Rassegna stampa
XXIII FESTIVAL INTERNAZIONALE DI MUSICA SACRA
INCONTRO DI CULTURE RELIGIOSE
“CONNESSIONI” - FRA NUOVO E ANTICO - E’ LA PAROLA D’ORDINE DELLA XXIII EDIZIONE DEL FESTIVAL DI MUSICA SACRA DI PORDENONE, CHE SI APRE AL TERRITORIO CON LA MOSTRA DI SESTO AL REGHENA, SI APRE ALL’ARTE NEL SEGNO DI UN OMAGGIO A FRANCO DUGO, E SI APRE A UN CALENDARIO DI INCONTRI FRA MUSICA ANTICA E MODERNITA’. “CONNESSIONI, CONTRO UNA ANCESTRALE TENDENZA ALL’ISOLAMENTO, PER UNA CHIUSURA ORMAI INSOSTENIBILE”. QUATTRO CONCERTI DIRETTI DA FRANCO CALABRETTO ED EDDI DE NADAI CON GRANDI VIRTUOSI DELLA MUSICA ANTICA COME CARLO TEODORO E GERMANO SCURTI VIOLONCELLO – BAYAN, CON L’ECCEZIONALE OSPITALITA’ DEL QUARTETTO D’ARCHI DELLA RADIOTELEVISIONE ALBANESE E CON DUE FORMAZIONI DI RIFERIMENTO SULLA SCENA MUSICALE CENTRO-EUROPEA, L’OFFICIUM CONSORT E L’OTTETTO SLOVENO.
COMUNICATO STAMPA
PORDENONE - L’antico custodito nel nuovo: a scandire – nell’articolato programma del 23° Festival internazionale di Musica Sacra a Pordenone e Sesto al Reghena - una connessione costante e necessaria fra presente e passato, fra innovazione e tradizione, fra la musica e le arti, fra gli artisti e il territorio, fra le nostre idee e quelle dell’altro. «Connessioni – spiegano i promotori il presidente del PEC Luciano Padovese e la presidente del CICP Maria Francesca Vassallo - contro una ancestrale tendenza all’isolamento e all’accontentarsi di se stessi, per una chiusura ormai insostenibile».
Si aprirà venerdì 31 ottobre il cartellone musicale della 23^ edizione del Festival internazionale di Musica Sacra dedicato quest’anno a “L’antico nel nuovo”: una programmazione come sempre curata dai musicologi Franco Calabretto ed Eddi De Nadai, di scena a Pordenone fino a domenica 30 novembre fra il Duomo Concattedrale San Marco e il Centro culturale Casa Zanussi, per iniziativa del PEC e del CICP - Centro Iniziative Culturali di Pordenone. «Un poker di proposte – spiegano i direttori artistici – ispirate da un “atto d’amore” verso la grande tradizione musicale occidentale: un flusso ininterrotto che ha portato a noi oggi infiniti capolavori e antichi saperi da custodire e tramandare, per conoscere e approfondire le nostre radici in un continuo confronto con la nostra storia, esplorando sempre nuove vie». Nella ricerca di un confronto tra nuovo e antico, l’edizione 2014 del Festival proporrà da un lato alcuni capolavori della tradizione musicale europea rinascimentale e barocca, dall’altro una panoramica della produzione contemporanea (il Novecento storico, fino ai giorni nostri) sempre nel segno di un linguaggio che si ispira alla spiritualità quando non addirittura alla stessa forma musicale sacra.
LA MOSTRA OMAGGIO A FRANCO DUGO E GLI INCONTRI DE “L’ANTICO NEL NUOVO”
Novità importante della 23^ edizione è la programmazione del Festival che si estende a racchiudere un importante omaggio espositivo: quello all’artista goriziano Franco Dugo, cui sarà dedicata la mostra promossa dal CICP In collaborazione con il Comune di Sesto al Reghena, Franco Dugo. L’antico nel nuovo. Da Dürer Rembrandt Leonardo Vermeer arte che viene dall’arte, in programma dall’8 novembre all’8 dicembre 2014 nell’Abbazia Santa Maria in Sylvis di Sesto al Reghena, a cura di Giancarlo Pauletto. In esposizione venticinque opere dell’artista goriziano, a testimoniare la perenne suggestione che l’arte dei grandi maestri del passato ha esercitato ed esercita nella contemporaneità. E accanto alla programmazione musicale e artistica, la 23^ edizione del Festival è arricchita da un ampio calendario di incontri collegati ai percorsi musicali 2014, promossi dal CICP in collaborazione con l’Università Terza Età di Pordenone: dopo gli appuntamenti introduttivi a inizio ottobre, su L'arte nello spazio liturgico fra '400 e '900 a cura dello storico dell'arte Fulvio Dell’Agnese, si proseguirà con il ciclo “La musica sacra: l’antico nel nuovo”, a cura dei direttori artistici Franco Calabretto - Eddi De Nadai: si parte venerdì 24 ottobre (ore 15.30, Auditorium Centro Culturale Casa Zanussi) con “Visioni apocalittiche nella musica del Novecento”, relatore Roberto Calabretto, docente dell’Università di Udine; si prosegue venerdì 31 ottobre con “L'altra Unità d'Italia: il contributo della musica cattolica tra '800 e '900”, a cura di Mauro Casadei Turroni Monti, docente di metodologia dell'educazione musicale Università di Modena-Reggio Emilia. Venerdì 6 novembre spazio a “L'umanità di Dmitri Shostakovich”, conversazione affidata a Luca Mosca, compositore presso il Conservatorio Benedetto Marcello di Venezia. Successivi cicli di conversazioni saranno promossi intorno a “L’Europa cristiana dalle millenarie controversie alla modernità”, a cura del docente Otello Quaia (24 novembre e 1 dicembre 2014, 12, 19, 26 gennaio e 2 febbraio 2015, ore 15.30) e su “Fede e celebrazioni nelle esperienze cristiane”, con il catecheta liturgista Roberto Laurita (10, 17 e 24 aprile 2015, ore 15.30). Ad integrazione degli incontri saranno proposte vere e proprie ‘visite studio’, ovvero itinerari di approfondimento nei luoghi collegati alle iniziative in programma.
