Via Concordia, 7 - Pordenone - 0434 365387

Vox Dei vox populi

Abbiamo voluto intitolare in questo modo così solenne una edizione del Festival che pone come non mai la sua attenzione alla voce, al canto, alla parola che alla Parola di Dio e delle Sacre Scritture si ispirano.
Un cartellone quanto mai variegato, che rappresenta un incrocio di tensioni diverse che provengono da tempi e luoghi più o meno lontani: echi di tradizioni antichissime ora lasciati al loro originale aspetto, ora proposti nella rivisitazione di compositori più vicini al nostro tempo, ora presentati così come sono offerti nelle forme liturgiche della contemporaneità.
Il tutto attingendo sia da compagini internazionali di alto profilo, sia valorizzando quanto di eccellente viene prodotto nella nostra terra, da musicisti ed associazioni che sano dare continuità, originalità e forza ad un lavoro di ricerca musicale ambizioso e di ampio respiro.
La vocalità barocca, magnificata dalla presenza di Gemma Bertagnolli, nella sua accezione italiana, deve possedere una versatilità paragonabile all’agilità della scrittura per strumento ad arco (cui, al contrario, viene chiesta una espressività di stampo vocale), il tutto giocato tra il gusto per l’effetto e l’attenzione alla imperante teoria degli affetti.
La vocalità del canto di Sinagoga ci riporta invece ad una arcaicità che rimanda alle più antiche salmodie, giunte fino ai nostri giorni in un lentissimo processo di contaminazione col vissuto, secolo dopo secolo, delle varie comunità ebraiche distribuite in Europa e nel mondo.
La sacra rappresentazione medievale ci dà la possibilità di attingere ad un patrimonio più “nostro”, un viaggio nella macchina del tempo che ci porta nelle atmosfere del Patriarcato di Aquileia, epos glorioso per il Friuli dal punto di vista politico, ma certamente anche musicale.
A conclusione un evento di particolare portata culturale e religiosa: la presenza del Coro del Teatro Nazionale dell’Opera di Belgrado, nella ricorrenza del 1700° anniversario dell’Editto di Costantino, diviene l’emblema di quel dialogo interreligioso che ha sempre sotteso la filosofia del Festival nella sua ampia eterogeneità di proposte. Mentre il Paese balcanico celebra l’Imperatore romano e la madre Elena come Santi, la vocalità prorompente del coro della massima istituzione musicale serba propone in una versione sontuosa la voce, i colori, gli incensi, le luci calde del canto liturgico ortodosso, rivisitato e arricchito negli anni della riscoperta del concetto di Nazione in Europa, quindi di appartenenza, di spasmodico attaccamento alle radici (sangue e suolo), che se nell’arte e nella musica in particolare hanno portato frutti deliziosi, nella politica hanno avuto spesso derive devastanti.
Franco Calabretto
Eddi De Nadai
 


Centro Culturale Casa A. Zanussi Pordenone – Via Concordia, 7 – Pordenone
Tel. 0434 365387 – Fax 0434 364584 – info@centroculturapordenone.it