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Cinematografia
ATTENTI A QUEI DUE!

Dal 2 marzo nuovo ciclo di incontri in DIRETTA STREAMING.
Progetto del Centro Iniziative Culturali Pordenone, nell’ambito della programmazione UTE 2020/2021.
Con l’eccezionale disponibilità del regista e studioso Carlo Montanaro

martedì 2 marzo 2021

Erano veramente amici anche se provenivano da esperienze diverse.

Ed erano diventati anche professionalmente inseparabili e complementari. Il magro, inglese, sostituto di Chaplin in teatro, lo aveva seguito, in America, anche sulla strada della celluloide, senza eccellere. Il grosso, dalle lontane origini scozzesi, amante del cinema (ha cominciato come esercente e operatore) ci aveva provato anche lui ed era rimasto comprimario fino a quando la lungimiranza di Hal Roach, un produttore indipendente, non ha pensato di unirne gli opposti.
E allora, la genialità di Arthur Stanley Jefferson (1890-1965) ha potuto esplodere in un vortice di idee, di gags, di timidezze e di disastri.
Sì, perché mentre Oliver Hardy (1892-1957) giocava a golf, Arthur Stanley, detto Stan (laureato... Laurel = alloro), pensava, scriveva, costruiva, gestiva, perché la mente è sempre stata lui. Stanlio e Ollio rappresentano e rappresenteranno per sempre "la coppia" comica, stralunata, surreale del cinematografo. Seguiamo alcuni momenti del periodo iniziale, quello muto, prima che l'introduzione del suono aggiungesse – ce ne fosse stato bisogno! – quella parlata venata di "broccolino" che solo per l'Italia è stata la loro ulteriore caratteristica comica, introdotta da Cuckoo Song di Marvin Hatley, la loro inconfondibile sigla. Sono tutti "two reels" comiche in due bobine complemento di programma, realizzato tra il 1918 e il 1929: nel primo programma son da soli, nel secondo cominciano insieme e nel terzo esplodono nella qualità e nel divertimento: bisogna stare veramente "Attenti a quei due!".
 

Martedì 2 marzo 2021 › 15.30
Stanlio e Ollio: gli esordi

Martedì 9 marzo 2021 › 15.30
Stanlio e Ollio: la carriera

Martedì 16 marzo 2021 › 15.30
Stanlio e Ollio: un successo senza fine

 

Il corso continua l'itinerario di conoscenza della storia del cinema: in esame il genere comico, che è stato caratterizzato dalla presenza sullo schermo di alcuni grandi attori che hanno creato gag e cliché che saranno costantemente imitati, per le loro esilaranti trovate, fino ai giorni nostri.
Si vedranno sorprendenti esempi di pellicole comiche, tra le più antiche della storia del cinema, grazie alla ricchezza di materiali messi a disposizione del pubblico dell'Ute dall'Archivio Carlo Montanaro di Venezia.


Chi è Carlo Montanaro. Dopo gli studi classici, consegue la laurea in Architettura presso l’Università IUAV di Venezia.

Successivamente inizia a collaborare con numerose riviste e quotidiani, rivolgendo il proprio interesse alla cultura dei Mass Media e in particolare all’area cinematografica. Svolge numerose collaborazioni professionali sia in campo cinematografico (come aiuto-regista, tra gli altri, di Luigi Comencini, Tonino Valerii, Folco Quilici, Didier Baussy, Tinto Brass, Matjaž Klopčič, Christian-Jaque) che televisivo, in veste di autore di alcuni programmi Rai. Ha insegnato Teoria e Metodo dei Mass Media all’Accademia di Belle Arti di Venezia per divenire successivamente Direttore della stessa Accademia; è stato inoltre docente di Teoria e Tecnica del Linguaggio Cinematografico nell’ambito del Corso di Laurea in Tecniche Artistiche e dello Spettacolo (TARS) della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università Ca’ Foscari Venezia. Dal 2010 è Presidente dell'Associazione Italiana per le Ricerche di Storia del Cinema fondata nel 1964, che pubblica Immagine. Note di Storia del Cinema, semestrale diretto da Michele Canosa. A tutt’oggi, è considerato uno dei più importanti e stimati studiosi di cinema italiani. È autore di numerosi saggi critici (tra cui Potevano essere film. Il cinema di Elio Bartolini, (Concordia Sette, 1998); Dall’argento al pixel. Storia della tecnica del cinema, edito da Le Mani nel 2005). È tra i collaboratori della Storia del cinema mondiale, a cura di G. P. Brunetta (Einaudi, 1999-2001) e dei relativi Dizionari (2005-2006); dell’Enciclopedia del Cinema Treccani; Storia del cinema italiano, a cura di A. Bernardini, della Fondazione Scuola Nazionale di Cinema. Ha collaborato all’organizzazione di importanti eventi culturali, festival e rassegne, tra cui la Biennale di Venezia, il Festival del Film sull’Arte e di Biografie d’Artisti di Asolo (poi diventato l’AsoloArtFilmFestival), e il MystFest di Cattolica. È inoltre tuttora uno dei principali organizzatori de Le Giornate del Cinema Muto di Pordenone.
In ambito veneziano, nel 2013 confermato Vicepresidente dell’Alliance Française, è stato eletto Presidente dell’Università Popolare di Venezia. Nel 2014 è uscito, sotto la sua direzione, il primo numero di ALL’ARCHIMEDE, trimestrale dell’Associazione Culturale Archivio Carlo Montanaro visionabile sul sito www.archiviocarlomontanaro.it.
«… Ho cominciato infante a rompere giocattoli e quant’altro per capire “come funziona”. Formato dagli scapaccioni di mio padre (erano di latta e mi segavo regolarmente le dita) ho presto puntato alla comprensione degli addetti ai lavori che, “sul campo”, hanno provato a spiegarmi se non la verità scientifica almeno la logica dei fenomeni che più mi intrigavano. A tutti costoro, elettricisti, meccanici, operatori di proiezione e di ripresa, direttori della fotografia, specialisti ed esperti di varia e svariata competenza il ringraziamento più profondo: impossibile ricordarli tutti». (in Dall’argento al pixel. Storia della tecnica del cinema, 2005

 


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