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Illuminations

Samuel Cattiau, controtenore
Mathieu Saglio, violoncello
Quentin Dujardin, chitarra
Musiche di autori vari

venerdì 16 novembre 2018
Pordenone Duomo Concattedrale San Marco

pdf_ok.jpgAscolta la videointervista
a Quentin Dujardin

 

Il titolo del concerto era Illuminations, nel programma di sala il progetto viene definito Resonance:

un errore di stampa? Non ci pare, in fondo i due termini non sono in contraddizione, bensì due facce della stessa medaglia: perché alle “illuminazioni” che al pubblico son venute da un programma insolito e caratterizzato da tradizioni diverse, si sono accompagnate le “risonanze” delle voci e degli strumenti alla ricerca di sonorità nuove che l’ambiente architettonico del Duomo-Concattedrale di San Marco offre.

In questo senso – ovvero della ricerca di sonorità diverse – c’è un filo rosso che lega questo concerto con quello di Markus Stockhausen, che aveva inaugurato il Festival di Musica Sacra.

Ciò detto, e chiarito che la qualità degli esecutori è fuori discussione (Samuel Cattiau ha un’estensione vocale che lo fa passare dalla voce baritonale a quella contro tenorile: per questo poco fa abbiamo parlato di “voci”; Quentin Dujardin chitarra e Mathieu Saglio violoncello), qualche dubbio rimane – almeno nei “puristi” – sul tipo di operazione musicale.

Questi musicisti, infatti, attingono alla tradizione musicale sacra e profana di diversa origine, dal Medioevo in poi, per “rivisitare” tali musiche in chiave crossover. Se la non conoscenza di molti brani consentiva di lasciare un margine di dubbio, affrontando Claudio Monteverdi – le cui composizioni sono ben note – è apparso chiaro il limite dell’operazione. Non per nulla la cosa più bella della serata è stato per molti il brano Fretless ovvero un’improvvisazione, quando gli strumenti hanno dialogato con le voci in modo libero e avvincente.
Nico Nanni

Questo programma nasce da un progetto di tre musicisti francesi che spaziano dalla musica antica alla contemporanea, passando attraverso jazz e crossover. Si sono riuniti in questo nuovo progetto, Resonance, che intende (ri)scoprire le architetture sonore della polifonia sacra antica, attraverso rivisitazioni originali, che vengono proposte nelle chiese e nelle cattedrali di tutta Europa, come omaggio alla grande tradizione sacra occidentale.

 

PROGRAMMA DI SALA

A Cappella
Ispirato ad un “Salve Regina” (Anonimo, XI sec)

Roza
Ispirato ad un canto sefardita «La roza enflorese» (XV sec, dal vasto repertorio di canzoni degli ebrei di Spagna)

Danza
Ispirato a “Danza, danza, fanciulla gentile” di Francesco Durante (XVII sec)

Madre
Ispirato ad un canto sefardita “Ir me quiero madre Yeruxalayim” (XV sec)

Tanta luce
Ispirato al canto “Chi nel servir antico” di Johannes Ciconia (XV sec)

Stay awhile
Ispirato a “Sweet, stay awhile - John Dowland - First book of songs or ayres (1597)

Fretless
Improvvisazione

Pane del Ciel
Ispirato alle “Laudi e canzoni”, canti delle confraternite cristiane a Roma (XVII sec)

Dame de Valour
Ispirato ad “Amours cent mille merciz” de Jehannot de Lescurel (XIV sec)

Se fiamma d’amore
Ispirato a “Si dolce tormento” di Claudio Monteverdi (XVI sec)

Repertorio originale, ispirato a testi e fonti di musica antica.
Composizioni e arrangiamenti di Samuel Cattiau & Quentin Dujardin


Samuel Cattiau ha scoperto la sua voce, con la sua particolare estensione, durante un training di arti applicate in Francia. Ha poi studiato tecnica vocale, stile ed emissione del particolare repertorio delle canzoni medievali del Nord Europa, del Rinascimento, la monodia, la polifonia, oltre al grande repertorio. Samuel ha sviluppato una estensione vocale che va dal timbro di baritono al controtenore. Nel corso dei suoi studi ha incontrato diverse tradizioni, culture e comunità monastiche che praticano il canto. La sua ricerca si basa sui testi scritti, sulla trasmissione orale, sulla musica classica "non scritta" e sulla relazione tra architettura e suono.
www.samuelcattiau.fr

Quentin Dujardin, chitarrista, compositore e produttore, da molti anni si è creato un universo sonoro unico e originale. Vanta moltissime collaborazioni con i musicisti più diversi, dall'armonica di Toots Thielemans al produttore americano Lee Townsend, passando per Iva Bittova, Mahsa Vadhat o Manu Katché. È ambasciatore dell'International Yehudi Menuhin Foundation.
www.quentindujardin.be

Matthieu Saglio ha scoperto il violoncello seguendo un percorso di studi tradizionale (nel 1995 ha conseguito il diploma con medaglia d'oro al Conservatorio di Rennes, in Francia,). Ma presto si è distaccato dal percorso classico e si è avvicinato al jazz, già dal 1996; in seguito ha abbracciato tutti i generi musicali con grande curiosità. La sua peculiarità, che lo colloca originalmente nel panorama musicale europeo, è la capacità di integrare differenti linguaggi musicali per creare il proprio universo sonoro.
www.matsag.com
 

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