Come non fare un cortometraggio
PREMIO HUMOR
Per un video che coniughi espressività, recitazione e narrazione con lo humor
Erind Ago, Francesco Barbari, Elias R. Hernandez Rivera, Cristian Sirbu, Università degli Studi di Udine.
Del lavoro si apprezza la volontà di mettersi in gioco con una buona dose di autoironia, senza l’aiuto di professionisti del settore o le direttive di qualche docente, e con pochi mezzi tecnici a disposizione. Si tratta di un’istantanea efficace dell’impasse di un gruppetto di studenti fronte a un compito autoassegnato come quello di costruire la sceneggiatura per un cortometraggio cercando di non ricorrere alle solite idee trite e ritrite, ai pochi e banali riferimenti filmici troppo sfruttati. Anche la volontà di far ricorso a Chatgpt per scrivere il corto è un elemento interessante, dato che ormai, spesso, i progetti si scrivono così.
Decisamente divertente, fin dai primi attimi, questo lavoro scanzonato, scalcagnato, che punta tutto sulle abilità al contrario dei protagonisti, che accettano di fare un video, da inviare ad un fantomatico concorso, solo allettati dal premio in denaro. Dopo aver superato la difficoltà di abbandonare il loro dolce far niente, tra sfide con i videogiochi e occhi incollati al cellulare, si danno una mossa. All’inizio c’è il grande dubbio su quale genere cinematografico affrontare: un film d’azione, tipo Rambo, o, meglio, un genere noir muto, visto che tutto il resto “è robaccia per le masse”? I quattro non sanno da che parte iniziare la sceneggiatura, e si rivolgono all’intelligenza artificiale, che offre dei suggerimenti giudicati interessanti. Poi bisogna iniziare con le riprese, ma il gruppetto dimostra molte lacune nell’organizzazione del set, tanto da dimenticare la telecamera e in seguito, addirittura, uno dei compagni, che si apparta un attimo per un impellente bisogno fisiologico. L’idea che vince, alla fine, è di ispirarsi agli spaghetti western di Sergio Leone, e ne riproducono una scena di duello, richiamando alcune inquadrature del grande regista. Ma rimane un problema: come concludere il film? La trovata geniale è quella del finale aperto! Buon ritmo, recitazione convincente e battute al momento giusto rendono questo video godibile, pervaso com’è da un humor coinvolgente.