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Elisa Casagrande

Primo classificato - Sezione Senior

Nessuno ostenta nulla

3 settembre2009: ho visto per la prima volta mia madre piangere per me./ E non sono neanche andata troppo lontana e per troppo tempo./ Sono stata a Copenhagen per 3 mesi./ File di case che sembrano alberghi del Monopoli./ In Danimarca c’è il problema di trovare alloggio, anche mesi dicono, carissimi./ Quindi l’università al massimo riesce a trovare da qualche famiglia una camera, che la figlia/o di 17-18 enne ha liberato per vivere da solo o con amici./ I giovani danesi hanno davvero la possibilità di essere giovani./ Per studiare all’università, che è gratis, lo Stato da a tutti borse di studio./ Per questo anche i Norvegesi vengono a studiare in Danimarca./ È costosa la vita, ma se l’istruzione più qualificata del mondo è gratis ne vale la pena./ I giovani che lavorano non sono tassati./ Tutti alla mia età hanno già un lavoro, una casa, forse un figlio./ La signora che mi ospita mi offre tutti gli ingredienti della cultura danese./ Vuoi qualcosa per cena che sei appena arrivata e non avrai nulla?/ Sì grazie./ Ho solo insalata./ Va bene./ I danesi non cenano, forse non pranzano neanche./ Cioè non si siedono a tavola come noi per ore./ Ci sono candele./ Si chiama hyggie l’atmosfera di intimità che creano in tutti gli angoli della casa, bagno, locali./ C’è il pavimento in legno./ Togli le scarpe prima di entrare in casa./ Tutti stanno scalzi in casa degli altri./ E grandi finestre per far entrare tutta la luce che c’è./ All’inizio svegliarsi alle 6 di mattino perché la tua stanza non ha gli scuri, scoccia./ Con il tempo apprezzi anche la luna che si vede stando stesi nel letto./ Poi lei mi presta la sua bici e il giorno dopo mi fa fare un giro della città./ La signora Hanne come gli altri danesi, non si arrabbia mai./ Neanche quando perdo le chiavi del garage./ Rompo i fari della bici./ Le mie amiche che mi sono venute a trovare fanno chiasso di notte./ Al massimo diventano rossi e ti rispondono “Può succedere”./ La mia università è piccola e accogliente./ Serve per preparare gli insegnanti./ In base al tuo lavoro puoi decidere se frequentare di giorno o di sera./ C’è piscina, laboratorio d’arte, forno per cuocere la creta, calcetto e sala relax, una mensa che pare un ristorante con “torte fatta in casa”./ Ci si organizzano spesso feste./ La scuola è davvero degli studenti, delle persone e non di circolari e di burocrazia./ Ci vado ogni giorno con la bici./ E ho una strada grande come quella per le auto./ Semafori attraversamenti e precedenza su tutto e tutti./ Se non hai i fari però multa./ Si possono fare 40 km senza fatica ogni giorno./ In Danimarca ho respirato l’uguaglianza tra generi./ Ho fatto esperienze didattiche stupende che però in Italia avrebbero svuotato le aule./ Se indossi cose firmate nessuno se ne accorge./ Se hai i collant rotti sei di moda./ Del freddo e del clima ci si abitua./ Nessuno ostenta nulla, mi sono sentita davvero uguale agli altri./ Libera da convenzioni e paranoie indotte dalla nostra società individualista./ Questo è quello di più prezioso che ho portato a casa.

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