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L'Europa necessaria

xxx corso di cultura storico-politica

da venerdì 12 ottobre a venerdì 30 novembre 2001
VENERDI' 12 OTTOBRE 2001 ORE 18.00
L'EUROPA NECESSARIA

Lo spazio politico europeo nell'età globale.
Carlo Galli, è professore di Storia delle Dottrine Politiche presso la Facoltà di Scienze Politiche dell'Università di Bologna. Nel 1987 ha fondato - con Nicola Matteucci, Roberto Esposito, Giuseppe Duso - la rivista "Filosofia Politica" della quale è vicedirettore. Pubblicazioni principali: I controrivoluzionari. Antologia di scritti politici, Il Mulino 1981; Modernità. Categorie e profili critici, Il Mulino 1988; Logiche e crisi della modernità, Il Mulino 1991 (curatore); Genealogia della politica. Carl Schmitt e la crisi del pensiero politico. Autori, concetti, dottrine, Laterza 2000; Spazi politici. L'età moderna e l'età globale, Il Mulino 2001.

VENERDI' 19 OTTOBRE 2001 ORE 18.00
L'EUROPA POTENZA DI PACE?

Nei conflitti della gobalizzazione: potenza di pace o vittima?
Mario Telò, è professore all'Università di Bari, con cattedra Jean Monnet ad personam presso l'Université Libre de Bruxelles, dove dirige il Dipartimento di Ricerche politiche dell'Institut d'Etudes Européennes. Si è occupato a lungo delle socialdemocrazie europee, per poi indirizzarsi agli studi sull'Unione nella prospettiva ampia della globalizzazione economica e politica. Tra le sue pubblicazioni: La socialdemocrazia europea nella crisi degli anni Trenta, Milano 1995; De la nation à l'Europe: paradoxes et dilemmes de la social-democratie, Bruxelles 1993; Démocratie et construction européenne, Bruxelles 1995; FromMaastricht to Amsterdam, Bruxelles 1998, European Union New Regionalism and Global Governance, Ashgate, London 2001.

VENERDI' 26 OTTOBRE 2001 ORE 18.00
GENESI DI UN'IDENTITA’ EUROPEA

Principi di diritto e chartae medievali
Gherardo Ortalli, è professore di Storia Medievale presso l'Università di Venezia ove ha diretto il Dipartimento di Studi Storici. Membro dell'Istituto Veneto di Scienze Lettere ed Arti e di Altre Accademie; componente del Comitato scientifico della "Fondazione Benetton Studi Ricerche"; membro del Consiglio scientifico della "Fondazione Cini"; coordina il centro interuniversitario per la trasmissione del sapere. Gli interessi di ricerca vanno dalla storia istituzionale a quella della cultura e della mentalità. Molta attenzione è stata dedicata anche allo studio della cronachistica medievale. E' stato Directeur d'Etudes Associé a l'Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales a Parigi (1989/1990), Memmbro dell'Italien-Gesellschaft dell'Università di Bonn. Tra le sue pubbllicazioni recenti: cura della Storia d'Europa, vol. III, Il medioevo, Einaudi, Torino 1995; Scuole e maestri tra medioevo e rinascimento. Il caso veneziano, Il Mulino, Bologna 1996; Lupi genti culture. Uomo e ambiente nel medioevo, Einaudi, Torino 1997; Alle origini della cronachistica bolognese. Il "Chronicon Bononiense", Viella, Roma 1999.

VENERDI' 9 NOVEMBRE 2001 ORE 18.00
LE TAPPE DELL'INTEGRAZIONE

Dal Manifesto di Ventotene agli Anni 90
Mark F. Gilbert, è docente di Storia e Politica Italiana presso l'Università di Bath, Gran Bretagna. E' stato nel 1999-2000, lettore alla Johns Hopkins University di Bologna e visiting professor all'Università di Trento. E' autore di diversi saggi sulla politica italiana. Ha pubblicato in italianao: Politica in Italia 2000, Il Mulino 2001 (con Gianfranco Pasquino), edito anche in inglese da Berghahn Books. Il suo attuale campo di ricerca è la storia dell'integrazione europea dal 1945. Di prossima pubblicazione: "Nascita ed evoluzione storica dell'Unione Europea", in S. Fabbrini, Istituzioni e attori dell'Unione Europea, Bari-Roma, Laterza 20002; European Integration: Narrative, Theory, Interpretation, Oxford, Bergghahn 2002

