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L'Italia occupata 1917-1918

Friuli e Veneto orientale da Caporetto a Vittorio Veneto

Giovedì 19 settembre 2024, ore 15.30
A cura di IRSE
nell'ambito di Pordenonelegge 2024
Auditorium Casa dello Studente Zanussi, Pordenone

Giovedì 19 settembre alle 15.30: incontro con Gustavo Corni, introduce Matteo Ermacora

Un milione di civili per un anno subì la durissima occupazione militare austro-germanica che mirava a depredare le risorse disponibili sul territorio per mantenere il proprio esercito. Per la prima volta vengono analizzate in modo organico le relazioni fra civili e militari, basandosi su un'ampia documentazione d'archivio italiana, tedesca e austriaca e sui diari di testimoni coevi. Un'occupazione portata avanti in modo spietato che fa emergere un quadro nuovo di una pagina importante di storia nazionale.

 

CORNI_ItaliaOccupata_cover_print.jpgGustavo Corni, introdotto da Matteo Ermacora, presenta il libro L'Italia occupata 1917-1918. Friuli e Veneto orientale da Caporetto a Vittorio Veneto (Edizioni Gaspari, 2024).

A cura di IRSE ‒ Istituto Regionale di Studi Europei del Friuli Venezia Giulia, nell'ambito di Pordenonelegge 2024 (qui puoi vedere il programma della XXV edizione del Festival del libro e della libertà).

 

Gustavo Corni è stato professore ordinario di storia contemporanea presso l'Università di Trento dopo avere insegnato a Venezia, Chieti (sede di Pescara) e Trieste. È stato borsista dell'Alexander von Humboldt Stiftung e del Freiburg Institute for Advanced Studies e specialista di storia della Germania, con particolare attenzione per il periodo fra le due guerre mondiali, di storia comparata delle dittature e di storia sociale delle due guerre mondiali. È autore di ventuno monografie, in parte tradotte in tedesco, inglese, spagnolo e neerlandese, e di oltre 200 saggi e capitoli di libro. Pubblicazioni più recenti: Storia della Germania da Bismarck a Merkel (Milano, Il Saggiatore, 2017), Weimar. La Germania dal 1918 al 1933 (Roma, Carocci, 2020), Guglielmo II (Roma, Salerno, 2022).

Matteo Ermacora, dottore di ricerca in storia sociale, insegna nelle scuole secondarie superiori e collabora con l’Università degli Studi di Udine. Fa parte del direttivo dell’Istituto friulano di storia del movimento di liberazione e della redazione di «DEP. Deportate, esuli, profughe. Rivista telematica di studi sulla memoria femminile»; le sue ricerche sono principalmente dedicate alla Grande Guerra, all’emigrazione, ai giovani, al lavoro, al rapporto tra violenza bellica e popolazione civile. Sul primo conflitto mondiale ha pubblicato numerosi studi, tra i quali Cantieri di guerra. Il lavoro dei civili nelle retrovie del fronte italiano (1915-1918), Il Mulino, Bologna 2005; Terre ferite. L’impatto della Grande guerra sul Friuli, Ifsml, Gorizia 2018; ha curato i volumi Neutralità e guerra. Friuli e Litorale austriaco nella crisi del 1914-1915, Consorzio culturale del monfalconese-Istituto Livio Saranz, Trieste 2015; Le «disfatte» di Caporetto. Soldati, civili, territori (1917-1919), Eut, Trieste 2019; ha curato le voci Rural Society; Civilian Morale; Labour, Labour Movements, Trade Unions and Strikes (Italy); Occupation during and after the War (Italy), in 1914-1918-online. International Encyclopedia of the First World War. Attualmente sta conducendo una ricerca sulla mobilitazione dei contadini italiani durante il primo conflitto mondiale.


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