La terra chiama
Premio XL del Centro Iniziative Culturali Pordenone
Miriam Gregorio di Milano, Scuola Civica di Cinema di Milano
Una terra arsa dal sole, fatta di lava indurita dai venti, ecco come appare la più isolata delle isole Eolie: Alicudi. È uno scoglio che emerge dal mar Tirreno, poche case abbarbicate sul pendio di un vulcano, il mare che domina la vita di tutti gli abitanti. Gente semplice, che vive soprattutto di pesca. All’inizio una citazione da Alexander Dumas ricorda come sia difficile vivere in un luogo simile, in apparenza senza nessuna attrattiva, né prospettiva di vita, tanto che i giovani sono tentati di andare via. Ma la forza d’attrazione di quest’isola, “Che è pure patria”, nonostante tutto, è forte e irresistibile, tanto che ci sono anche giovani che rimangono, nonostante tutto, e chi se ne va, ritorna. Così il giovane protagonista, che scende da un traghetto per ritornare a casa, incontrare gli amici, con loro aiutare i pescatori nel faticoso lavoro. Si esprime, nel gesto di aiutare a tirare la barca in secca, una solidarietà spontanea con gli abitanti, che non ha bisogno di parole. Perché ritornare, quando oltre quello scoglio il mondo è grande? Perché, come dicono gli amici al giovane, “la terra chiama”. Per questo il ragazzo ritorna, l’attrazione di quello scoglio isolato è irresistibile, come ha fatto per secoli, tenendo ancorati alla sua lava generazioni di pescatori. Alla domanda del perché non se n’è mai andata, la nonna dice senza esitazione: per lo stesso motivo che induce il nipote a rispondere sempre al richiamo di quella terra e del suo mare.