PROGRAMMA
PROPAGANDA
Come manipolare l'opinione pubblica
da Edward Bernays all'attualità
A cura di Samuel Boscarello
da giovedì 6 a giovedì 20 marzo 2025 |
IRSE CULTURA STORICO POLITICA / 47
Auditorium Casa dello Studente Zanussi Pordenone |
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Giovedì 6 marzo 2025, ore 15.30-17.30
BERNAYS: IMPATTO DELLA PROPAGANDA
NELLA STORIA DEL NOVECENTO
Intervento di SAMUEL BOSCARELLO, assegnista di ricerca in Storia contemporanea Università degli Studi Roma “La Sapienza”.
Il Novecento è stato il secolo della democrazia e, al tempo stesso, della sua critica. Da destra a sinistra, numerosi intellettuali e politici hanno mostrato la contraddizione tra l’affermarsi del governo “dal popolo, del popolo e per il popolo” e il permanere di diseguaglianze sociali e gruppi di potere occulti, reali o presunti. Non la pensa così Bernays. Per lui, la manipolazione delle masse da parte di élite consapevoli è un elemento fondamentale della società democratica, in grado di agevolare l’avanzata dei diritti delle donne, del welfare e dell’istruzione. È l’ennesimo illusionismo di un maestro della propaganda, capace di conferire un’aura nobile agli interessi più torbidi, o questa tesi cela una scomoda verità?
Samuel Boscarello, assegnista di ricerca in Storia contemporanea presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”. Nel 2024 ha conseguito il dottorato di ricerca presso la Scuola Normale Superiore. Si occupa di storia del lavoro e degli internazionalismi, con particolare riguardo al movimento cooperativo. Ha trascorso periodi di ricerca a Sciences Po-Paris, alla Georgetown University di Washington e alla Katholieke Universiteit di Leuven, pubblicando su riviste scientifiche internazionali e italiane. Fa parte dello staff dei giovani storici del programma televisivo “Passato e Presente”, condotto da Paolo Mieli, in onda su Rai Tre e Rai Storia.
Giovedì 6 marzo 2025, ore 15.30-17.30
BERNAYS: IMPATTO DELLA PROPAGANDA
NELLA STORIA DEL NOVECENTO
Intervento di SAMUEL BOSCARELLO, assegnista di ricerca in Storia contemporanea Università degli Studi Roma “La Sapienza”.
Il Novecento è stato il secolo della democrazia e, al tempo stesso, della sua critica. Da destra a sinistra, numerosi intellettuali e politici hanno mostrato la contraddizione tra l’affermarsi del governo “dal popolo, del popolo e per il popolo” e il permanere di diseguaglianze sociali e gruppi di potere occulti, reali o presunti. Non la pensa così Bernays. Per lui, la manipolazione delle masse da parte di élite consapevoli è un elemento fondamentale della società democratica, in grado di agevolare l’avanzata dei diritti delle donne, del welfare e dell’istruzione. È l’ennesimo illusionismo di un maestro della propaganda, capace di conferire un’aura nobile agli interessi più torbidi, o questa tesi cela una scomoda verità?
Samuel Boscarello, assegnista di ricerca in Storia contemporanea presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”. Nel 2024 ha conseguito il dottorato di ricerca presso la Scuola Normale Superiore. Si occupa di storia del lavoro e degli internazionalismi, con particolare riguardo al movimento cooperativo. Ha trascorso periodi di ricerca a Sciences Po-Paris, alla Georgetown University di Washington e alla Katholieke Universiteit di Leuven, pubblicando su riviste scientifiche internazionali e italiane. Fa parte dello staff dei giovani storici del programma televisivo “Passato e Presente”, condotto da Paolo Mieli, in onda su Rai Tre e Rai Storia.
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Giovedì 13 marzo 2025, ore 15.30-17.30
POPULISMI E USO POLITICO
DELLE DEVOZIONI POPOLARI
Intervento di ELENA SERINA, dottoranda in Global History and Governance presso la Scuola Superiore Meridionale di Napoli.
Introduce e modera Samuel Boscarello
Il discorso populista degli ultimi anni ha conosciuto, a livello mondiale, un massiccio ricorso a culti e simboli religiosi, spesso interpretati in chiave nazional-identitaria. Questo incontro intende indagare l’intreccio fra politica e religione nella devozione popolare, dal pontificato di Pio X a quello bergogliano. Si tratta quindi di collocare in prospettiva storica le connotazioni politiche che la questione solleva, in modo da discernere, anche nell’odierno dibattito pubblico, le tracce di un passato ricco di implicazioni politico-sociali.
Elena Serina, dottoranda in Global History and Governance presso la Scuola Superiore Meridionale di Napoli. Le sue ricerche si concentrano su due principali ambiti: le relazioni tra il cattolicesimo e l’Action Française all’inizio del XX secolo e l’internazionalismo umanitario cattolico dopo il 1945. Ha svolto periodi di ricerca presso prestigiose istituzioni internazionali, tra cui l’École Normale Supérieure di Parigi, l’Università Paris-Sorbonne, la Georgetown University e il Centro Kadoc della Katholieke Universiteit Leuven. È inoltre autrice di numerosi articoli e contributi in volumi collettanei, pubblicati in italiano, inglese e francese.
