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Marella Masi

Terzo classificato - Sezione Senior

Una mariposa europea

Madrid, Marzo 2010, piove a dirotto
Sono davanti al mio notebook per controllare se qualche amico da lontano mi ha scritto o se qualcuno ha risposto alle mie candidature di lavoro.
Sono di nuovo a Madrid, questa volta per uno stage al Consolato italiano: ambiente buono ma retribuzione: zero! Dunque? Cerco lavoretti con tutte le mie forze. Ed ecco che leggo nell’oggetto di una mail nella posta in arrivo: “Our Offer”. Mittente: studio legale americano con il quale ho fatto un colloquio telefonico proprio ieri. Sto leggendo, non ci credo, aspetta un attimo... cosa?!?! YESSS! Mi hanno presa per uno stage di due mesi presso il loro prestigiosissimo ufficio di Bruxelles. Sogno? Chiamo la mia coinquilina. Legge con me... è tutto vero: parto i primi di giugno e avrò un appartamento tutto per me vicino al Parlamento Europeo, la palestra gratis, il blackberry e uno stipendio! Sono felicissima.

Bruxelles, Giugno 2010, sole.
Sono davanti al pc che mi hanno dato a lavoro e mi trovo nell’accogliente monolocale che mi hanno gentilmente trovato.
Fra poco esco per andare in Place Luxembourg dove il giovedì sera si riuniscono i giovani e i meno giovani che lavorano presso le istituzioni europee. È una piazza piccola, piena di baretti e ristoranti, centinaia di persone con una birra in mano davanti a quella struttura enorme che è il Parlamento Europeo. La scorsa settimana ci sono entrata perché un mio amico lavora lì... piani su piani di uffici, sale, salette e via dicendo... un labirinto!
Sto guardando fuori dalla finestra... i colori del sole al tramonto sono spettacolari. Questa città ha il suo fascino. Non la conoscevo prima di arrivare qui ad inizio mese. Non la considero bella, non ha niente di particolarmente attraente. Ma in qualche modo mi ha conquistata fin dal primo momento per il suo essere una città semplice e popolare e allo stesso tempo elegante e sofisticata. Mi rispecchia.
È una città piccola per essere una capitale ma allo stesso tempo enorme. Enorme per l’apertura mentale delle persone, per la grandezza dei loro pensieri. Mi sento cittadina europea. Non sono l’italiana all’estero: sono europea in Europa e questo mi fa sentire a casa anche qui. Bruxelles è giovane, è dinamica, è colorata, è un cuore pulsante che mi trasmette positività, coraggio, spinta nell’affrontare un domani a me ignoto riuscendo a vederlo con meno diffidenza e perplessità. Mi sento bene.

Firenze, Novembre 2010, temperatura polare.
Sono davanti al pc dello studio legale dove ho iniziato a fare la pratica forense lo scorso mese. Firenze mi piace, una parte dei miei studi universitari li ho svolti qui. Il lavoro non mi fa impazzire ma le persone che sono con me rendono le giornate “meno fredde”. C’è il sole qui dentro mentre fuori piove. Sono tornata in Italia ad agosto e costantemente controllo le offerte delle compagnie aeree per farmi un altro viaggio. Sogno. Mi sento una “mariposa” (farfalla). Ho bisogno di volare, di viaggiare, di conoscere posti e persone nuove: ho voglia di vivere.
 

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