Quale Europa vorremmo?
Capire, discutere, scegliere
Dibattito dalla raccolta di saggi
del Forum Disuguaglianze Diversità
Giovedì 2 maggio 2024, ore 19.00
Auditorium Casa dello Studente Zanussi, Pordenone A cura di ACLI, Caritas Diocesana Concordia - Pordenone, IRSE - Istituto Regionale di Studi Europei del Friuli Venezia Giulia, MOVI Fvg, Commissione Pastorale Sociale |
È POSSIBILE IMBOCCARE OGGI LA STRADA DI UNA RAPIDA TRANSIZIONE ECOLOGICA, CAPACE DI CONIUGARE SVILUPPO E GIUSTIZIA SOCIALE? LA SOSTENIBILITÀ É OBIETTIVO FONDANTE O VINCOLO ALLO SVILUPPO ECONOMICO?
Il FDD, Forum Disuguaglianze e Diversità, sta proponendo, in un tour che tocca tutte le regioni italiane, un momento pubblico di confronto e discussione, partendo dal recente libro Quale Europa, edito da Donzelli, a cura di Elena Granaglia e Gloria Riva, con contributi di numerosi autori e autrici interni o vicini a ForumDD.
La tappa pordenonese di giovedì 2 maggio ore 19.00 è segnata dalla presenza dell’economista FABRIZIO BARCA, per focalizzare i principali nodi sociali, culturali, economici e politici che sono stati determinati da un lato dalla crescita esponenziale delle disuguaglianze nelle loro molteplici forme, e dall’altro dalla sempre più preoccupante accelerazione della crisi climatica.
Fabrizio Barca sarà introdotto da Daniele Morassut, responsabile Pastorale Sociale della Diocesi di Pordenone.
LA SCUOLA DI GIUSTIZIA SOCIALE E AMBIENTALE
DEL FORUM DISUGUAGLIANZE E DIVERSITÀ
ALCUNI DEI PUNTI A DIBATTITO:
- Sostenibilità: obiettivo o vincolo?
- Difesa e sicurezza: contro accoglienza e integrazione?
- Quale cambio di rotta? Modifiche sostanziali dei sistemi di produzione e consumo, oppure difesa dello status quo e degli interessi attorno alle fonti fossili?
- Europa matrigna: come semplificare la pletora di clausole complesse?
- Come superare il potere delle Lobby?
- La salute: bene pubblico europeo o modello USA?
- Donne e occupazione: quale riequilibrio dei compiti di cura?
- Tecnologie digitali: protezione dei dati e/o condivisione ai fini di politiche pubbliche di inclusione e progresso sociale?
- Quali competenze richiedere a chi eleggeremo al Parlamento Europeo?
«… Affrontare l’intreccio tra l'emergenza climatica e quella delle disuguaglianze» – ribadisce Fabrizio Barca – «può essere la leva per contrastare la sofferenza di milioni di persone e ridare loro la speranza di un futuro migliore? Il quadro con cui ci misuriamo è davvero complicato. Viviamo una fase di rapidi e profondi cambiamenti e l’abisso delle guerre è lì a segnalarci i rischi del prossimo futuro. Intanto in troppe parti del mondo le migrazioni rimangono l’unica “politica di adattamento” a disposizione delle persone costrette ad abbandonare i propri luoghi di vita e lavoro. Mentre il mondo del fossile, come ha dimostrato la recente COP28, non potendo più negare la crisi climatica, ha messo in campo una nuova strategia che punta a rallentare la transizione necessaria, cavalcando la paura del cambiamento e disegnando scenari drammatici nei quali la transizione comporterebbe un "bagno di sangue", arresto dello sviluppo».
«Piuttosto» – sostiene Barca – «abbiamo bisogno di un “bagno di realtà”. L’errore più grave sarebbe non agire. Oggi sono disponibili le tecnologie e le conoscenze necessarie per contrastare il cambiamento climatico, valorizzare le fonti energetiche rinnovabili accessibili a tutti, diffondere nuovi stili di vita compatibili con la conservazione degli equilibri naturali. Oggi è diffusa una nuova consapevolezza dei danni che la crescita esponenziale delle disuguaglianze ha provocato alla coesione sociale, al senso di comunità, allo spirito solidaristico. Rimandare sine die la transizione vuol dire esporre ancor di più quelle fasce fragili che già stanno pagando il prezzo dell’attuale modello di sviluppo, delle privatizzazioni forzate, del taglio al welfare state».
Fabrizio Barca, statistico ed economista, è oggi coordinatore del Forum Disuguaglianze e Diversità. É stato dirigente di ricerca in Banca d’Italia, con Azeglio Ciampi, responsabile delle previsioni macroeconomiche, di indagini sulle imprese e di progetti di studio sugli assetti proprietari delle imprese e Capo Dipartimento della politica pubblica per lo sviluppo nel Ministero Economia e Finanze. Come presidente del Comitato OCSE per le politiche territoriali e advisor della Commissione Europea, ha coordinato amministratori pubblici e studiosi nel disegno di metodi nuovi di intervento per i territori. Questa esperienza lo ha condotto a diventare Ministro per la Coesione territoriale nel Governo Monti.
Ha insegnato in Università italiane e francesi ed è autore di molti saggi e volumi fra cui: Cambiare rotta. Più giustizia sociale per il rilancio dell’Italia, Laterza, 2019; Un futuro più giusto. Rabbia, conflitto e giustizia sociale, (co-curato con Patrizia Luongo), Il Mulino, 2020; Disuguaglianze, Conflitto, Sviluppo. Un dialogo con Fulvio Lorefice, Donzelli, 2021.