Un itinerario fra chimica e arte
da lunedì 20 febbraio a lunedì 6 marzo 2017 |
Lucio Dell'Anna chimico
[ 3 incontri › 9 ore ]
1. Lunedì 20 febbraio 2017 › 15.30
Gli antichi egizi e l'origine della chimica
2. Lunedì 27 febbraio 2017 › 15.30
Giotto e il colore del cielo
3. Lunedì 6 marzo 2017 › 15.30
Il giallo di Van Gogh
Da sempre, l'uomo è stato attratto dai colori e nel corso
della storia ha cercato assiduamente di trovare o produrre
dei nuovi e più affascinanti pigmenti. Le testimonianze
più antiche dell'uso dei pigmenti da parte dell'uomo sono
state rinvenute nelle caverne di Twin Rivers nello Zambia
e risalgono ad un periodo compreso tra 400.000 e 200.000
anni fa. Gli archeologi hanno trovato numerose sostanze
colorate: ematite rossa (ossido di ferro), ocra gialla (ossido
idrato di ferro), terre d'ombra (biossido di manganese),
carbone, tutti materiali che potevano essere ricavati
dalle rocce o dai terreni oppure, nel caso di carbone, dai
residui della combustione del legno.
Gli antichi egizi, però, non si accontentavano di quanto
potevano trovare in natura e, attingendo alle loro profonde
conoscenze dei materiali, avevano messo a punto
delle raffinate sintesi chimiche per ottenere colori nuovi
ed attraenti: la biacca (carbonato basico di piombo), un
bianco usato poi per millenni; il giallo egizio (antimoniato
di piombo); il blu egizio (silicato di calcio e rame).
In ogni epoca i chimici si sono cimentati con la chimica
dei colori, arricchendo continuamente la tavolozza dei
pittori di nuove emozioni.
I tre incontri propongono un itinerario – fra chimica e arte
– che parte dalle caverne dello Zambia ed arriva ai giorni
nostri e cerca di svelare, con lo sguardo del chimico, i
segreti dei colori impiegati dai vari artisti.