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Orchestra e Coro
del Conservatorio di Udine

lunedì 13 dicembre 2010
20:45
Duomo Concattedrale San Marco Pordenone

L’ultimo concerto del Festival ha presentato l’ultima produzione del Conservatorio di Udine, dedicata alla diffusione di un progetto di ricerca dedicato alla musica sacra in Friuli tra Otto e Novecento. Quanto abbiamo visto ed ascoltato il 13 dicembre presso il Duomo Concattedrale di Pordenone va quindi apprezzato soprattutto per il lavoro scientifico e musicologico che c’è alle spalle della realizzazione del concerto vero e proprio, proposto dal Coro e dall’Orchestra del Conservatorio, sotto la direzione del prof. PierAngelo Pelucchi (Andrea Chini maestro del coro). Infatti si è trattato dell’ennesima collaborazione tra Università degli Studi e Conservatorio di Udine, (col sostegno di USCI FVG, Fondazione Abbazia di Rosazzo, Società Filologica Friulana), vincitori di un bando regionale del 2009, collaborazione che ha portato ateneo e Tomadini a spartirsi i compiti, tra indagine musicologica, analisi e trascrizioni dei materiali, realizzazione concertistica vera e propria. La scelta sugli autori da eseguire è alla fine caduta su Giovan Battista Cossetti (1863-1955) e Enrico De Angelis-Valentini (1900 - 1972). Il primo fu compositore, organista e direttore di banda e di coro, attivo a Tolmezzo e Chions ma apprezzato soprattutto per le sue composizioni sacre. Il secondo fu pianista e compositore formatosi al conservatorio di Pesaro e successivamente a Roma con M. E. Bossi e A. Casella; ma fu soprattutto docente di pianoforte a Udine, compositore di musica sinfonica, da camera, lirica e organistica.
Il concerto si è aperto con due composizioni del De Angelis Valentini, Visioni dell’antica Palestina, tre quadri per orchestra sola, composizione del 1960 (Plenilunio sul lago di Tiberiade, Zampognari, L'Adorazione dei Magi); e Nadâl, villotta sinfonica per baritono (solista il rumeno Gheorghe Palcu che esibiva una vocalità matura), coro e grande orchestra. Una scrittura sorprendente per i richiami ai grandi filoni del Novecento musicale italiano, Respighi e Zandonai in primis, dall’orchestrazione elegante e suggestiva. Una vera sorpresa. Del Cossetti veniva infine proposto il Missus, per soprano, contralto e orchestra nella trascrizione del compositore pordenonese Roberto Cittadini, oggi docente al Conservatorio di Cuneo. Una composizione dalla scrittura tradizionale, molto adatta anche ad un utilizzo di cantoria, ma tuttavia ricca di sincera ispirazione religiosa. Qui si mettevano in evidenza le pregevoli voci di Silvia Buzzi, soprano e Svanhildur Rosa Palmadottir, mezzosoprano proveniente dall’Islanda.
 


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