Avere 15 anni (non è una cosa facile)
PREMIO PRESENZA E CULTURA
Sezione Scuola Secondaria di Secondo Grado
Gabriele Netto di Cordenons (PN), Classe 2^, Liceo Leopardi Majorana Pordenone.
Si può stilare un bilancio della propria vita a 15 anni? Parrebbe davvero prematuro, ma se l’operazione viene attuata con uno spiccato sense of humour, con autoironia, e con una lucidità di sguardo che si integra ottimamente con il ritmo vorticoso delle immagini… Allora sì, a 15 anni può valere già la pena di riguardare il film (non più in super 8) del proprio passato per puntare l’obiettivo sul proprio futuro. Sorridendo.
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Molto simpatico il modo di raccontare la propria vita: prima un’infanzia dorata, ricca di illusioni, poi la sconvolgente realtà dell’adolescenza, fatta di libri di scuola che si sovrappongono gli uni agli altri, senza via di scampo, mentre si vorrebbe essere altrove. L’autore fa un montaggio molto simpatico di se stesso da bambino, facendoci vedere un piccolo felice mentre sogna di fare l’esploratore, il ballerino, lo chef stellato e, perché no?, anche il cantante. Poi, in men che non si dica, sono arrivati i quindici anni, impegnativi, perché c’è la scuola, mentre si vorrebbe prendere il volo per andare lontano, sognando una vita diversa, tra genti che non sono i vicini di casa, i soliti amici, i professori. La vita è un vortice, dove l’adolescente si sente in trappola, preso da un ritmo frenetico al quale non può ancora dare una rotta. Oppure dove improvvisamente si sente bloccato, dai doveri quotidiani, da ciò che gli adulti si aspettano da lui. Il ragazzo ha un sorriso che conquista, uno sguardo positivo verso un mondo nel quale non vede l’ora di sentirsi parte, fuggendo verso lidi più aperti e interessanti. Il suo messaggio, alla fine, è molto ottimista: la vita, in fondo, è come uno specchio, ti sorride se la guardi sorridendo.