Multietnici o nazionalisti?
Riflessi e contaminazioni dall’Europa centrorientale
XXXVI serie di incontri di cultura storico politica
da martedì 19 febbraio a giovedì 13 marzo 2008 |
Auditorium Centro Culturale Casa A. Zanussi Pordenone |
PRIMAVERA DI PRAGA QUARANT’ANNI DOPO
Francesco Caccamo, docente di Storia dell’Europa orientale,
Università di Chieti-Pescara
LA QUESTIONE NAZIONE NEL XX SECOLO
IN EUROPA CENTRORIENTALE
Gustavo Corni, docente di Storia contemporanea, Università di Trento
ROM E SINTI CULTURE TRASNAZIONALI
Luca Bravi, dottore di ricerca Dipartimento Scienze
dell’Educazione, Università di Firenze
Eva Rizzin, Sinta, dottore di ricerca in Geopolitica e Geostrategia,
Università di Trieste
Gioia Meloni, regista Rai Friuli Venezia Giulia, autrice del
documentario Baro Romano Drom. La lunga strada dei Rom
LA MUSICA DEI ROM NELLA CULTURA EUROPEA
Ore 10.00 Proiezione del documentario
Baro Romano Drom. La lunga strada dei Rom
Ore 11.00 Concerto con Alexian Santino Spinelli, docente
di Lingua e cultura Romanì all’Università di Trieste, musicologo,
virtuoso della fisarmonica, e il suo Alexian Group
In collaborazione con Centro Iniziative Culturali Pordenone
CRISI DEL KOSOVO AMBIGUITÀ DELL’EUROPA
Tommaso Di Francesco, giornalista de Il Manifesto
> Incontri con giovani operatori del Progetto
di volontariato internazionale “Terre e libertà”
IPSIA-Istituto Pace Sviluppo Innovazione delle Acli.
Letture di giovani narratori e poeti bosniaci, proiezione di
documentari. A cura di Caterina Quadrio e Anna Sartor
> Letture di narratori e poeti dell’Europa centroorientale
> Mostra fotografica “Storie, strade, persone. Percorsi
di pace nell’ex Jugoslavia” a cura di Silvia Maraone
In collaborazione con Centro Iniziative Culturali Pordenone
LA PARTECIPAZIONE A TUTTI GLI INCONTRI È LIBERA E GRATUITA
Friuli Venezia Giulia nel cuore della nuova Europa. Uno slogan sempre più spesso usato dai politici e ripreso dai media. Guardare ad est: imperativo comune. Da area di confine a punto strategico di collegamento per infrastrutture e scambi commerciali. Analogo slogan viene usato in questi mesi anche dalla vicina Slovenia, a capo dell’Unione per il prossimo semestre, con l’accentuazione a cogliere le opportunità economiche.
Altre opportunità e sfide, ugualmente importanti da cogliere, vorremmo emergessero da questo breve ciclo di incontri di cultura storica dell’Irse, cui altri seguiranno nel corso dell’anno, con anche contaminazioni nei campi della letteratura e dell’arte.
Vengono proposte analisi sulla storia recente di Paesi dell’Europa centro-orientale, per riflessioni su convivenze multietniche e nazionalismi, ovvero sul difficile ma irrinunciabile obiettivo di una Europa davvero unita, non solo dal libero mercato, ma da comuni intenti di coesione sociale.
Un primo appuntamento per ricordare cosa si proponeva quarant’anni fa, nella Primavera di Praga, il movimento per “un socialismo dal volto umano”, quindi un approfondimento della “questione nazione” nella sempre nevralgica area dei Balcani, fino ad un’analisi della emblematica crisi del Kosovo. E, in mezzo, due occasioni per conoscere storia, musica, cultura trasnazionale di Rom e Sinti, popoli arrivati in Europa sei secoli fa ma di cui l’Europa fatica ancora ad accettare la presenza.
Incontri-dibattito, come è consuetudine dell’Istituto, non accademia, per una crescita in consapevolezza delle opportunità di nuove convivenze anche nel nostro territorio.
Con l’intento di suscitare contaminazioni a tutti i livelli, tessendo collaborazioni, anche tra enti e associazioni culturali, come avviene per questi appuntamenti.
Laura Zuzzi - Presidente Irse