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Sul filo di lana

PREMIO REGIONE FRIULI VENEZIA GIULIA
Per un video che promuova un territorio alla scoperta dei suoi caratteri culturali, antropologici e linguistici

Classe 3^L, Istituto Istruzione Superiore Algeri Marino Casoli (CH). Coordinamento degli insegnanti Agnese Verdecchia, Maria Giovina Di Marino, Gianna Travaglini e Francesca Di Genni.

La narrazione chiara ed efficace ci conduce in un’affascinante passeggiata attraverso lo spazio e il tempo alla scoperta dell’arte laniera nella Valle dell’Aventino Verde, che sia dall’alto di un drone o seguendo gli impervi sentieri dei pastori o lungo l’Antica Tagliata, sentiero intagliato letteralmente nella roccia, che permetteva il commercio dei panni lana nei territori del Regno di Napoli e da lì in tutta Italia. Documentario ben costruito che riesce a coniugare la narrazione della storia passata delle “gualchiere” e dell’indotto creato da questa antica arte fino ad arrivare ai giorni nostri, la bellezza selvaggia di un’area naturalistica e storico-artistica tutta da scoprire e ancora al di fuori dal turismo di massa, le tradizioni culturali e religiose sopravvissute fino ad oggi.


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Molto interessante questo lavoro, che ci porta in una piccola porzione del territorio abruzzese, poco conosciuto, ma ricco di suggestioni antiche, a partire dalle asperità di un paesaggio che ha mantenute nel tempo le sue caratteristiche originarie, grazie al relativo isolamento nel quale si trova. La valle dell’Aventino Verde, nella provincia di Chieti, custodisce ancora un ambiente incontaminato, dove antiche pievi diroccate e nascoste dalla vegetazione si intravedono e si raggiungono dopo aver percorso difficili sentieri rubati alla roccia, come la Tagliata Vecchia, che forse risale a prima dell’epoca medioevale. Per non parlare poi di un’atavica tradizione tessile che è caratteristica della storia di questa zona, quella della produzione dei panni di lana, testimoniata dai resti delle antiche gualchiere, dove questo prezioso prodotto si creava con telai di legno e tecniche tramandate nei secoli fino a oggi. Solo un’azienda sopravvive fino ai tempi nostri, per la produzione di una particolare coperta damascata abruzzese che sa d’antico, ed è per questo un retaggio prezioso di corredi d’altri tempi. C’è poi anche la tradizione delle pannicelle di San Biagio, protettore dei produttori della lana, preparate in una sorta di panificazione collettiva da tutti gli abitanti della zona, un rito che ancora sopravvive ed è tramandato alle nuove generazioni. Il volo del drone ci porta ad apprezzare l’aspro ambiente naturale di questa valle della Maiella orientale, preservato fino ad oggi grazie alla naturale difficoltà di accesso, che ne ha custodito tradizioni e bellezza.


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