The Disconnect
PREMIO CASA DELLO STUDENTE ANTONIO ZANUSSI PORDENONE
Sezione Scuola Secondaria di Primo Grado
Istituto Comprensivo Cazzago San Martino di Brescia. Coordinamento degli insegnanti Saverio Settembrino e Gianvito Loseto.
Il cortometraggio affronta in modo significativo diversi temi del presente. L’ambientazione è ben costruita nel contesto scolastico e arricchita da alcuni particolari efficaci, sia grafici che nei costumi. Il montaggio esperto crea una sensazione straniante, alternando oggetti e funzioni di carattere tecnologico con primi piani dei protagonisti, la cui forza espressiva viene meglio colta nell’alternanza degli sguardi connessi/inespressivi e disconnessi/gioiosi. Sullo sfondo si intravvede l’esperienza del distanziamento collegata alla recente stagione della pandemia da Covid19. Le immagini inquietanti aiutano così a riflettere in modo significativo sul rischio di distopia tecnologica. La connessione digitale viene infatti associata apertamente ad un modello relazionale fondato sull’isolamento, cui viene contrapposto il modello scolastico “disconesso”, fondato sulle relazioni dirette e vitali.
L’intelligenza artificiale potrà garantire nel futuro una scuola migliore? In questo video si ipotizza che in un tempo neppure tanto lontano non esistano più né la dimensione di classe, né la figura del docente, perché tutto è affidato alle macchine. Anzi, l’intelligenza artificiale è ormai diventata un Grande Fratello che condiziona l’educazione dei ragazzi, imponendo anche false verità sulla storia passata. Gli studenti rispondono solo ad una voce elettronica, che li fa studiare isolati uno dall’altro, in modo che non ci sia il minimo contatto tra le persone. Gli studenti sono alienati, ognuno nella sua casella-classe, ognuno con il suo compito individuale da svolgere, in un tempo che non è personale, ma predefinito. Solo un cellulare mette in contatto gli studenti, che, ad un certo punto, vengono interpellati da coetanei che hanno un nome, e non un semplice numero di matricola, per un’azione collettiva di ribellione alle macchine: svelano che in passato la scuola era diversa, condivisa, vissuta collettivamente dai ragazzi e dalle ragazze, ed era anche divertente. Cose che le macchine negavano. Allora la ribellione ha inizio, uscendo dalle aule, scombinando la divisa, per incontrarsi finalmente con i coetanei, all’aria aperta. Andare contro le macchine, allora, si rivela possibile.