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Approfondimenti

Sabato dei giovani / serie 17 / Ottobre 2010

QUALCOSA CHE VALE OGGI
giovani a confronto e in dialogo

esiste l'amore per sempre?
sabato 23 ottobre 2010

“Il sabato dei giovani” è un incontro mensile tenuto ovviamente di sabato, presso la Casa dello Studente di Pordenone, in cui si sviluppa un dibattito su vari temi, il tutto è gestito dal gruppo “Quelli del sabato” che approfondiscono precedentemente i temi trattati.

Prima di poter vedere se esiste l’amore per sempre bisogna capire cos’è l’amore.

Amore. Cos’è l’amore?

La domanda più difficile che si possa porre, sicuramente la risposta non è semplice e neanche unica, ognuno di noi ha una sua personale concezione dell’amore a seconda delle esperienze vissute, dal rapporto con la famiglia, dall’educazione e dalle proprie convinzioni.

Limitando il discorso ad un amore di coppia c’è chi pensa che sia basato su rispetto reciproco, chi sui progetti comuni da realizzare, chi su grandi dimostrazioni di affetto e chi ancoro crede sia passione. L’amore è un sentimento enorme che racchiude tutte queste qualità e altre ancora, l’unica definizione quindi è che non ne ha una. È troppo grande, complesso, soggettivo e irrazionale per trovarne una unitaria che sicuramente lo limiterebbe dove non è possibile che lo sia.

Ma allora quando proviamo amore?

La risposta questa volta è più vicina anche se ugualmente sfaccettata. Noi amiamo quando non ci sentiamo più appartenenti a noi stessi ma al proprio partner.

Quando si crea un legame indissolubile che unisce due persone in una sola, che ne prospetta un futuro insieme, una strada da seguire, con i suoi alti e bassi ma con la forza di proseguire.

E come arriviamo a provare amore per qualcuno? È un processo molto strano che passa per diverse fasi prima di arriva ad un amore vero e assoluto. Da una prima base di amicizia indispensabile per un rapporto si passa all’innamoramento e alla passione, ed è come se un fuoco bruciasse dentro di te e non puoi fare a meno dell’altro. Infine quando il rapporto diventa stabile si comincia a creare quell’amore vero in cui si da tutto se stessi al partner giorno dopo giorno, si è aperti alle novità che quella persona ci offre e ci si spoglia da tutte le maschere che si creano nella vita di tutti i giorni e mostrandogli anche quei pochi difetti e imperfezioni che si tentava di tenere nascosti. Quando si riesce a donare completamente se stessi e ad accogliere l’altra persona allora si insatura un rapporto completo. Un amore che può durare per sempre. Ciò non presuppone che debbano passare mesi o anni per avere una relazione vera. Non bisogna credere che quelle storie che sbocciano velocemente non siano altrettanto vere e concrete di quelle che durano anni.

Come può una storia finire?

Diversi motivi possono portare alla fine di una relazione, come la distanza o incomprensioni, o ancora dei difetti nell’altro che non si riesce ad accettare.

Ma se è vero amore non si dovrebbe superare ogni difficoltà? Nei rapporti che finiscono l’amore c’è, e vivrà per sempre nei ricordi delle persone che l’hanno vissuto ma spesso l’amore è provato da una sola persona e un coppia è l’unione di due unità, non di una sola…
L’amore però provato da questa persona è vero, anche se incompleto, perché non ricambiato, non è per questo falso.

In che modo le esperienze influenzano la nostra concezione dell’amore?

Abbiamo detto che l’amore è un sentimento soggettivo che si crea anche in base alle esperienze personali, ma allora come possono credere che l’amore per sempre esiste per esempio i figli dei divorziati?

Due genitori che divorziano sono un esempio negativo che può pregiudicare il pensiero e la relativa concezione che uno ha dell’amore nonché le sue relazioni poiché ci si aspetta che una relazione sia destinata a finire e di conseguenza la si auto-affonda.

Ma il divorzio può anche insegnare dove si può sbagliare e come evitare e quanto dolore si provochi con la fine di un rapporto, questo può portare a mettere più energia e speranza in un rapporto e la consapevolezza di dover lottare per mantenerlo, e anche una maggiore serietà nelle relazioni, che ultimamente sono sempre più di occasione.

Avere una relazione è una moda?

Domanda un po’ impropria in quanto esce un po’ dal tema dell’amore, ma infatti può esserci una relazione senza amore?

Ultimamente pur di non essere da soli o per potersi vantare si cerca una storia una po’ con chiunque, ma è veramente una relazione questa?

I presupposti sono sbagliati! Non la si fa perché duri e soprattutto è molto egoistica, poi per carità può essere che scatti la scintilla, ma una relazione così di per se non può essere chiamata tale e anzi è dannosa non solo perché si illude il partner ma anche per se stessi. Perché chiudere la porte al futuro per qualcosa che tu sai fatta tanto per fare? Solo per non sentirti solo? Una relazione è molto più di questo.

Di chi ci innamoriamo?

Nel corso degli anni tutti noi ci creiamo un ideale di ragazza/o, bella, alta, bionda, occhi azzurri, intelligente, simpatica, formosa… ma è davvero questo che cerchiamo?

