La partita di pallone
PREMIO FOTOGRAFIA
Per un’opera che, nelle riprese, evidenzi particolare cura della “fotografia”
Scuola di Cinema per Ragazzi e Ragazze di Ancona. Una produzione Nie Wiem a cura di Natalia Paci. Coordinamento dell’insegnante Emanuele Mochi. Regia e postproduzione Nikola Brunelli.
La Partita di pallone rivela originalità, arguzia e ritmo. Nella scelta del bianco e nero, della luce, delle distanze e delle ampiezze delle inquadrature, evidenzia un’attenzione lodevole per la fotografia, che si integra perfettamente con la recitazione ed il commento musicale in un racconto fresco e ricco di humour.
Una bella storia, girata in modo efficace in bianco e nero, che vede protagoniste un gruppo di bambine che, nel primo Dopoguerra, decide di mettersi in gioco e sfidare, in una partita di calcio, i coetanei maschi. Molto bravi tutti i bambini coinvolti, che affrontano con piglio attoriale la loro parte. I bambini deridono subito la ragazzina che ha avuto l’iniziativa, perché il calcio non è di certo roba da femmine, ai loro occhi. Ma la bambina è decisa a sfidarli, e cerca tra le amiche le compagne calciatrici. E si scopre che i pregiudizi non sono solo maschili, perché anche le bambine giudicano l’impresa strana e difficile per loro, perché i loro interessi sono molto diversi. Si apre il mondo femminile degli anni Quaranta: c’è la bambina povera che deve badare ai fratelli più piccoli, e non ha un minuto da perdere nel gioco, mentre, dall’altra parte, c’è la coetanea ricca che passa il tempo tra te raffinati e bambole preziose. La protagonista fatica non poco a convincere le amiche che, alla fine, le concedono il loro tempo per affrontare i maschi. Ma, al momento del dunque, manca proprio lei, la bambina che aveva avuto l’iniziativa: il padre l’ha presa a cinghiate, non ha voluto farla uscire di casa, l’ha relegata in castigo. Però le bambine, ormai che l’hanno accettata, si tuffano nella sfida, tanto per opporsi ad un mondo che le esclude.