Poesia e filosofia
23° serie di "Laboratorio di filosofia"
dal 23 aprile al 7 maggio 2009 |
Auditorium Centro Culturale Casa A. Zanussi Pordenone |
a cura di Sergio Chiarotto
preside Liceo Classico-Scientifico Leopardi-Majorana di Pordenone
I racconti delle sofferenze e delle angosce del vivere, dei sentieri di ricerca della felicità sono presentati con parole, immagini, argomenti molto diversi dalla poesia e dalla filosofia. Alle volte le due strade sono proposte quasi parallele, convergenti, quasi due ritmi diversi di uno stesso cammino, di una stessa danza. Altre volte la ragione della filosofia con superbia ha disprezzato il sentimentalismo della poesia; viceversa la poesia ha rivendicato per sé la capacità di cogliere i segreti della realtà e del suore accusando la filosofia di astrattezza, di aridità. Di questo si parlerà nel laboratorio, ascoltando le voci di filosofi e poeti del passato. Per esemplificare questa dialettica, riporto alcune frasi di Platone e di Novalis.
Platone: «La poesia non la definiremo irrazionale, pigra e amica della viltà?»: «Il poeta è incline al carattere emotivo e volubile, perché lo si imita facilmente»; «Il poeta imitatore crea in privato una cattiva costituzione nell’anima di ciascun individuo, compiacendo la sua parte irrazionale, quella che non sa distinguere ciò che è più grande o più piccolo, ma giudica le stesse cose, ora grandi ora piccole, fabbricando parvenze illusorie e rimanendo assai distante dal vero».
Novalis: «La poesia è per così dire la chiave della filosofia, lo scopo e il significato di essa (…). Attraverso la poesia nasce il sentire insieme e l’agire insieme nella forma più nobile, la comunanza più intima del finito con l’infinito. La poesia mescola tutto per quello che è la meta delle mete: elevare l’uomo al di sopra di sé».
Bibliografia adeguata viene fornita, assieme a una silloge di testi degli autori commentati, in occasione di ciascun incontro, come di tradizione.
Giovedì 23 aprile 2009 ore 18.00
Schelling e Novalis
L'infinito nella notte
Giovedì 30 aprile 2009 ore 18.00
Kierkegaard, Ibsen e I. Bergman
La rappresentazione dell'angoscia
Giovedì 7 maggio 2009 ore 18.00
A. Ginsberg, S. Giovanni della Croce e Buddha
Trasgressione e religiosità