La Direzione Artistica

da giovedì 12 novembre a lunedì 21 dicembre 2009

La XVIII edizione del Festival si propone ancora una volta nella consolidata formula dei tre concerti in Duomo ed il concerto di Natale in Teatro, bilanciando accuratamente ingredienti diversi, organici e repertori, stili e linguaggi, in questa continua ricerca, compiuta nel corso degli anni, di composizioni musicali che si siano ispirate al sacro.
Nel programma compaiono il romanticismo felice di uno dei più rappresentativi compositori dell’Ottocento tedesco, accanto ad una panoramica di autori del rinascimento musicale italiano; quindi il contrasto tra una vocalità roca ed ancestrale proveniente dalla Corsica, a confronto con lo stile sofisticato e metropolitano di uno dei gruppi vocali jazz più famosi al mondo. Sono presenti in questo cartellone artisti di levatura internazionale, accanto a professionisti ed associazioni locali che da tempo si distinguono per la capacità di produrre progetti artistici che vanno ben al di là dell’ambito territoriale, e che quindi meritano la massima attenzione da parte degli operatori del settore.
Infatti per l’apertura di questo XVIII festival è stata invitata l’Orchestra e Coro San Marco di Pordenone, che per questo importante omaggio al 200° anniversario della nascita di Mendelssohn, si avvale della collaborazione di uno dei più importanti direttori al mondo, attualmente direttore principale dei Berliner Symphoniker e dell’Orchestra Sinfonica della Radiotelevisione di Lubiana, il maestro israeliano Lior Shambadal con un programma interamente dedicato a quel monumentale Canto di Lode al Creatore, il Lobgesang, ossia la seconda Sinfonia op.52.
Il romanticismo tedesco di Mendelssohn a confronto con il contrappunto rinascimentale italiano, gli organici corali ed orchestrali del primo che contrastano con l’organico essenziale del secondo, composto da voce cornetto e organo, da un lato la magniloquenza dall’altro l’intimità: ecco come risuonano a distanza il primo ed il terzo concerto, affidato anche quest’ultimo a due professionisti locali,De Lucia e Fagotto, che si uniscono in trio con un grande virtuoso, componente del celeberrimo Concerto Palatino.
E infine, nel secondo e quarto concerto, il confronto a distanza tra due ensemble vocali assai differenti tra loro: il primo, A Filetta (in dialetto corso significa la felce), che affonda le radici della propria storia e della propria ricerca etnomusicologia nella tradizione popolare corsa, cui si affida e da cui parte per progetti di apertura a sempre nuove collaborazioni e contaminazioni artistiche e culturali. Il secondo, The New York Voices, che distillano un jazz modernissimo, energico e polifonicamente raffinato, che in questo caso si presta ad una rilettura dei più celebri standards natalizi.
Un confronto serrato e suggestivo, dunque. Certamente stimolante.
Eddi De Nadai
Franco Calabretto
DIREZIONE ARTISTICA