PROGRAMMA
Neuroscienze della Bellezza
Conversazioni su cose belle che fanno bene al cervello
da giovedì 22 settembre a giovedì 13 ottobre 2022 |
15ª edizione di “Affascinati dal cervello" dell'IRSE
Auditorium Casa dello Studente Zanussi, Pordenone |
Giovedì 22 settembre 2022, ore 17.30 - 19.30
APPUNTI DI NEUROESTETICA
Arte, teatro ed emozioni
Cosa accade nel nostro cervello di fronte alla bellezza estetica, mentre osserviamo un dipinto, ascoltiamo un pezzo musicale, assistiamo a una pièce teatrale? E in che modo l’educazione estetica, coltivata fin dall’infanzia, influisce positivamente sullo sviluppo cerebrale? Da ormai diversi anni le ricerche in ambito neuroscientifico e psicologico hanno evidenziato la presenza di particolari popolazioni neuronali, che si attivano e rispondono quando osserviamo un’azione o un movimento compiuto da un’altra persona. Ma quali meccanismi si attivano nel momento in cui il movimento non è mera esecuzione, ma fa parte di un’opera teatrale, artistica, che per sua stessa natura trasmette e veicola emozioni? Quali relazioni vanno a formarsi tra chi è sul palco, e chi invece è “semplice” spettatore, e come la comprensione di questi fenomeni può aiutarci a capire meglio il mondo, spesso sottovalutato ma in realtà portante per ciascuno di noi, delle emozioni e della loro regolazione?
Marcello Turconi in conversazione con Marta Calbi, assegnista di ricerca Università degli Studi di Milano, Dipartimento di Filosofia "Pietro Martinetti", dottorato di ricerca in Neuroscienze, fondatrice di Teatro e Scienza, associazione che si occupa di ricerca e formazione contaminando teatro, psicologia e neuroscienze.
A SEGUIRE: READING DI TEATRO CONTEMPORANEO, SPK-TEATRO DI ASSOCIAZIONE CULTURALE SPEAKEASY.
Il Giardino, di Zinnie Harris
Traduzione di Monica Capuani
con Lisa Moras e Mathias Eccher
Sound e light design BIAS
APPUNTI DI NEUROESTETICA
Arte, teatro ed emozioni
Cosa accade nel nostro cervello di fronte alla bellezza estetica, mentre osserviamo un dipinto, ascoltiamo un pezzo musicale, assistiamo a una pièce teatrale? E in che modo l’educazione estetica, coltivata fin dall’infanzia, influisce positivamente sullo sviluppo cerebrale? Da ormai diversi anni le ricerche in ambito neuroscientifico e psicologico hanno evidenziato la presenza di particolari popolazioni neuronali, che si attivano e rispondono quando osserviamo un’azione o un movimento compiuto da un’altra persona. Ma quali meccanismi si attivano nel momento in cui il movimento non è mera esecuzione, ma fa parte di un’opera teatrale, artistica, che per sua stessa natura trasmette e veicola emozioni? Quali relazioni vanno a formarsi tra chi è sul palco, e chi invece è “semplice” spettatore, e come la comprensione di questi fenomeni può aiutarci a capire meglio il mondo, spesso sottovalutato ma in realtà portante per ciascuno di noi, delle emozioni e della loro regolazione?
Marcello Turconi in conversazione con Marta Calbi, assegnista di ricerca Università degli Studi di Milano, Dipartimento di Filosofia "Pietro Martinetti", dottorato di ricerca in Neuroscienze, fondatrice di Teatro e Scienza, associazione che si occupa di ricerca e formazione contaminando teatro, psicologia e neuroscienze.
A SEGUIRE: READING DI TEATRO CONTEMPORANEO, SPK-TEATRO DI ASSOCIAZIONE CULTURALE SPEAKEASY.
Il Giardino, di Zinnie Harris
Traduzione di Monica Capuani
con Lisa Moras e Mathias Eccher
Sound e light design BIAS
Giovedì 29 settembre 2022, ore 17.30 – 19.30
TERAPIA VERDE
Il benessere mentale lontano dalla città
Diversi studi hanno rivelato che l’immersione in foresta produce effetti ad ampio spettro che investono la sfera psicologica, quella neurologica, cardiocircolatoria e immunitaria. In Italia spicca il lavoro condotto dal CNR in collaborazione con il Club Alpino Italiano che, attraverso un rigoroso approccio scientifico, ha verificato la funzionalità della terapia forestale sulle persone e ha caratterizzato i fattori ambientali che contribuiscono a determinare il livello di efficacia della terapia. Il legame tra noi esseri umani e l’ambiente che ci circonda è infatti sottile e molto complesso. Per comprenderlo è necessario fare di corso a tecniche di analisi ed elaborazione elettronica che ci permettono, ora, di apprezzare la complessità insita nella natura, ma anche in noi stessi.
