Recensioni

VIVERE LE PICCOLE COSE
L’ultimo testo di Luciano Padovese

La nuova proposta delle Edizioni Concordia Sette si intitola "Vivere con intensità le piccole cose"; nata dalla rielaborazione di riflessioni svolte dall'autore, Don Luciano Padovese, a Ostuni e Pordenone nel corso di quest'anno. Filo conduttore della serie Incontri è l'invito a scoprire il quotidiano con positività e gioia, ripartire dalle difficoltà per trarne frutti di saggezza e creatività.
Il libro si apre con un pensiero importante: recuperare il valore del vivere ordinario come luogo di intensità e pienezza di umanità. L'autore ci coinvolge nella lettura, che è già l'inizio per cambiare l'angolo di osservazione: fermarsi, riflettere, trovare quelle che definisce "aree di sosta", come se la nostra vita fosse un viaggio in cui spesso è necessario recuperare le energie interiori e trasformare l'apparente monotonia in un'iniezione di fiducia e speranza.
Rallentare, imparare ad ascoltare il respiro che è segno di vita, sentire i nostri passi mentre si procede nel camminare, esercitare i nostri sensi alla profondità.
Le piccole cose sono le dinamiche del cuore, i sentimenti, le relazioni, la sensazione che tutto quello che ci circonda è davvero importante, che l'unica cosa che conta è ora e oggi, senza togliere lo sguardo dal futuro, ma consapevoli che il viaggio è interessante quanto la meta. Noi siamo quotidiano, siamo presente, questa è la grande novità, vivere di poesia, rendendo nuove le cose vecchie, dando una diversa chiave di interpretazione nel segno della bellezza e contemplazione.
Siamo coinvolti da un'umanità concreta, consueta, incarnata di vita e colorata dalla passione e dal fervore di ciò che si fa, ma che ha bisogno di rispetto e moderazione verso se stessi e gli altri, di ritornare all'esenziale, che non vuol dire essere poveri, ma ricchi di ciò che si ha. E ancora, volontà e fermezza, che sono gli strumenti con cui tutto ciò può essere realizzato.
Le piccole cose sono il carburante della vitalità, sono i colori sulla tavolozza con cui cominciare a creare, liberi, l'opera dei nostri giorni, in uno stupore di novità.

Vanesa Germoni