VENERDI' 16 NOVEMBRE 2001 ORE 18.00
LA SFIDA DELL'EUROWELFARE

Integrazione europea, evolversi del welfare e dei diritti economico-sociali
Valeria Fargion, è professore associato preso la facoltà di Scienze Politiche di Firenze dove insegna Teoria dell'Organizzazione e Politiche Sociali Europee. I suoi principali interessi di ricerca riguardano le problematiche del Welfare State italiano in prospettiva storica e comparata e di rapporti centro-periferia in Europa. Sta attualmente partecipando ad una ricerca promossa dall'International Social Security Association e dall'Università di Berkley, ha fatto lavori di consulenza per la Commissione Europea ed è rappresentante nazionale nel Management Committee dell'Azione Cost A13 "Changing Labour Markets, Welfare Policies and Citizenship" (DGXII). Pubblicazioni recenti: Geografia della cittadinanza sociale in Italia. Regioni e politiche assistenziali dagli anni settanta agli anni novanta, Bologna, Il Mulino 1997; Timing e sviluppo dei servizi sociali in Europa, in "Rivista Italiana di Scienza Politica", 2000, n. 1, pp. 45-85; "Creeping Workfare Policies: The Case of Italy" in Gilbert (a cura di) Activating the Unemployed, New Jersey, Transaction, 2001; "Italy: Moving from the Southern Model", in Alcock e Craig (a cura di) International Social Policy, Londra, Palgrave 2001; "Des Réformes négociées: le cas de l'Italie" in Daniel e Palier (a cura di) La Protection Sociale en Europe, Parigi, La Documentation française, pp. 231-246.

VENERDI' 23 NOVEMBRE 2001 ORE 18.00
VERSO UNA COSTITUZIONE?

La Carta dei diritti fondamentali verso una comune costituzione europea?
Gianfranco Garancini, Giurista e storico. Professore di Storia del diritto all'Università Statale di Milano; avvocato amministrativista e costituzionalista. Ha insegnato e tenuto corsi in università italiane ed europee; si occupa - anche dall'interno - della costituzione dell'Unione Europea e dei rapporti tra i cittadini e le sue istituzioni. Ha scritto e scrive di temi giuridici, storici e - elettivamente - storico-giuridici (con particolare riguardo alla formazione del diritto comune in Europa). Giornalista attivo, notista di "Avvenire", è impegnato conferenziere sui temi di politica istituzionale italiana ed europea.

VENERDI' 30 NOVEMBRE 2001 ORE 18.00
PER UNA GOVERNANCE EUROPEA

L'idea d'Europa oltre gli Stati nazionali
Biagio de Giovanni, Politologo e storico della politica. E' ordinario di Storia delle Dottrine Politiche all'Istituto Universitario Orientale di Napoli, dove è stato rettore fino al 1994. Nel 1989 è stato eletto deputato al Parlamento Europeo nelle liste della Sinistra Unitaria. Rieletto nel Giugno 1994, è stato presidente della Commissione per gli Affari Istituzionali. Membro del comitato scientifico dell'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, contribuisce attualmente all'Enciclopedia Multimediale delle Scienze Filosofiche di Rai Educational.
 

RI-VALUTARE IL BENE EUROPA

Mentre sta per alzarsi il vento dell'euro, nel mondo stanno spirando venti di violenza e di guerra. L'Occidente scosso ha perduto di schianto molte certezze, soprattutto ha perso l'illusione di poter coltivare dopo il 1989 una pace esclusivamente a proprio uso e consumo. Alcuni fanno autocritica; altri avvertono ossessivamente il montare dell'insicurezza ed evocano scontri di civiltà; i più sono smarriti. Ma tutti si aggrappano al bisogno di nuovi orizzonti d'attesa e di senso. In questi frangenti più che mai si avverte la necessità di riscoprire l'Europa come una possibile fonte di senso della convivenza. Certamente la storia dell'Europa ha un doppio passo: Una vicenda di conflitti e chiusure si accompagna ad una linea - spesso più nascosta ma più coessenziale alla cultura europea - di apertura all'incontro e all'armonia tra popoli e pensieri diversi, alla lenta e graduale costruzione di una casa comune.
La lentezza di questo cammino di integrazione forse giustifica il fatto che - di fronte alle questioni esplosive della globalizzazione - il problema della riforma istituzionale di questa nostra piccola parte del mondo si scolorisca. Nello stesso tempo ci rendiamo conto che di fronte ai dilemmi attuali l'Europa ha più che mai un ruolo fondamentale da giocare: pace o guerra. rispetto reciproco o violenza, comunicazione e convivenza tra popoli o costruzione di nuovi muri e cortine, crescita diffusa o aggravio degli squilibri.
Per questo all’Europa dei piccoli passi, all’Europa da ri-valutare, all'Europa necessaria l’Istituto Regionale di Studi Europei dedica il suo corso di cultura dell’autunno 2001. Il trentesimo di una lunga serie, iniziata col discutere di istituzioni, quando ancora la Comunità era a nove stati, e Prodi, invitato come giovane brillante docente a Bologna, insisteva con forza sugli squilibri nord-sud e sull’Europa delle regioni.
Interverranno storici, politologi, giuristi e filosofi per una narrazione ragionata della scansione della costruzione europea e delle sue istituzioni, della appena abbozzata costruzione della società civile europea oltre gli stati. Un percorso complesso, ma che forse potrà fare da apri-strada ad un mondo cosmopolita e non soltanto globalizzato. "Perché sia possibile sviluppare unione senza rinunciare alle proprie origini, per evitare – come afferma Ulrich Beck in una recente intervista al Corriere della Sera – di dover scegliere tra due alternative, entrambi distruttive: vivere insieme e rinunciare alle nostre differenze o vivere separatamente in comunità omogenee che comunicano solo tramite il mercato o la violenza". Ruggero Simonato

 

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