Marcello Turconi in conversazione con Francesco Meneguzzo e Federica Zabini, ricercatori Istituto per la BioEconomia - Consiglio Nazionale delle Ricerche, autori di Terapia Forestale (in collaborazione con Club Alpino Italiano, 2022).
Marcello Turconi in conversazione con Andrea Bariselli, psicologo e neuroscienziato, Ceo di Strobilo, azienda specializzata in neuroscienze e intelligenza artificiale applicate al rapporto uomo-natura, vincitore del premio C-Heroes per il progetto Thalea, legato all'utilizzo delle neuroscienze per promuovere il contatto con la natura come percorso terapeutico democratico ed accessibile.
TERAPIA VERDE
Il benessere mentale lontano dalla città
Diversi studi hanno rivelato che l’immersione in foresta produce effetti ad ampio spettro che investono la sfera psicologica, quella neurologica, cardiocircolatoria e immunitaria. In Italia spicca il lavoro condotto dal CNR in collaborazione con il Club Alpino Italiano che, attraverso un rigoroso approccio scientifico, ha verificato la funzionalità della terapia forestale sulle persone e ha caratterizzato i fattori ambientali che contribuiscono a determinare il livello di efficacia della terapia. Il legame tra noi esseri umani e l’ambiente che ci circonda è infatti sottile e molto complesso. Per comprenderlo è necessario fare di corso a tecniche di analisi ed elaborazione elettronica che ci permettono, ora, di apprezzare la complessità insita nella natura, ma anche in noi stessi.
Marcello Turconi in conversazione con Francesco Meneguzzo e Federica Zabini, ricercatori Istituto per la BioEconomia - Consiglio Nazionale delle Ricerche, autori di Terapia Forestale (in collaborazione con Club Alpino Italiano, 2022).
Marcello Turconi in conversazione con Andrea Bariselli, psicologo e neuroscienziato, Ceo di Strobilo, azienda specializzata in neuroscienze e intelligenza artificiale applicate al rapporto uomo-natura, vincitore del premio C-Heroes per il progetto Thalea, legato all'utilizzo delle neuroscienze per promuovere il contatto con la natura come percorso terapeutico democratico ed accessibile.
Giovedì 6 ottobre 2022, ore 17.30 – 19.30
CERVELLI CHE SORRIDONO
Clownterapia per mente e cervello
Le emozioni positive hanno un effetto benefico sulla salute. L’umorismo, quale mezzo di promozione di gioia e allegria, permette di migliorare la qualità della vita delle persone. Ridere scatena il rilascio di endorfine e altri oppioidi endogeni, i cosiddetti “ormoni del benessere”, che cambiano la chimica del sangue rafforzando le difese immunitarie ed hanno un effetto calmante, anestetico e immunostimolante. Ridere aumenta i livelli di serotonina e dopamina, portando ad importanti effetti fisiologici quali il miglioramento della circolazione sanguigna, aumento della capacità dei polmoni, sedazione neuromotoria e benessere psicologico. Insomma: ridere fa bene. Un ambito particolare dove l’umorismo viene applicato in maniera terapeutica è quello della clownterapia. È stato dimostrato scientificamente l’impatto positivo dell’intervento dei clown sulle condizioni cliniche dei pazienti, sullo svolgimento delle procedure mediche, sulla relazione con familiari e con l’equipe curante.
Marcello Turconi in conversazione con Alberto Dionigi, psicologo e psicoterapeuta, membro Società Italiana di Psicologia Positiva, autore di pubblicazioni nazionali e internazionali su psicologia positiva e clownterapia, co-redattore del Journal scientifico RISU - Rivista Italiana di Studi sull'Umorismo.
Marcello Turconi in conversazione con Arianna Quadrini, clown dottora e vice presidente della APS Compagnia dell'Arpa a Dieci Corde, che dal 2002 svolge attività di clownterapia nei reparti ospedalieri del Friuli Venezia Giulia, cofondatrice di FNC – Federazione Nazionale Clown Dottori.
CERVELLI CHE SORRIDONO
Clownterapia per mente e cervello
Le emozioni positive hanno un effetto benefico sulla salute. L’umorismo, quale mezzo di promozione di gioia e allegria, permette di migliorare la qualità della vita delle persone. Ridere scatena il rilascio di endorfine e altri oppioidi endogeni, i cosiddetti “ormoni del benessere”, che cambiano la chimica del sangue rafforzando le difese immunitarie ed hanno un effetto calmante, anestetico e immunostimolante. Ridere aumenta i livelli di serotonina e dopamina, portando ad importanti effetti fisiologici quali il miglioramento della circolazione sanguigna, aumento della capacità dei polmoni, sedazione neuromotoria e benessere psicologico. Insomma: ridere fa bene. Un ambito particolare dove l’umorismo viene applicato in maniera terapeutica è quello della clownterapia. È stato dimostrato scientificamente l’impatto positivo dell’intervento dei clown sulle condizioni cliniche dei pazienti, sullo svolgimento delle procedure mediche, sulla relazione con familiari e con l’equipe curante.