È la novità, le imperfezioni, il suo modo di essere bella, il fatto che è reale che ci fa innamorare. L’amore non lo puoi costruire, ne aspettare, arriva quando meno te lo aspetti, se passa si fa sentire e parcheggia un po’ dove gli pare.
 

VITA IN FAMIGLIA
sabato 20 novembre 2010

Parlare di “vita familiare” oggi non consente un discorso sistematico. Manca spesso la caratteristica prima della famiglia stessa, cioè la sua struttura: vediamo fin troppi modelli di riferimento. In carenza di stabilità nella materia prima non si può che procedere per problematiche: ed è così che abbiamo affrontato l’argomento nello scorso dibattito del “Sabato dei giovani”, partendo dalle puntiformi vicende concrete ed usando la carota ed il bastone nei riguardi di un istituzione che crediamo abbia ora più che mai necessità di essere difesa.
Qual è la dominante nei rapporti verso i genitori? Rispetto, timore, confidenza, amicizia? Sono da tollerare gli eccessi nell’uno e nell’altro senso? Genitori che si identificano nei figli; che resistono ad oltranza ai loro bisogni; che se ne fanno schiavi, accondiscendendo a tutte le richieste più assurde; che non hanno tempo per ascoltare; che si aspettano di sapere già tutto. Il panorama è vasto, e arriva a fondare più di una rivalità fra le due generazioni, anche in termini di invidia in una pericolosa corsa all’emulazione.
Nel diffuso andazzo – che sembra volere tutti i genitori rinunciare al loro ruolo e porsi alla pari dei loro figli – spiccano alcuni che all’opposto non smettono di stringere la cinghia, nella speranza di vederli primeggiare in tutto. E non di rado riescono invece a farli soffrire tanto da portarli fuori rotta; avremo così dei figli che rinunciano a costruire da soli la propria strada per paura di deludere mamma e papà e perdere la loro stima. E non è un discorso di poco conto, se si pensa come la felicità di tanti sia legata alla percezione di sé che avvertono attorno a loro: tutti pronti a fare carte false pur di non perdere la fiducia dei conoscenti. Ma la famiglia non dovrebbe essere l’unica occasione di amore incondizionato?
Del resto è comprensibile lo smarrimento: come faranno certi figli ad esser certi di trovare orecchie ed affetto, quando del rapporto di coppia fra i loro genitori non vedono che le macerie? Come sapranno di essere amati, se neppure sanno come rivolgersi al compagno della mamma, alla nuova fiamma di papà?
Padre e madre hanno insomma abdicato al loro ruolo? Sono confusi anch’essi: si tratta di far loro riscoprire il piacere di formare delle persone a tutto tondo, motivate nel calcolare il rischio di costruire una nuova vita, anche di coppia.
Adriano Consonni

COSA FARò DA GRANDE
sabato 18 dicembre 2010

Giovani che parlano ai giovani. è questa l'idea innovativa che i ragazzi del gruppo "Quelli del sabato" propongono ai loro coetanei della città. Una volta al mese, infatti, alla Casa dello Studente, per il "Sabato dei giovani" viene organizzato un incontro-dibattito sui principali interrogativi che attraversano le nuove generazioni.
Sabato 18 dicembre - ad esempio - il tema affrontato è stato "Cosa farò da grande?". Dal dibattito sono emersi diversi interrogativi e anche alcune inquietudini relative alla scelta degli studi e all'orientamento lavorativo. Scegliere in base a ciò che piace, alla passione e all'ideale o alle reali opportunità di lavoro che offre il mercato? E nel campo affettivo è meglio scegliere un amore per sempre o un periodo di prova?.
A questi interrogativi non sono state date ricette o soluzioni precostituite, ma ogni ragazzo ha potuto esprimere la propria idea e confrontarsi in un clima di dialogo e rispetto reciproco, perchè è nella condivisione che si cresce. L'incontro è stato guidato dai giovani Chiara Pagnossin e Adriano Consonni.
Da Il Gazzettino.it, 30 dicembre 2010, pag. IX

QUALE CHIESA
sabato 22 gennaio 2011

Giovani e spiritualità: qual è il legame attuale tra queste due realtà senza tempo?
Spesso indifferenti, talvolta desiderosi di cercare qualcosa di “Altro”, non riceviamo probabilmente una formazione religiosa davvero incisiva.
Le incertezze e la frenesia non lasciano spazio che ad una ricerca spirituale intermittente, bruciata da lampi di emozione: non un autentico cammino di fede ma soltanto frammenti e poetiche intuizioni, che aprono un territorio dove hanno facile gioco false filosofie e dove le domande restano in sospeso. E la Chiesa?
Discutiamo per raccogliere opinioni, per capire chi deve fare il primo passo.

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01 sabato ragazzi 23ott.mp3 15.0 MB
02 sabato ragazzi 20nov.mp3 85.7 MB
03 sabato dei ragazzi 19dic.mp3 84.2 MB
04 sabato ragazzi gen2011.mp3 109.9 MB

Centro Culturale Casa A. Zanussi Pordenone – Via Concordia, 7 – Pordenone
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