Giovedì 13 marzo 2025, ore 15.30-17.30
POPULISMI E USO POLITICO
DELLE DEVOZIONI POPOLARI
Intervento di ELENA SERINA, dottoranda in Global History and Governance presso la Scuola Superiore Meridionale di Napoli.
Introduce e modera Samuel Boscarello
Il discorso populista degli ultimi anni ha conosciuto, a livello mondiale, un massiccio ricorso a culti e simboli religiosi, spesso interpretati in chiave nazional-identitaria. Questo incontro intende indagare l’intreccio fra politica e religione nella devozione popolare, dal pontificato di Pio X a quello bergogliano. Si tratta quindi di collocare in prospettiva storica le connotazioni politiche che la questione solleva, in modo da discernere, anche nell’odierno dibattito pubblico, le tracce di un passato ricco di implicazioni politico-sociali.
Elena Serina, dottoranda in Global History and Governance presso la Scuola Superiore Meridionale di Napoli. Le sue ricerche si concentrano su due principali ambiti: le relazioni tra il cattolicesimo e l’Action Française all’inizio del XX secolo e l’internazionalismo umanitario cattolico dopo il 1945. Ha svolto periodi di ricerca presso prestigiose istituzioni internazionali, tra cui l’École Normale Supérieure di Parigi, l’Università Paris-Sorbonne, la Georgetown University e il Centro Kadoc della Katholieke Universiteit Leuven. È inoltre autrice di numerosi articoli e contributi in volumi collettanei, pubblicati in italiano, inglese e francese.
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Giovedì 20 marzo 2025, ore 15.30-17.30
REGIMI AUTORITARI E POPULISMI
IN EUROPA E IN AMERICA LATINA
Intervento di LEO PAVESI, dottorando in Global History and Governance presso la Scuola Superiore Meridionale di Napoli.
Introduce e modera Samuel Boscarello
Negli ultimi anni il fenomeno populista è stato al centro del dibattito pubblico e la vittoria di leader populisti in molti paesi ha fatto paventare il rischio di un’involuzione dei sistemi liberaldemocratici verso forme di “democrazia autoritaria” e illiberale. Ma qual è la storia dei concetti di populismo e di “democrazia autoritaria”? Si tratta di una storia ricca di connessioni tra Europa e America Latina e che si snoda nel passaggio dal periodo interbellico all’inizio della Guerra Fredda, dall’appropriazione latinoamericana dei modelli fascisti e autoritari di Mussolini, Franco e Salazar alla nascita delle prime vere esperienze populiste di Juan Domingo Perón e Getúlio Vargas tra anni Quaranta e Cinquanta. In questa storia transatlantica i fenomeni dell’autoritarismo e del populismo si sono spesso ibridati, ma anche separati, rimanendo però un binomio importante per capire la politica nella contemporaneità.
Leo Pavesi, dottorando in Global History and Governance presso la Scuola Superiore Meridionale di Napoli. Ha conseguito la laurea magistrale in Scienze storiche e orientalistiche presso l'Università di Bologna. Ha svolto ricerche presso l’Instituto de Ciências Sociais dell’Università di Lisbona (ICS) e il Centro de Pesquisa e Documentação de História Contemporanêa do Brasil (CPDOC) della Fondazione Getúlio Vargas (FGV) di Rio de Janeiro. Le sue ricerche si concentrano sulla storia delle idee e delle pratiche corporative nei regimi autoritari nell'Europa meridionale e in America Latina.
Giovedì 20 marzo 2025, ore 15.30-17.30
REGIMI AUTORITARI E POPULISMI
IN EUROPA E IN AMERICA LATINA
Intervento di LEO PAVESI, dottorando in Global History and Governance presso la Scuola Superiore Meridionale di Napoli.
Introduce e modera Samuel Boscarello
Negli ultimi anni il fenomeno populista è stato al centro del dibattito pubblico e la vittoria di leader populisti in molti paesi ha fatto paventare il rischio di un’involuzione dei sistemi liberaldemocratici verso forme di “democrazia autoritaria” e illiberale. Ma qual è la storia dei concetti di populismo e di “democrazia autoritaria”? Si tratta di una storia ricca di connessioni tra Europa e America Latina e che si snoda nel passaggio dal periodo interbellico all’inizio della Guerra Fredda, dall’appropriazione latinoamericana dei modelli fascisti e autoritari di Mussolini, Franco e Salazar alla nascita delle prime vere esperienze populiste di Juan Domingo Perón e Getúlio Vargas tra anni Quaranta e Cinquanta. In questa storia transatlantica i fenomeni dell’autoritarismo e del populismo si sono spesso ibridati, ma anche separati, rimanendo però un binomio importante per capire la politica nella contemporaneità.
Leo Pavesi, dottorando in Global History and Governance presso la Scuola Superiore Meridionale di Napoli. Ha conseguito la laurea magistrale in Scienze storiche e orientalistiche presso l'Università di Bologna. Ha svolto ricerche presso l’Instituto de Ciências Sociais dell’Università di Lisbona (ICS) e il Centro de Pesquisa e Documentação de História Contemporanêa do Brasil (CPDOC) della Fondazione Getúlio Vargas (FGV) di Rio de Janeiro. Le sue ricerche si concentrano sulla storia delle idee e delle pratiche corporative nei regimi autoritari nell'Europa meridionale e in America Latina.