Marcello Turconi in conversazione con Alberto Dionigi, psicologo e psicoterapeuta, membro Società Italiana di Psicologia Positiva, autore di pubblicazioni nazionali e internazionali su psicologia positiva e clownterapia, co-redattore del Journal scientifico RISU - Rivista Italiana di Studi sull'Umorismo.
Marcello Turconi in conversazione con Arianna Quadrini, clown dottora e vice presidente della APS Compagnia dell'Arpa a Dieci Corde, che dal 2002 svolge attività di clownterapia nei reparti ospedalieri del Friuli Venezia Giulia, cofondatrice di FNC – Federazione Nazionale Clown Dottori.
Giovedì 13 ottobre 2022, ore 17.30 - 19.30
A CONTATTO CON GLI ANIMALI
Benefici educativi e riabilitativi della Pet Therapy
L’acquisizione di una maggiore consapevolezza e sensibilità nei confronti della natura rientra a pieno titolo nel processo di prevenzione della salute, facilita il cammino della nostra specie verso una maggiore “umanizzazione”, garantendo allo stesso tempo la sopravvivenza del nostro pianeta. La teoria della Biofilia spiega come l’uomo possieda un’attrazione innata nei confronti della natura e degli animali. Chi riusciva a cogliere le irregolarità dell’ambiente e a comprendere meglio il comportamento degli animali godeva di notevoli vantaggi dal punto di vista della sopravvivenza. La semplice presenza di un animale domestico in condizioni di riposo in una stanza abbassa la pressione arteriosa delle persone presenti e la speranza di vita dei pazienti cardiopatici che possiedono un cane è di molto superiore agli altri. La strutturazione metodologica di queste conoscenze ha dato origine nel corso del tempo alla Pet Therapy e successivamente agli Interventi Assistiti con gli Animali. Queste co-terapie si basano su solidi fondamenti neuroscientifici ed evolutivi da molti ignorati, perché, come diceva Stepehn Jay Gould, “Le storie più errate sono quelle che pensiamo di conoscere meglio - e quindi non indaghiamo o poniamo in discussione.”
Marcello Turconi in conversazione con Paolo Zucca, medico veterinario e psicologo, Dirigente Veterinario presso la Direzione centrale salute Regione Friuli Venezia Giulia, componente della Commissione per gli Interventi Assistiti con gli Animali della Regione Friuli Venezia Giulia.
A CONTATTO CON GLI ANIMALI
Benefici educativi e riabilitativi della Pet Therapy
L’acquisizione di una maggiore consapevolezza e sensibilità nei confronti della natura rientra a pieno titolo nel processo di prevenzione della salute, facilita il cammino della nostra specie verso una maggiore “umanizzazione”, garantendo allo stesso tempo la sopravvivenza del nostro pianeta. La teoria della Biofilia spiega come l’uomo possieda un’attrazione innata nei confronti della natura e degli animali. Chi riusciva a cogliere le irregolarità dell’ambiente e a comprendere meglio il comportamento degli animali godeva di notevoli vantaggi dal punto di vista della sopravvivenza. La semplice presenza di un animale domestico in condizioni di riposo in una stanza abbassa la pressione arteriosa delle persone presenti e la speranza di vita dei pazienti cardiopatici che possiedono un cane è di molto superiore agli altri. La strutturazione metodologica di queste conoscenze ha dato origine nel corso del tempo alla Pet Therapy e successivamente agli Interventi Assistiti con gli Animali. Queste co-terapie si basano su solidi fondamenti neuroscientifici ed evolutivi da molti ignorati, perché, come diceva Stepehn Jay Gould, “Le storie più errate sono quelle che pensiamo di conoscere meglio - e quindi non indaghiamo o poniamo in discussione.”
Marcello Turconi in conversazione con Paolo Zucca, medico veterinario e psicologo, Dirigente Veterinario presso la Direzione centrale salute Regione Friuli Venezia Giulia, componente della Commissione per gli Interventi Assistiti con gli Animali della Regione Friuli Venezia Giulia.
PARTECIPAZIONE GRATUITA, CON PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA (LE PRENOTAZIONI APRIRANNO IL 1° SETTEMBRE 2022, fino ad esaurimento dei posti disponibili).