Fatti e misfatti nell’Italia del tempo di Dante. La commedia: cronache da un mondo “che mal vive”
da lunedì 14 a giovedì 31 marzo 2011 |
Mauro Brusadin docente di lettere
[ 3 incontri › 9 ore ]
1. Lunedì 14 marzo 2011 › 15.30
Una società violenta
Le feroci lotte per il potere, le cruente faide
nobiliari, i sanguinosi scontri familiari.
Di alcuni casi di cronaca nera irrisolti
2. Giovedì 24 marzo 2011 › 15.30
Una società ipocrita
Vizi privati e pubbliche virtù: verità storiche,
aneddoti, rumors, maldicenze
3. Giovedì 31 marzo 2011 › 15.30
Una società ingovernabile
Firenze e i Fiorentini. La famiglia di Dante, i suoi
amici, i suoi nemici tra ammissioni e reticenze
Dal cielo delle stelle fisse Dante contempla con distacco
l’aiuola che ci fa tanto feroci (Par., XXII, 151) e, richiamando
precedenti amare riflessioni, sembra chiedersi come
possa l’umanità insistere con tanta pervicacia e tanta
protervia nel contrastare il progetto provvidenzialistico
proposto da Dio per la sua salvezza. In quell’istante,
sconcertato e sconsolato, vede ripassare nel pensiero
la sua esperienza terrena e quanto ha visto finora nel
suo viaggio ultraterreno: una società umana attanagliata
dal Male, avviluppata in una rete inestricabile di vizi
che corrompono il tessuto sociale civile e annientano la
coscienza morale degli individui. Una umanità avviata
verso una imminente ed inevitabile catastrofe. In questo
scenario apocalittico, qualcuno dovrà pur sentire il dovere
morale di tentare di fermare questa spirale perversa
e di far riaprire gli occhi ad una umanità che ha smarrito
il ben dell’intelletto, anche a costo di pagare a caro prezzo
la denuncia dei responsabili di questo stato di cose.