Distanti oggi, per riabbracciarci domani (con più forza)
PREMIO CENTRO CULTURALE CASA ANTONIO ZANUSSI
Sezione Scuola Secondaria di Primo Grado
Classe 2^ D, Scuola Secondaria Primo Grado dell’Istituto Comprensivo Matteotti di Alfonsine (RA). Coordinamento dell’insegnante Isabella Valenti. Supporto tecnico esterno Biroke Studio di Bagnacavallo (RA).
Max Gazzè canta, ed insegna, che “Una musica può fare”. E qui c’è forse il senso di questo filmato, ovvero la straordinaria capacità della musica di unire, di superare difficoltà e lontananze, oggi imposte. La musica, con le parole, diventano un territorio di forza reciproca, ma soprattutto una vicinanza, un’ideale “abbraccio” in grado di aiutarci in questi momenti difficili. La combinazione di una capacità filmica con una compositiva, rendono quest’opera una testimonianza del tempo che stiamo vivendo.
CLICCA PER VEDERE IL TRAILER DEL VIDEO
Un bel lavoro corale, cucito assieme da un montaggio efficace e da una canzone significativa e orecchiabile, nata appositamente nel momento del confinamento, quando i ragazzi, per la prima volta, hanno dovuto fronteggiare l’isolamento, la solitudine, il comprendere che i veri legami non sono virtuali, ma, anzi, hanno bisogno dei gesti quotidiani di chi si incontra ogni giorno sui banchi di scuola. Lo sconforto, la rabbia, la sensazione di impotenza, all’inizio, sembrano avere la meglio, ma, come invita la canzone di Angelo Malandrino, talentuoso ex alunno della scuola, il lockdown può essere anche l’occasione per riprendere il dialogo con le persone più care, giocandoci insieme, discutendo e scambiando opinioni da vicino, recuperando dei rapporti che prima non si sapevano valorizzare, perché non se ne può più di incontrare le persone solo attraverso un computer o un telefonino. Anche la scuola non è fatta solo di lezioni in DAD, i ragazzi si accorgono di quanto fossero importanti i momenti condivisi con i compagni, di essere insieme con gli altri: la presenza fisica, alla fine, è insostituibile. Il messaggio finale è improntato alla speranza, perché questa esperienza così unica e singolare sia il preludio di rapporti migliori e più veri con gli altri in futuro.