivere è decidere insieme. Questa riflessione della serie di incontri del Martedì a dibattito di Presenza e Cultura – che abbiamo dedicato al «prendersi cura» – in qualche modo collega tra loro in modo stretto soprattutto due ultimi approfondimenti.
Quello, innanzitutto, circa le priorità delle nostre decisioni per cui noi scegliamo valori e orientamenti che condizionano la riuscita nella nostra crescita (umana e cristiana); condizionano, cioè, il nostro percorso di vita e di felicità. Abbiamo visto come allora si può dire che il vivere (e non solo sopravvivere) coincide con un continuo decidere, così che mai possiamo cessare di essere protagonisti di noi stessi: e ciò, in definitiva, significa davvero prendersi cura di sé.
Ma questo non si verifica senza l’esperienza vitale delle relazioni. Non possiamo vivere in quella solitudine di se stes6
si che prescinda dal continuo interagire con tutta una serie di tipologie di rapporti: Con il nostro io profondo, provocati dall’esigenza di identità; con i parenti, legati come si è da vincoli di sangue; con tante realtà di “prossimo”, a ciò richiamati da esigenze di amicizia o di colleganza o anche di incontro occasionale.
Relazioni, poi, ancora rilevanti per le conseguenze che comportano: l’attrazione di amore che porta una coppia a condividere tutta la vita; l’esigenza di bene comune, che comporta a sentirsi legati in una comunità di intenti civili; la chiamata specifica all’appartenenza alla Chiesa, che fa diventare come fratelli; e, prima ancora, l’esigenza di ulteriore che sospinge a entrare in contato con il mistero trascendente, cioè con Dio.
Ora se è impossibile vivere la propria esistenza nel segno della ricerca di vera felicità senza continue decisioni e scelte e se, nel contempo, non è possibile vivere al di fuori delle relazioni, come mettere insieme il decidere e l’essere insieme? Il senso del nostro intervento presente è proprio cercare di dare una risposta concreta a questo interrogativo. E non lo si può fare se non passando in rassegna le specifiche situazioni.
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