IL FESTIVAL INTERNAZIONALE DI MUSICA SACRA, 23^ EDIZIONE
«Il Festival internazionale di Musica Sacro - spiegano i promotori Luciano Padovese (presidente PEC) e Maria Francesca Vassallo (presidente CICP) - è iniziativa ormai storica per il Friuli Venezia Giulia e le realtà contermini di Veneto e Centro-Europa. E’ la qualità della proposta culturale che continua a renderci credibili, nonostante la limitatezza dei mezzi che va restringendosi di anno in anno. Il Festival ha una vocazione che, attraverso l’interazione fra musica e culture, abbraccia lo scambio e l’accoglienza fra regioni, nazioni, realtà socio-culturali, istituzioni ed esperienze. Scambi che trasmettono conoscenze e collaborazioni, promuovendo influenze reciproche e sinergie per favorire la conoscenza diretta del nostro territorio anche in chiave di ‘turismo culturale’. Antico e nuovo”, “lontano e vicino”, quindi, per collegare espressioni di musica, arte e cultura, di varie forme e tempi, coinvolgendo di volta in volta istituzioni e personalità nazionali ed europee».
Sul piano musicale, la voce sarà ancora una volta protagonista a cominciare dal concerto inaugurale, venerdì 31 ottobre (ore 20.45, Duomo Concattedrale San Marco), affidato allo straordinario Slovenski Oktet, l’Ottetto Sloveno in organico cameristico, che proporrà le più grandi pagine della polifonia tardo-rinascimentale a confronto con quelle dei maggiori compositori per coro del Novecento. In esclusiva a Pordenone, dunque, le voci di uno dei più prestigiosi complessi vocali da Camera europei, con 60 anni di successi sulla scena internazionale.
Domenica 16 novembre (ore 20.45, Duomo Concattedrale San Marco), sarà il violoncello a cimentarsi con la volontà di “cantare”, grazie a due artisti di altissimo livello internazionale, Carlo Teodoro violoncello e Germano Scurti Bayan. Il loro concerto riprenderà “Il nuovo, l’antico” su musiche di J. S. Bach, S. Gubajdulina, A. Pärt. Riecheggeranno così ora la mistica perfezione matematica della scrittura bachiana, ora la straziante disperazione di due tra le molte artiste che furono dissidenti nell’ex URSS (Gubajdulina e Firsova) in brani che si ispirano al simbolo della Croce, ora la mistica essenzialità della scrittura di Arvo Pärt, antesignano di uno stile compositivo contemporaneo che guarda all’antico.
Ancora l’ottetto, nella formazione più maestosa del Coro, con il raffinato progetto dell’Officium Consort, domenica 23 novembre. Diretta da Walter Testolin e Alessandro Drigo ne “La scrittura per doppio coro a 4 secoli di distanza”, la celebre formazione presenterà un concerto costantemente sospeso fra Antico e Moderno: un nuovo progetto in cui si mettono a confronto due stili di scrittura per doppio coro, distanti tra loro la bellezza di quattro secoli. A suggellare il cartellone, domenica 30 novembre (ore 11.00, Auditorium Centro Culturale Casa A. Zanussi) sarà il Quartetto d’Archi della Radiotelevisione albanese, impegnato in un confronto tra titani: Beethoven e Shostakovich, con due quartetti esemplari. Il Quartetto op. 132 di Beethoven visionario, intriso di religiosità e sobria contemplazione della vita, ed il n.8 di Shostakovich altrettanto enigmatico ma in chiave tragica, dedicato “alle vittime del fascismo e della guerra”, con richiami velati alla sofferenza del popolo ebraico.
Tutti i concerti saranno ad ingresso libero. Info: Presenza e Cultura - Centro Iniziative Culturali Pordenone, via Concordia 7 - 33170 Pordenone. Tel. 0434 365387 www.centroculturapordenone.it - pec@centroculturapordenone.it
info stampa: volpe&sain ufficiostampa@volpesain.com
Il Gazzettino, 16 ottobre 2014 | 1.7 MB |