Fast Fashion: l’inquinamento fa tendenza
PREMIO FONDAZIONE CONCORDIA 7
Sezione Scuola Secondaria di Secondo Grado
Classe 5^B Sezione Grafica e Comunicazione dell’Istituto Istruzione Superiore Sacile Brugnera, sede Bruno Carniello. Coordinamento dell’insegnante Simona Arnone.
Bella, questa maglietta. E questa felpa, poi? Irrinunciabile!
Un capo di vestiario e un clic dopo l’altro, il consumatore compulsivo riempie il suo carrello, ma stavolta gli acquisti si materializzano all’istante, uno sopra l’altro.
Alla fine, il protagonista si trasforma in una Venere degli stracci del XXI secolo, in cui la figura umana – a differenza di quanto accade nella celebre opera di Pistoletto – non sta davanti alla catasta di tessuti, ma ne è progressivamente e morbidamente sommersa. Sotto a quella grottesca valanga di indumenti, finiscono sepolti i suoi e nostri propositi di adeguamento ai dettami di una moda che varia di continuo parametri estetici e induce all’accumulo, inibendo l’idea di durata.
Con un piglio ironico i ragazzi affrontano un tema drammatico, quello dell’inquinamento che la moda facile e veloce produce nel pianeta. Ci piace cambiare continuamente il nostro outfit, come se la nostra vita fosse una sfilata continua? Anche se l’abbigliamento giovane appare alquanto omologato, tanto che spesso i ragazzi e le ragazze sembrano tutti uguali, in realtà magliette, felpe giubbotti e giubottini, cappellini e occhiali vengono cambiati ad un ritmo veloce, magari grazie ad un semplice clic sul telefonino, tanto è facile acquistare un nuovo capo on line. Il ragazzo che ordina continuamente, in modo compulsivo, cliccando su siti che vendono abiti sempre di minore qualità, non si rende conto che contribuisce all’inquinamento generale, perché, per esempio, produrre una felpa o un paio di jeans comporta un altissimo consumo di acqua. Il video è un invito a desistere da questi comportamenti compulsivi, a ridurre i consumi, magari a riutilizzare e riciclare vecchi capi. Gli autori del lavoro, come spesso i giovani, sono anche più sensibili a queste tematiche, basti vedere il successo che riscuotono i siti di compravendita di vecchi capi tra le nuove generazioni.