Euripide e i Sofisti
| da giovedì 13 gennaio a giovedì 3 febbraio 2011 |
Sergio Chiarotto docente di filosofia
[ 4 incontri › 12 ore ]
1. Giovedì 13 gennaio 2011 › 15.30
Il Satyricon di Petronio e l’epicureismo
2. Giovedì 20 gennaio 2011 › 15.30
Il nome della rosa di Umberto Eco
e l’aristotelismo medioevale
3. Giovedì 27 gennaio 2011 › 15.30
Il Piacere di Gabriele D’Annunzio, e Nietzsche
4. Giovedì 3 febbraio 2011 › 15.30
Siddharta di Herman Hesse e il buddismo
La scrittura narrativa si distingue e diverge profondamente
da quella filosofica; esse hanno tuttavia un soggetto e
un oggetto comune: il senso della vita per l’uomo.
Nei romanzi, nel teatro, sono narrate vicende personali,
individuali, illustrate nella dimensione psicologica, nel
contesto storico, nell’intreccio delle relazioni, dei conflitti,
degli amori. Ma nelle opere di vero rilievo artistico ogni
personaggio e ogni vicenda, pur carnalmente concreti,
definiti, diversificati, hanno tuttavia una risonanza universale;
ciascun lettore o spettatore in qualche misura si
riconosce, si identifica.
La filosofia elabora riflessioni, concetti, modelli che sono
(o presumono di essere) universali, proposti “per sempre”,
non relativi a questo o ad altro individuo. Tuttavia
anche nelle pagine dei filosofi ciascuna persona, ogni
uomo, se sollecitato e coinvolto, ritrova una dimensione
della sua personale individualità, della sua interiorità.
In alcune opere sono espliciti i riferimenti ad un autore,
ad un filone di pensiero della Storia della filosofia.
Lo scopo di queste presentazioni non è tuttavia storico filosofico.
L’intento è ancora una volta “esistenziale”:
riscoprire cioè in letterati e filosofi del passato le ansie, le
speranze, le profonde emozioni e riflessioni di ciascuno di
noi: uomini del nostro tempo, sospesi fra il presente e un
incerto futuro, consci dei nostri limiti e forse incapaci di
sottrarci alle domande di infinito, di trascendenza.