Costume
Moda etica
| da martedì 11 a martedì 25 gennaio 2011 |
a cura di Valentina Bertoli dell’Associazione
L’Altrametà di Pordenone
[ 3 incontri › 9 ore ]
1. Martedì 11 gennaio 2011 › 15.30
Il Made in Italy è veramente italiano?
Il problema della certificazione delle filiere
e le condizioni di lavoro nell’industria
dell’abbigliamento
2. Martedì 18 gennaio 2011 › 15.30
Le lunghe vie del riciclo dei vestiti
Dallo stile patchwork al mercato dell’usato
3. Martedì 25 gennaio 2011 › 15.30
Significato e possibilità di una moda responsabile
Il biologico, il solidale e l’usato
La parola moda è spesso associata a frivolezza, a un di
più rispetto al necessario e comunque al contrario di
sobrietà, che è una parola che va a braccetto con responsabilità.
Si può allora mettere vicino la parola moda a
responsabilità? Il rischio non è far diventare alcune scelte
di moda oggi molto in auge, come cotone biologico, ecc
una vera e propria moda anziché consapevolezza di consumo?
La moda italiana è da sempre simbolo prestigioso di
sartorialità e artigianalità, cura dei dettagli e business.
Proprio per questo spesso si traduce anche in mercato
nero di griffe, sfruttamento dei lavoratori ed altro ancora.
Non è così facile essere sicuri della provenienza dei capi
di vestiario che compriamo, della loro storia e di chi li ha
fabbricati, eppure ci sono molte possibilità per informarsi
e conoscere lo stile di un’azienda, anche per acquistare
etico, per saper distinguere il vero biologico che è un bene
per il nostro pianeta, da quello che di biologico ha solo il
nome. Vestire in modo etico e consapevole significa anche
garantire un lavoro giusto e ricompensato equamente per
tanti lavoratori: anche questo un modo per contribuire a
creare un equilibrio mondiale più giusto.