Storia
da giovedì 1 marzo a giovedì 10 maggio 2012 |
Il Mediterraneo nel Cinquecento
Daniele Bertacco docente di storia e filosofia
1. Giovedì 1 marzo 2012 › 15.30
Un mondo che cambia: la caduta di Costantinopoli
(1453) e le nuove rotte oceaniche
2. Mercoledì 7 marzo 2012 › 15.30
Dal Mediterraneo all'Atlantico: il problema storico delle egemonie
3. Giovedì 21 marzo 2012 › 15.30
La Serenissima e gli ottomani: scontro di civiltà?
Irecenti movimenti in Tunisia, Egitto, Libia e Siria hanno riportato con rinnovato clamore l’area del Mediterraneo al centro dell’attenzione mondiale,
L’intento, in questo breve ciclo di incontri, è però di riandare all’inizio dell’età moderna, tra la fine del XV e il XVI secolo, non per trovare in essa la causa prossima
e diretta di quanto sta accadendo oggi, men che meno per proporre generiche e approssimative attualizzazioni.
Piuttosto, si tratta di riconoscere in quel periodo il vero snodo epocale, il passaggio ad una nuova fase della storia: la scoperta dell’America, con il suo carico di significati simbolici, è solo un modo per riassumere, in un’unica immagine evocativa, questo passaggio in cui il baricentro della storia mondiale si è lentamente spostato
dal bacino mediterraneo verso l’oceano Atlantico.
La forza e la grazia
Abiti e armi dal Trecento al Cinquecento
Erica Martin laureata in storia delle arti e conservazione dei beni culturali
1. Giovedì 26 aprile 2012 › 15.30
La spada del patriarca
Le armi che uccisero Bertrando di Saint-Geniès
2. Venerdì 4 maggio 2012 › 15.30
Acciaio e velluto
Abiti e armi a San Biagio di Baver
3. Giovedì 10 maggio 2012 > 15.30
Le armi bianche di Tarquinio
Analisi di tre capolavori di Tiziano
La prima lezione verterà sul mistero della morte del patriarca Bertrando, ucciso il 6 giugno 1350 a San Giorgio della Richinvelda. Come e da chi fu ucciso? Si cercherà di rispondere ad alcuni degli interrogativi sulla sua morte attraverso lo studio delle armi e delle tattiche guerresche in uso nel Friuli del primo Trecento, avvalendosi anche di fonti iconografiche quali affreschi e miniature.
Il secondo appuntamento presenterà la moda del Quattrocento maturo nelle terre di confine tra Veneto e Friuli, indagando anche la mutazione e l’evoluzione che il Rinascimento portò nelle armi e nelle armature. Il tutto avverrà attraverso l’analisi dello splendido ciclo pittorico della chiesa di San Biagio a Borgo Baver di Godega Sant’Urbano.
L’ultima lezione prenderà spunto da tre capolavori di Tiziano Vecellio, per analizzare l’uso di alcune armi bianche nel Veneto cinquecentesco. I tre dipinti, versione della tragica storia di Tarquinio e Lucrezia, presentano la stessa scena, l’assalto di Lucrezia da parte di Sesto Tarquinio. Si ripercorrerà la storia di Lucrezia e si analizzerà lo stile pittorico del Tiziano maturo.