Sashico
a cura di Stefania Trevisan atelierista
da giovedì 9 gennaio a giovedì 13 febbraio 2025 |
Il sashiko è un’antica e tradizionale tecnica di cucito giapponese, nata in Giappone e tra il 1615 e il 1868 tra le popolazioni rurali del nord del paese. Divenne in poco tempo una delle arti manuali più conosciute e popolari del Giappone. La tecnica era anticamente usata per l’assemblaggio di pezzi di tessuto ancora utilizzabili o il rammendo di kimono usurati, chiamati boro boro, da cui nasce il boro sashiko.
La parola giapponese sashiko si traduce come “piccoli colpi”: il ricamo finale, infatti, è ottenuto ripetendo piccoli punti costituiti da linee semplici, fino a creare un motivo geometrico complesso che può espandersi all’infinito.
Il filo utilizzato per il sashiko non è normale filo da ricamo: si tratta, invece, di un filato più resistente e spesso, costituito da fibre di lino o cotone, che garantisce una maggiore durabilità all’intero lavoro.
Come abbiamo detto, il sashiko si traduce in un disegno geometrico costituito da piccoli motivi – come punti, linee, crocette o semicerchi; solitamente, viene utilizzato del filo bianco o comunque non tinto, in cui le fibre di cotone o lino mantengono il loro colore naturale.
Nel nostro laboratorio questa pratica verrà applicata su un cartoncino predipinto con la tecnica dell’acquerello.